IL MISTERO DELLA BANDIERA DI DANIELE NARDI E SCIENTOLOGY. SPUNTA UN POLITICO DI LATINA

Chiesa religiosa di Scientology a Roma
Chiesa religiosa di Scientology a Roma
la Bandiera di Gioventù per i diritti umani
La Bandiera di Gioventù per i diritti umani

Grandi sportivi, chiese religiose, associazioni schermo, soldi, conferenze in Parlamento ed emendamenti in Regione Lazio. Non è una spy story tra Montecitorio e la Pisana, ma una bella inchiesta di Fanpage sulla fondazione internazionale “Gioventù per i diritti umani” la cui bandiera – “Alta bandiera dei diritti umani” – è molto conosciuta sopratutto nella nostra provincia poiché è il vessillo che il compianto Daniele Nardi portava con sé e avrebbe voluto issare sulla vetta del Nanga Parbat.

Come è noto, Daniele Nardi era al quinto tentativo di scalata del Nanga Parbat, era il suo sogno. Fanpage ha ripercorso le fasi della sua avventura tragica, compresi gli ammonimenti di Reinhold Messner, i dubbi delle due guide pakistane, l’impresa di Daniele diventata, all’epoca, un fenomeno mediatico, e poi quella bandiera che veicolava un messaggio universalmente condiviso: i diritti umani.
Ma cosa c’è dietro quella bandiera?

A rivelarlo è Fanpage: non un semplice simbolo, ma una fondazione internazionale patrocinata da Scientology. In realtà, come spiegano nel servizio (vedi video alla fine dell’articolo), “Gioventù dei Diritti umani” è a tutti gli effetti organica a Scientology, di cui condivide la sede a Los Angeles.

Daniele Nardi
Daniele Nardi

Daniele Nardi era testimonial di Scientology, ne era membro, come rivelato a Fanpage da una fonte molto vicina alla sua famiglia che vuole rimanere anonima. Alla morte del grande alpinista, Scientology gli dedica un’imponente cerimonia commemorativa anche se nessuno sapeva della sua affiliazione. Nardi, infatti, non ne parlava se non alle persone più strette.

D’altra parte, è la medesima Scientology a seguire una linea non proprio trasparente, per la quale il suo nome non deve apparire sopratutto quando si devono avvicinare nuovi adepti. Lo fa da anni, attira star di Hollywood, personaggi famosi, raccoglie fondi, pur essendo definita da alte istituzioni di Paesi europei come un culto totalitario.
Molti fuoriusciti raccontano di aver dovuto donare alla Chiesa di Scientology cifre esorbitanti, essere stati costretti a rompere rapporti famigliari, di aver subito pressioni psicologiche ai limiti del plagio, in cambio della promessa di ottenere poteri sovrumani.

Stefano Pontecorvo
Stefano Pontecorvo

Il 2 marzo scorso, alla notizia che gli alpinisti, Daniele Nardi e Tom Ballard erano dispersi, migliaia di italiani hanno donato quasi 150mila euro, tramite una campagna di crowdfunding, per finanziare le ricerche. Stefano Pontecorvo, l’ambasciatore italiano in Pakistan, interpellato da Fanpage, dice di non sapere come sono stati suddivisi i soldi (il resto sarebbe dovuto andare alle scuole del paese asiatico), e suggerisce di domandare a Maria Elena Martini di Ability srl, una società che la donna aveva con Daniele Nardi che la chiamava “la socia”.
È lei a gestire i fondi raccolti col crowdfunding per le ricerche di Nardi e Ballard, è lei che quando era in vita il grande alpinista si occupava del suo sito e delle spedizioni di Daniele.

La Martini viene definita una scientologista di alto rango, Presidente e fondatrice dell’associazione onlus “Arte e Cultura per i Diritti Umani” di cui Nardi era un membro di spicco e la famosa bandiera ne era il simbolo.

La onlus, spiega la Martini a Fanpage, ha trovato molto utili i materiali di “Gioventù per i diritti umani”, a tal punto da organizzare eventi al fine di trasmetterne il messaggio, non dichiarando, però, l’appartenenza alla chiesa religiosa di Scientology.

Intervistato, lo stilista Claudio Lugli, ex membro di Scientology, spiega che la Chiesa religiosa lo avesse stimolato a diventare il migliore del mondo e, poi, chiarisce le modalità con cui vengono utilizzate queste “associazioni di facciata” (testuale): davanti diritti umani, convegni, manifestazioni, dvd, opuscoli; dietro Scientology che si guarda bene dall’utilizzare il suo nome poiché, dice Lugli, troverebbe una resistenza nell’interlocutore, in molti casi non ben disposto verso un organismo che negli anni è stato avvolto da più di un’opacità.

La Chiesa di Scientology
La Chiesa di Scientology

Scientology cerca le star come poteva essere Nardi poiché è il perfetto testimonial: famoso e indiscutibilmente apprezzato da tutti.
La bandiera della “Gioventù per i diritti umani” andava mostrata il più possibile, poiché è con questo camuffamento che Scientology attira nuovi adepti e riesce così ad entrare, tramite le associazioni di facciata, in scuole (Fanpage ne conta 167 in tutta Italia), enti pubblici, persino il Parlamento italiano. Ma nessuno sa che dietro Gioventù dei diritti umani c’è Scientology, come nessuno sa che dietro l’associazione di Elena Maria Martini c’è la stessa chiesa religiosa.

Nardi, come altri personaggi famosi – dice un ex cameraman intervistato da Fanpage – partecipava agli incontri nelle scuole, sì per trasmettere messaggi universalmente riconosciuti come i diritti umani, ma anche per raccogliere fondi riconducibili a Scientology. “Tutti gli scientologisti presenti (ndr: agli eventi organizzati) – dice il cameraman – erano invitati a donare con la musica e il tifo da stadio perché c’erano dei target da raggiungere. Ad ogni evento venivano raccolti migliaia di euro“.

Elena Maria Martini
Elena Maria Martini

Il 10 dicembre 2018, viene organizzata una conferenza alla Camera dei Deputati, col patrocinio della stessa, dall’associazione di Elena Maria Martini e Daniele Nardi, alla presenza di un centinaio di bambini accompagnati dalle insegnanti. Interpellato, l’ufficio stampa della Camera si appella alla privacy.

Uno dei politici ad aver favorito l’ingresso dell’associazione nelle Istituzioni è il consigliere regionale leghista di Latina Angelo Orlando Tripodi che, avvicinato da Maria Elena Martini, si fa promotore dei diritti umani, sotto la bandiera dell’associazione della Presidente scientologista.

Non solo un’adesione ideale, Tripodi ha addirittura proposto l’istituzione della giornata per i diritti umani, disponendo uno stanziamento di 25mila euro, negli anni ’19, ’20, ’21, con un apposito emendamento diventato – come dichiara lo stesso Tripodi a Fanpage – Legge Regionale.

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