MINACCE E URLA PER IL KIT A FORMIA, IL CONSIGLIERE COMUNALE ALLA VOLONTARIA: “TI FACCIO VEDERE ORA COME LAVORI”

I sacchetti del kit della Formia Rifiuti Zero
I sacchetti del kit della Formia Rifiuti Zero

La guardia ecologica gli vuole consegnare il kit e il consigliere comunale di Formia va su tutte le furie: “Lei non sa chi sono io”

Un caso, sempre che venga accertato dalle autorità, del sempre classico e del sempre in voga “Lei non sa chi sono io”, dal puro sapore italico, che si ripete a cicli alternati anche a latitudini pontine.

Stavolta, sarebbe accaduto a Maranola, nel Comune di Formia, proprio in un locale della delegazione comunale in Piazza Ricca adibito alla consegna del kit per i rifiuti. Ad essere, suo malgrado, protagonista della storia è una donna, una guardia ecologica volontaria che, a inizio mese di novembre, insieme ad un altro collega, si trova intenta a scaricare il kit, di nuovo conio, per la raccolta differenziata dei cittadini formiani.

Uno strumento, quest’ultimo, essenziale per compiere una corretta raccolta e tenere la città più pulita e, come si dice, “green”.

Dopo aver scaricato il materiale nella sede della delegazione comunale in Piazza Ricca, poco prima delle ore 9, i due volontari, che collaborano con la Formia Rifiuti Zero, la società municipalizzata che gestisce il servizio d’igiene urbana in città, aprono al pubblico così da consegnare i kit ai cittadini.

Il primo a presentarsi in sede sarebbe un consigliere comunale, fedelissimo del sindaco Gianluca Taddeo: l’esponente della lista civica “Taddeo per Formia”, Luca De Meo. È qui che sarebbe nata una discussione molto accesa che ha poi portato la guardia ecologica volontaria a presentare una denuncia per minacce a carico del consigliere comunale.

Secondo la guardia ecologica, infatti, l’esponente politico avrebbe prima risposto stizzito al collega che gli chiedeva se gli fosse servito il kit completo o solo una parte di esso. Al che, vista la tensione salire a vette già alte, la guardia volontaria è intervenuta in difesa del collega, spiegando che si trattava solo di una domanda di chiarimento. Apriti cielo.

Il consigliere comunale sarebbe andato su tutte le furie, come se la spiegazione fosse un atto di lesa maestà: “Lei non sa chi sono io” – avrebbe detto il politico – “Voi siete qui grazie a me, dovete darmi tutto”.

Al che, la guardia ecologica, tentando di calmarlo e di spiegare la ratio della domanda del collega (solo un mero chiarimento), sarebbe stata di nuovo attaccata, stavolta anche fisicamente. Il consigliere comunale avrebbe, infatti, afferrato il tesserino di riconoscimento che la guardia volontaria aveva al collo, tirando verso di sé la donna. Quest’ultima si sarebbe riuscita a divincolare e il consigliere comunale, preso ancora più dall’ira, le avrebbe detto “Io sono un consigliere comunale, adesso ti faccio vedere cosa ti combino. Tu non sai con chi hai a che fare. Adesso ti faccio vedere come lavori a Formia”. E ancora urla, minacce e pugni sbattuti sul tavolo della sede della delegazione comunale.

Calmati, si fa per dire, gli animi, l’uomo, dopo aver preso il kit, è andato via. Passano pochi minuti e la guardia ecologica viene raggiunta al telefono da un responsabile della Formia Rifiuti Zero che, evidentemente avvertito dal consigliere stesso o da qualcun altro, la chiama per chiedere cosa fosse successo.

Un racconto che dovrà essere valutato dall’autorità competente, senza dubbio. Se confermato, però, al di là dell’aspetto penale tutto da appurare, si sarebbe in presenza dell’ennesimo episodio di malcostume.

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