IL COMUNE SOTTO PER OLTRE 3 MILIONI: ARRIVA LA DELIBERA SALVA ENTE DEL COMMISSARIO. TRA I COSTI: RIFIUTI E MINORI STRANIERI

Damiano Coletta
Damiano Coletta

Il bilancio del Comune di Latina in pericolo: arriva l’intervento di salvataggio del Commissario straordinario Carmine Valente

Nonostante una relazione di fine mandato piana e rassicurante già spedita alla Corte dei Conti, la delibera disposta dal Commissario di Latina Carmine Valente oggi, 20 settembre, narra una storia diversa per l’Ente di Piazza del Popolo.

La delibera numero 59 emanata il 20 settembre con i poteri del Consiglio Comunale da parte del Commissario Valente reca anche la firma del Segretario Generale dell’Ente Simona Manzo. Prima di entrare nel merito di un atto, che prevede una variazione di bilancio milionaria “a seguito di segnalazioni atte a pregiudicare gli equilibri di bilancio di parte corrente”, è utile sottolineare che trattasi di caso straordinario stabilito da una vecchio parere ministeriale.

Infatti, Coletta è ridiventato Sindaco dopo le elezioni bis del 4 settembre. Era l’8 settembre quando il primo cittadino è stato proclamato tale dalla Commissione elettorale: una cerimonia istituzionale a cui ha partecipato ovviamente anche il Commissario che aveva preso il suo posto lo scorso 11 luglio, dopo tre giorni dalla storica sentenza del Tar che fece decadere Sindaco e Consiglio Comunale.

Uno si aspetterebbe che l’era commissariale fosse finita li: in data 8 settembre. Invece, proprio perché all’interno dell’ente si è creata una situazione straordinaria il Commissario è rimasto e lo ha fatto per far quadrare i conti a Piazza del Popolo. Può farlo? Secondo il Comune e il Commissario stesso, che firma la delibera odierna, sì. Lo stabilisce il parere del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno datato 27 giugno 2006 secondo il quale “l’avvenuto svolgimento delle consultazioni elettorali deve intendersi evento preclusivo della attività deliberativa del commissario riferita alla competenza consiliare, anche nel caso in cui la non ancora intervenuta proclamazione della elezione del consiglio comunale, determina una condizione di temporanea carenza dell’organo assembleare. Tuttavia, nel caso assolutamente eccezionale di atti per la cui adozione la legge fissi termini improrogabili e dalla cui omessa adozione nei termini conseguano rilevanti danni per l’ente locale, è ipotizzabile un intervento del commissario volto a garantirne transitoriamente la persistente funzionalità nel periodo di transizione verso la nuova amministrazione”.

Ecco quindi che il Comune di Latina sta rischiando rilevanti danni e tra poco scopriremo perché.

Innanzitutto, il 7 settembre, il Servizio Finanziario del Comune, a seguito di alcune segnalazioni partite da quattro distinti Servizi del Comune (le vedremo di seguito), e “in attesa di conoscere l’avvenuta stima dei maggiori costi da parte del Servizio Ambiente, dalle quali si evince un pregiudizio all’equilibrio finanziario“, ha comunicato la impossibilità di assunzione di nuovi impegni di spesa corrente a valere sull’esercizio 2022 e si è attivato per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla copertura delle maggiori spese segnalate. Tradotto: occorrono soldi per pagare, ma le casse del Comune sono vuote.

L’allarme è scattato quando i quattro Servizi dell’Ente hanno fatto presente che vi erano spese che sommate fanno una cifra di oltre 3 milioni di euro.

Tra l’8 e il 9 settembre il Servizio Programmazione Sistema Welfare – UOC Ufficio di Piano avverte che vi sono maggiori oneri da sostenere per le rette del collocamento e la permanenza dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) pari ad 750.000 euro.

Il 7 settembre, il Servizio Decoro, Manutenzioni. Qualità Urbana e Bellezza – UOC Energia comunica anch’esso che ci sono altre spese: maggiori oneri da sostenere per far fronte agli ulteriori aumenti dei prezzi dell’energia elettrica per complessivi 603.000 euro.

Il 9 settembre dal Servizio Ambiente viene richiesta, entro il mese di ottobre, una ulteriore disponibilità finanziaria per complessivi 1.700.000 euro così da far fronte al servizio di conferimento dei rifiuti indifferenziati. Solo il giorno prima, l’8 settembre, lo stesso Servizio Ambiente, con una determina firmata dal Dirigente Egidio Santamaria, impegna un plus di soldi per Rida Ambiente Srl, ossia la società che lavora il rifiuto indifferenziato proveniente dal Comune di Latina. La determina che stanzia una somma vicina agli 800mila euro è resa necessaria dal fatto che, come scrive l’ufficio dell’Ambiente del Comune, vi è stata una “intervenuta necessità di conferire presso l’impianto della Rida Ambiente Srl una quantità di rifiuti indifferenziati superiore rispetto a quella stimata precedentemente, nel corso della predisposizione degli atti di impegno riferiti al contratto in essere”. Tradotto: non si è riusciti a mettere a regime la raccolta differenziata e quindi si deve conferire di più di indifferenzito. Qui è evidente la défaillance cronica e grave dell’azienda speciale Abc.

Infine, non proprio dulcis in fundo, il 16 settembre, il Servizio Demografico e Statistica chiede all’Ente di aumentare in entrata e in uscita i capitoli relativi alle elezioni politiche per 190.000 euro “al fine di poter garantire il regolare svolgimento della tornata elettorale del giorno 25 settembre 2022”.

Ricapitolando significa che il Comune di Latina è sotto di 3 milioni e 243 mila euro e per tale ragione occorrono “le misure necessarie a ripristinare il pareggio qualora i dati della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo, di gestione o di amministrazione, per squilibrio della gestione di competenza, di cassa ovvero della gestione dei residui“.

È necessario, quindi, adottare in tempi ristretti una variazione di bilancio “che consenta la copertura delle maggiori spese ed il ripristino degli equilibri di bilancio dalla cui mancata adozione potrebbero conseguire nocumento all’Ente”. Così ieri, il 19 settembre, tramite atto dovuto, il Sindaco di Latina Damiano Coletta ha chiesto al Commissario Straordinario Carmine Valente di adottare la delibera con i poteri del Consiglio Comunale (quello vero si insedierà il prossimo 28 settembre) “in via d’urgenza ed al fine di evitare eventuali conseguenze negative e grave pregiudizio per la continuità amministrativa“.

Le variazioni al bilancio di previsione 2022 – 2024 si attengono al solo esercizio 2022. Ecco la tabella che sintetizza la correzione finanziaria.

Si chiude così l’era commissariale. Per Coletta e la sua maggioranza la partita politica si profila, invece, molto difficile: se per le spese delle elezioni e dei costi energetici sarà difficile che qualcuno dell’opposizione possa muovere una critica, al contrario, su rifiuti e minori stranieri non accompagnati, si prevedono giorni di fuoco. L’ente è salvo, l’amministrazione politica un po’ meno.

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