(DI)SCARICA BARILE A LATINA: PIZZINI A MEZZO STAMPA, INTERESSI, DECISIONI E INSULTI

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discarica barile
Al centro la discarica di Borgo Montello. In senso orario, Damiano Coletta (sindaco di Latina), Flaminia Tosini (Dirigente Area Ciclo Rifiuti Regione Lazio), Enrico Forte (consigliere regionale, PD), Nicola Calandrini (senatore, FdI), Valter Lozza (imprenditore nel settore rifiuti), la sede della Regione Lazio, Nicoletta Zuliani (consigliere comunale, PD), Alessandro Cozzolino (segretario comunale del PD a Latina), Salvatore La Penna (consigliere regionale), Claudio Moscardelli (segretario provinciale PD), Fabio Altissimi (imprenditore nel settore dei rifiuti), Antonio Terra (sindaco di Aprilia)

Discarica a Latina: le esternazioni della segreteria provinciale del PD riescono a far fare bella figura a tutti, dal centrodestra di Calandrini che dichiara di essere contrario a un nuovo sito nel capoluogo al sindaco di Latina Damiano Coletta che dice no a qualsiasi ipotesi di riapertura di Borgo Montello e/o un centro-rifiuti realizzato ex novo sul territorio

L’idea malsana del Pd locale di realizzare una discarica nel capoluogo, nell’ambito del Consorzio industriale, ha portato ad alcune reazioni della politica, della stampa e a qualche insulto – ma tant’è, siamo abituati a riceverli dai politici, ci dovremmo preoccupare del contrario.

Dopo l’articolo che Latina Tu ha pubblicato nella giornata di ieri (leggilo di seguito), non si è fatta attendere la risposta di colui (Moscardelli) che ha predisposto l’ormai famigerato comunicato con cui il Pd locale proponeva la sua ideona, nascondendo in essa lo sgambetto al sindaco di Latina Damiano Coletta: ossia, se non decidi per un sito su Latina – dal momento che a loro in fin dei conti del capoluogo non importa molto poiché non hanno mai amministrato e mai amministreranno la città – ti prendi la riapertura della discarica di Borgo Montello. Ma torneremo alla fine sulla risposta di Moscardelli.

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In Regione Lazio, la parte politica non ha un’idea in zucca per la provincia di Latina poiché, visto anche l’immobilismo degli amministratori pontini (anche loro carenti e ciascuno rinchiuso nel proprio orticello), hanno già deciso che Borgo Montello sarebbe riaperta dipendesse unicamente da loro. E si fanno forza del fatto, buttando la palla nel campo tecnico-burocratico, che le due società che già operano a Borgo Montello, Ecoambiente e Indeco, necessitano di volumetrie utili all’abbancamento di rifiuti e hanno in corso conferenze dei servizi che potrebbero dare il risultato che tutti, in via Monfalcone, temono: riapertura della discarica. Con buona pace delle polemiche di questi due giorni di politici regionali, locali, parlamentari, sindaci, giornali mainstream e piccoli siti come Latina Tu. E allora, a qualcuno potrebbe pure venire il dubbio che, in fondo, tutta questa rumba di dichiarazioni e comunicati sia solo la patina, ma la sostanza è che si sia già deciso. Quando il tecno-business dei rifiuti, e non sarebbe la prima volta, certifica l’inutilità e/o la piaggeria della politica. Lontani i tempi del clientelismo “stakeholders verso i politici”, ora e da tempo è il contrario: sono i politici ad avvicinarsi agli stakeholders e all’apparato tecnico guardandoli, in molti casi, come un oracolo con un complesso di inferiorità da far invidia a Fantozzi.

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Ad ogni modo, i signori della politica, siano essi Moscardelli che volendo mettere in difficoltà Coletta giocano con il territorio pontino, o i cacicchi regionali che non sono stati eletti per riaprire quella vergogna di Borgo Montello dove Casalesi e businessmen, aiutati da politica locale e regionale, hanno stappato per anni fiumi di champagne a discapito dei cittadini, capiscano che i messaggini trasversali, le antipatie da cortile, i giochini da quinta elementare possono di certo continuare a farli, ma gentilmente a casa loro.

È chiaro che senza una stampa pronta sempre a riprendere qualsiasi boiata venga pronunciata da una politica che parla in nome di nessun elettorato, le proposte, per interposta Regione, circolerebbero di meno e verrebbero relegate dove meritano: su post Facebook con 5 o 6 reazioni.

Invece, dopo il comunicato dei Dem datato 8 maggio, l’unico giornale cartaceo della provincia, Latina Oggi, gli ha dato spazio e, non pago, ha rincarato la dose facendo passare, rimanendo seri, la proposta del segretario provinciale Dem come una mossa da fine giocatore di scacchi per mettere in difficoltà Coletta. Eppure direbbe quel tale: e al popolo? Oltre a ciò, il giornale diretto da Alessandro Panigutti ha un’altra e principale preoccupazione: la discarica non s’ha da fare ad Aprilia. In realtà, la preoccupazione sarebbe del suo nume tutelare, il signor Valter Lozza (ndr: titolare della concessionaria pubblicitaria Iniziative Editoriali per Latina Oggi e Ciociaria Oggi), l’imprenditore romano dei rifiuti, che non è che abbia tanto in simpatia il signor Fabio Altissimi, patron di Rida Ambiente (gestore del Tmb, l’impianto di gestione dei rifiuti sito in località Sacida – Via Valcamonica, Aprilia) e sopratutto della società Paguro che controlla il territorio di Via Savuto ad Aprilia (discarica). E sarà un caso ma il giornale descrive Aprilia, praticamente un giorno sì e l’altro pure, a un passo dall’invasione degli elicotteri di Apocalypse, Now, tratteggiando le supposte mire di Altissimi nel campo dei rifiuti a metà tra i propositi del mostro di Rostov e di Jack lo Squartatore.

Ma noi che non abbiamo simpatie e neanche antipatie né per Lozza né per Altissimi e siamo un piccolo sito, ignorato talune volte, molto letto talune altre volte, possiamo dire senza pena di smentita che la discarica di servizio, che Moscardelli&Co propongono di realizzare a Latina (sennò – dicono – Montello riapre), è opportuno che la parte nord della provincia non la veda neanche col binocolo, avendo pagato un tributo enorme per circa quaranta anni e trovandosi, ad ora, con tante zone off limits per inquinamento le quali, con tutta probabilità, mai troveranno responsabili nei Tribunali ma che li hanno trovati in molti atti d’indagine (per carità, siamo garantisti! o almeno così si dice) e relazioni del Parlamento italiano.

Il tema discariche e monnezza, chiaramente, non interessa molto al popolo, lo sa chiunque faccia informazione, a meno che – lo sanno coloro che invece hanno dovuto sopportare anni di miasmi e, purtroppo, malattie – la discarica, un impianto o la monnezza non ricadano nel proprio backyard.
Ciò che non riusciamo a comprendere non è tanto il fatto che alcuni politici di mestiere entrino a gamba tesa in nome di nessun elettorato che li ha votati, ma il rinculo di taluni (pochissimi a dir la verità) che più realisti del re pensano, con tracotanza, di essere piccoli Churchill e da statisti col monocolo dicano a chi non vuole una discarica in territori martoriati che “bisogna essere responsabili”, che il popolo non può decidere (ma i segretari di partito sì, vabbe’) e che il resto è demagogia.

L’esempio che invece una discarica è un tema delicato e servirà uno sforzo di tutti e 33 i sindaci della provincia, compreso qualche sacrificio in termini elettorali – Coletta, intervistato da LazioTg, oggi, ha proposto una commissione di sindaci che decida entro il 30 giugno (vedi il video di seguito) – ci è confermato da un particolare che scaturisce dal comunicato di Moscardelli&Co che da due giorni è sulla scrivania dello studio associato di Freud e Tafazzi.

Quel comunicato è firmato da quattro latinensi (Cozzolino, Moscardelli, Forte e Zuliani) e un setino (il consigliere regionale La Penna). Provate a fare un gioco: chiedete a La Penna, consigliere regionale del Pd, se avrebbe mai firmato un comunicato dove, per interposta Regione, si dicesse di aprire la cosiddetta “discarica di inerti” nell’area dei Lepini? Scommettiamo che anche lui diventerebbe d’un colpo un demagogo populista e vi direbbe che la discarica in area lepina manco morto?

P.s.: ieri, dopo l’articolo sul ricatto dei Dem locali (no riapertura Borgo Montello ma in cambio apriamo una discarica a Latina), l’ex senatore Moscardelli si è sperticato in un insulto contro chi scrive, senza mai nominarlo, definendolo populista. Poi ha stilettato Coletta, senza mai nominarlo, accusandolo di aver fallito alla prova del governo in quanto populista pure lui. Il che, visti gli errori dell’amministrazione di Lbc, può trovarci d’accordo ma qualcuno lo avverta, all’ex senatore col vitalizio incorporato, che fa parte di un partito, il PD, che sta al Governo con coloro che vengono da sempre definiti “populisti”, il Movimento 5 Stelle.
Ci accusa inoltre di aver messo in giro la bufala che la discarica vorrebbero metterla tra Tor Tre Ponti e Latina Scalo, ossia proprio dove scrivono loro: “nell’ambito del Consorzio industriale” che si trova su Strada Carrara.
Ora se per ambito intendono tutti i possedimenti del Consorzio, lor signori statisti, oltre a fare un corso di italiano scritto, indichino quali (ci arriva una voce non confermata di terreni vicino alla Plasmon), così dopo aver fatto preoccupare i cittadini tra Tor Tre Ponti e Latina Scalo, si preoccuperanno quelli di altre zone del capoluogo. Proprio dei veri geni questi del PD di Latina…

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