LA SPIAGGIA DELLA MICIOTTA: I VOTI CHE MARCUZZI CHIEDEVA ALL’UOMO ARRESTATO DALL’ANTIMAFIA DI NAPOLI

Pierpaolo Marcuzzi
Pierpaolo Marcuzzi

Gli affari de “La Miciotta” e l’ex vice sindaco Marcuzzi che gli chiedeva voti: una spiaggia a uso e consumo del pregiudicato

Nell’ambito dell’indagine “Free Beach”, è stato indagato per corruzione il già arrestato (a gennaio) e nuovamente destinatario di misura cautelare Piepaolo Marcuzzi – ex Vice Sindaco, fiero esponente di Fratelli d’Italia e neo-assunto come assistente nell’Europarlamento dall’amico Nicola Procaccini – insieme all’imprenditore Giampiero La Rocca. Entrambi sono stati destinatari della misura cautelare agli arresti domiciliari.

Marcuzzi, in cambio di informazioni per l’affidamento di un tratto di un arenile, si sarebbe fatto promettere voti per le elezioni amministrative da La Rocca. “Vota Marcuzzi, vota Marcuzzi…sto in cerca di voti devo fare il consigliere comunale, anche tu inizia a fare un po’ di campagna elettorale che qua mi servono i voti”, diceva insistentemente (intercettato al telefono) all’imprenditore La Rocca

Il sindaco Tintari, sempre per la stessa concessione al “Sicilia Beach”, è indagata per turbativa d’asta insieme a Gianni Percoco, al dirigente Corrado Costantino, a La Rocca stesso e all’amministratrice del “Sicilia Beach” Simona Gabrielli.

La stessa Gabrilelli e La Rocca sono indagati per trasferimento fraudolento di valori, in quanto alla donna veniva attribuito fittiziamente il ruolo di socia e amministratrice dell’omonima ditta individuale che gestisce la struttura balneare “Sicilia Beach”.

Siamo nel febbraio 2020. La Giunta Tintari (era Sindaca facente funzioni) emette tre delibere per affidare in gestione a terzi tre delle quattro spiagge comunali. La spiaggia segnata sulle mappe come TE78 (ex Sicilia Beach) viene messa a gara con una base d’asta di 40mila euro. Per le altre due spiagge (ex Whitebeach e ex Rotonda Beach Club) gli importi sono i seguenti: 115mila euro e 38mila euro.

A marzo 2020, tramite tre nuove delibere, la Giunta stabilisce uno “sconto” per il prezzo da porre a base d’asta: per la spiaggia dell’ex Sicilia Beach si abbassa a 34.300 euro, per le altre due rispettivamente a 87.300 euro e 34.920 euro.

Succede però che, dopo la prima fase di gara, l’impresa di Simona Gabrielli, ex moglie di Giampiero La Rocca a cui era fittiziamente intestata la società, viene esclusa dal Rup Corrado Costantino per carenza di documentazione.

Un bel problema considerato che il suo ex marito Giampiero La Rocca gestisce da sempre il chiosco e la spiaggia comunale segnata nelle mappe come TE78. Eppure La Rocca non figura mai, figura l’ex moglie, ma c’è un perché.

La Rocca detto “Miciotta” è definito dai Carabinieri un pregiudicato annoverando in faretra diversi precedenti di polizia e penali. Più volte tratto in arresto per associazione per delinquere e traffico di sostanze stupefacenti, è stato destinatario di sentenze passate in giudicato per furto e rissa. C’è di più perché “Miciotta” è stato recentemente coinvolto in una indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, per di più tratto in arresto per traffico di droga e anabolizzanti.

Nato nel 1067 a Terracina, La Rocca inizia la sua sfilza di problemi con la giustizia ben presto con il primo arresto datato 1986, a 19 anni. Furto il reato contestato. Nella lunga “carriera” di guai ci sono molestia, violenza, minaccia, estorsione.

Ebbene con un tipo così uno si aspetterebbe che la politica avesse quantomeno un minimo di accortezza. Invece, i Carabinieri accertano che “Miciotta” gode dell’amicizia all’interno della Giunta comunale di Terracina e per questo viene agevolato nella gestione degli arenili pubblici.

È nel novembre del 2019 che i militari dell’Arma, che stanno indagando, intercettano una telefonata fatta da “Miciotta” all’allora assessore Pierpaolo Marcuzzi per chiedere notizie in merito al futuro bando di gara per la spiaggia. Marcuzzi non solo dialoga beatamente con lui ma gli chiede pure i voti per le elezioni comunali. E La Rocca lo rassicura: “Lo sai che non ci stanno problemi che cazzo me ne frega a me“.

Gli inquirenti non hanno dubbi: la conversazione rappresenta un esempio lampante dell’avvenuta consumazione del mercimonio della funzione pubblica da parte dell’allora assessore Marcuzzi che, per la cronaca, alle elezioni comunali per cui chiedeva voti sarà rieletto consigliere, per poi diventare vice-sindaco e sviluppare ambizioni forti e concrete per uno scranno in Regione Lazio. Ambizione stoppata dagli arresti di gennaio scorso.

Ad ogni modo, la società di Simona Gabrielli, in realtà di La Rocca, viene esclusa. Eppure, sin da maggio 2020, gli investigatori appurano la volontà politica di affidare comunque a La Rocca la spiaggia da sempre sotto la sua gestione.

È il Sindaco Tintari che sollecita l’assessore Percoco affinché lui faccia lo stesso con il dirigente Costantino. Anche perché la spiaggia è talmente di La Rocca che assume persino il soprannome dell’uomo: spiaggia della Miciotta, viene chiamata dal Sindaco. Le tradizioni a Terracina sono importanti e l’avviso pubblico per La Rocca doveva essere fatto e pure in fretta.

Inizia una partita di giro tra Tintari e Percoco, preoccupati affinché gli uffici comunali si applicassero per “Miciotta” così “quello 5 giorni almeno monta”.

Lo stesso La Rocca chiama Percoco che tranquillizza “Miciotta” sull’avviso pubblico. Percoco contatta Edoardo Piovesana, Presidente della Commissione per la valutazione delle istanze di gara per le spiagge (già coinvolto nell’inchiesta “Dune” a Sabaudia) così da predisporre un nuovo bando che, infatti, arriverà il 3 giugno 2020.

A comunicare dell’uscita del bando a Miciotta è l’assessore in persona Gianni Percoco. Non è importante che l’avviso per 17.600 euro, che sarà pubblicato il 6 giugno, non rispetti i temi minimi di pubblicazione da 20 giorni, il 17 giugno il Dirigente Costantino approva la determina con cui si affida all’impresa di Simona Gabrielli, legata a “Miciotta”, la spiaggia TE078.

La spiaggia è salva ed è ben salda nelle mani di La Rocca che è il vero gestore del lido e della struttura balneare “Sicilia Beach” così come dichiara lui stesso alla Guardia Costiera nell’ambito dell’attività “Mare Sicuro”. Una spiaggia talmente sua che tutti, negli ambienti politici e cittadini, la chiamavano come la spiaggia della Miciotta.

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