Ieri si è svolta la riunione in video-conferenza tra tutti i sindaci della provincia pontina: il piano provinciale dei rifiuti preme
È la Provincia di Latina, con una nota, che riassume per sommi capi l’esito della riunione dei sindaci di ieri, dopo che per mesi le amministrazioni sono state impegnate con l’emergenza sanitaria (non ancora terminata).
Confermato il Consorzio pubblico o comunque una gestione pubblica dei rifiuti in provincia: i Comuni, in sostanza, vogliono associarsi per gestire gli impianti e la discarica del prossimo futuro pontino.
Tramontato il ciclo di incontri del giovedì in Via Costa tra i sindaci della provincia che, comunque, non aveva portato a niente, ieri è passata la proposta del sindaco di Latina Damiano Coletta, già anticipata domenica scorsa, di individuare una delegazione di sindaci che, fino al 30 giugno, avrà il compito esplorativo di scegliere i siti per gli impianti secondo quanto stabilito dal piano provinciale: su tutto, i due impianti di compostaggio e la discarica di servizio.
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La proposta del primo cittadino latinense ha trovato l’unanimità e a breve saranno comunicati i sindaci che faranno parte della delegazione.
Tutti hanno convenuto, a differenza di quanto profilato dalla segreteria provinciale del PD, che Borgo Montello non può essere riaperta, vieppiù dopo che, nella giornata di ieri, è arrivata l’analisi comparativa di Arpa Lazio richiesta da Eco Ambiente e Indeco, le due società che gestiscono gli invasi di Monte Inferno, che confermano la presenza di sostanze cancerogene nelle terre dove sorge la quarta discarica d’Italia.
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I sindaci si riprendono in mano il destino dei rifiuti provinciali, togliendo la palla alle segreterie provinciali dei partiti. Almeno per ora. Da oggi, però, scatta il cronometro perché tra meno di un paio di mesi la provincia di Latina dovrà comunicare alla Regione Lazio dove e come intende gestire il suo ciclo di rifiuti, non fosse altro che a gennaio il Tar del Lazio (sezione prima quater) ha ordinato – dopo un ricorso della Rida Ambiente di Aprilia – alla medesima Regione di individuare, entro il termine di 180 giorni, la “rete integrata e adeguata” di impianti di smaltimento rifiuti in ambito regionale.
Come anticipato da Latina Tu, Cisterna avrebbe messo a disposizione il suo impianto di compostaggio in via di progettazione/realizzazione, ora all’appello mancano altre due strutture: un ulteriore centro per il compost e la temutissima Discarica di servizio.
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LA NOTA DELLA PROVINCIA DI LATINA – Si è parlato del futuro del sistema dei rifiuti nella seduta del Tavolo permanente sul Ciclo dei rifiuti, convocato dal Presidente della Provincia Carlo Medici in videoconferenza e che ha visto la partecipazione unanime degli amministratori del territorio.
Nel suo intervenuto Medici ha sottolineato come la soluzione della questione dei rifiuti resta una priorità da condurre ad un percorso comune verso una gestione organica del ciclo integrato dei rifiuti in Provincia di Latina e sono le amministrazioni comunali, a dover gestire in maniera adeguata il ciclo dei rifiuti e a dover fornire tutti gli strumenti per poter contribuire alla salvaguardia ambientale.
“Oggi però è tempo di decidere – ha sottolineato il presidente – dopo anni di immobilismo decisionale e la mancanza di scelte di pianificazione indispensabili ad un cambiamento in linea con gli obiettivi che impone l’Europa a salvaguardia dell’ambiente e delle sue limitate risorse.
Nel medio termine l’attenzione è focalizzata su quella dotazione impiantistica, a gestione pubblica, che a mente del Piano provinciale, potrà condurre l’intero territorio al superamento di una gestione frammentaria, ad un totale rispetto dell’ambiente, ad una sensibile riduzione dei costi, ad un miglioramento dell’efficienza nel fronteggiare le cicliche emergenze”.
La seduta odierna (ndr: ieri) è servita a stilare una bozza di Protocollo di intesa per avviare un percorso comune, agevolato dalla individuazione di un comitato ristretto di Sindaci, che su proposta del Sindaco Coletta, potrà affrontare i lavori di definizione delle scelte in modo più agevole.
Nel giro di pochi giorni saranno definite le tappe di un percorso per costituire un Consorzio od altra forma associativa pubblica che possa essere da incubatore della gestione pubblica del ciclo dei rifiuti.