L’APPALTO DEI RIFIUTI A TERRACINA DIVENTA UN CASO, L’EX CONSIGLIERE COMUNALE: “È OMISSIONE D’ATTI D’UFFICIO”

Fa accesso agli atti per il nuovo appalto dei rifiuti a Terracina e gli danno un documento monco. Continua la battaglia dell’ex consigliere comunale Vittorio Marzullo

Mai domo rispetto a legalità e trasparenza nella sua città di Terracina – l’affaire Azienda Speciale/Carla Amici è partito da un esposto in qualità di referente dell’associazione “Caponnetto -, l’ex consigliere comunale, Vittorio Marzullo, continua a denunciare gli atti che lui stesso definisce omissivi rispetto all’appalto dei rifiuti.

Vittorio Marzullo
Vittorio Marzullo, ex referente territoriale per l’Associazione “Antonino Caponnetto”

“Qualcuno, non so se da parte della politica oppure amministrativa, – denuncia Marzullo – si sta divertendo a prendermi per i fondelli sulla richiesta di accesso agli atti da me formulata tesa ad avere la registrazione della commissione consiliare che ha discusso del nuovo appalto sulla raccolta dei rifiuti in città. L’ufficio legale, settore preposto al rilascio di dette documentazione, con tempestività ha rilasciato il proprio parere positivo. Chi si è opposto prima, illegalmente, al rilascio nei 30 giorni di legge a darmi quanto richiesto?”

“Chi ha deciso di darmi una registrazione di soli 30 minuti – incalza Marzullo – anziché i lavori dell’intera commissione, durata diverse ore, solo dopo la diffida? Chi si è assunto questa responsabilità deve sapere che se crede che finisce qui ha sbagliato i suoi conti, perché se pensa che il sottoscritto rinuncia perché non fa il ricorso al Tar poiché costoso, non ha capito che per me è più semplice e meno costoso formulare una denuncia alla Procura della Repubblica per omissione d’atti d’ufficio, cosa che mi appresto a fare ed in proposito ho già contattato il mio legale”.

“Una domanda la pongo però a tutti i cittadini di Terracina, cosa sta avvenendo sul nuovo capitolato d’appalto sulla raccolta dei rifiuti da tenere tanto nascosto? Ricordo che il costo è superiore ai 10.000.000,00 di euro l’anno”.

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