DESIRÉE MARIOTTINI: BOTTE AI TESTIMONI DELLA TRAGEDIA CHE HA SPENTO LA VITA DELLA RAGAZZA

Desirèe
Desirée

Nelle fasi drammatiche della morte di Desirée Mariottini, i testimoni oculari presenti nello stabile di Via dei Lucani, a San Lorenzo (Roma), sono stati picchiati dagli amici degli imputati per il decesso della giovane ragazza di Cisterna avvenuto il 18 ottobre dello scorso anno.

TRE FERMI PER MORTE DESIREE, PER ORE IN BALIA DEL BRANCO
Via dei Lucani nel quartiere di San Lorenzo dove è stato ritrovato il corpo di Desirée.
Roma, 26 ottobre 2018.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Intimidazioni a forza di botte avvenute già un anno fa contro altri tre ragazzi, ma che potrebbero adesso ripetersi contro i due nuovi testi nel processo. È per tale motivo che il giudice dell’udienza preliminare di Roma Clementina Forleo, ritenendoli esposti “a serissimi rischi di condizionamenti da parte degli odierni imputati“, ha provveduto a disporre l’incidente probatorio dei testimoni picchiati, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Stefano Pizza. In questo modo, come riporta il Corsera edizione Roma, le loro parole si trasformeranno in prova nel contraddittorio di accusa e difesa, così da renderle utilizzabili nel proseguimento del procedimento senza più doverne richiedere l’intervento.

Per quanto riguarda i tre precedenti pestaggi, Asumadu (testimone chiave della tragedia) è stato già aggredito lo scorso anno. A picchiarlo è stato proprio uno degli imputati, Yussef Salia, prima della fuga in Puglia. Per il timore di ritorsioni, Asumadu, la notte della tragedia, non si è ribellato alla decisione degli imputati di non chiamare i soccorsi nonostante la ragazza fosse grave. È stato aggredito, invece, da tre sconosciuti il 28 ottobre 2018 anche Massa Diagne Cheikh Maiga: prorpio dopo essere stato ascoltato dagli investigatori. Stesso destino per Kais Boujema, pestato da quattro sconosciuti per aver rivelato, con tutta probabilità, che nel parcheggio di piazzale Tiburtino, la notte in cui è morta Desirèe, chiese di essere accompagnato alla polizia per raccontare dell’adolescente.

Omicidio-Desirée
San Lorenzo, Roma

L’incidente probatorio precederà l’udienza preliminare, dove sono imputati i quattro cittadini di nazionalità africanaAlinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe accusati di cessione di stupefacenti, violenza sessuale e omicidio volontario.

Ognuno di loro servirà per ricostruire la cessione della droga e le fasi dell’agonia della ragazza sedicenne di Cisterna di Latina.
Secondo gli inquirenti capitolini, alla ragazza era stato dato un mix di psicofarmaci per patologie come bipolarismo e schizofrenia. Gli indagati sarebbero stati consapevoli che quella miscela avrebbe potuto la giovane, ma non gli sarebbe importato. E l’ipotesi, ancor più truce, è che lo abbiano fatto apposta per poterla violentare, a turno. 
La giovane Desirée, in astinenza da eroina, avrebbe ingoiato tutto, assumendo anche gocce di metadone. Contro gli indagati, come noto, ci sono diverse prove tra cui anche il Dna di alcuni di loro trovato sul corpo della ragazza, su un flacone di metadone e su una cannuccia utilizzata anche da Desirée per fumare crack. A condurre le indagini sono stati gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal predetto pm Stefano Pizza.

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