GESTIONE RIO MARTINO: SPADA DI DAMOCLE SUL BANDO DEL COMUNE, SENTENZA A METÀ DEL TAR

Foce di Rio Martino a rischio esondazione
Rio Martino

Rio Martino: dalla Commissione Ambiente del Comune annunci per i pescatori, ma dal Tar una spada di Damocle sul bando di selezione pubblica avviato dal Comune di Latina

I pescatori potranno, a breve, riutilizzare il porto canale di Rio Martino per uscire in mare“. È quanto annuncia LBC dalla commissione Ambiente di oggi, convocata dalla presidente Loretta Isotton e che si è tenuta in modalità telematica alla presenza dei consiglieri comunali, del personale degli uffici che si stanno occupando del procedimento e dell’assessore all’Ambiente del Comune di Latina Dario Bellini.

Sono molto contenta di come è andata la commissione – commenta Isottonperché ci ha dato la possibilità di dare delle risposte concrete e pressoché immediate ai pescatori, che giustamente reclamano il loro diritto al lavoro. Durante l’incontro ci è stato spiegato che la manutenzione del porto canale si svolgerà in diverse fasi: la prima, che dovrebbe partire entro pochi giorni, riguarda la creazione di una via d’acqua all’interno del porto stesso, che attualmente risulta impraticabile per via degli accumuli di sabbia”.

Questo si deve al protocollo d’intesa con il Comune di Sabaudia ed al versamento dei centomila euro della Regione Lazio alla Provincia, che ha girato i soldi al Comune di Latina (capofila) per i lavori, visto che la legge numero 1 del 2020 ha spostato tale competenza proprio sui comuni – ha concluso Isotton – Questi fondi serviranno per l’apertura della via d’acqua, per il carotaggio e per la caratterizzazione delle sabbie. La sabbia estratta dal fondo del canale sarà poi riutilizzata per il ripascimento sotto flutto“.

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Intanto, dalle parti della giustizia amministrativa, il Consorzio Nautico di Borgo Grappa, la prima (in ordine temporale) pretendente per la gestione della sponda pontina di Rio Martino, ha ricevuto un responso a metà rispetto al ricorso al Tar che ha presentato tramite l’Avvocato Pasquale Musto.

Lo scorso 19 novembre, il Tar aveva respinto il ricorso di sospensiva per l’accertamento dell’illegittimità del silenzio che ha serbato il Comune di Latina sulle diffide presentate il 10 e il 29 agosto 2020 dal Consorzio Nautico di Borgo Grappa. Le diffide erano state inoltrate all’Ente di Piazza del Popolo affinché esso concludesse il procedimento avviato in ragione del rilascio di una concessione demaniale per l’installazione di un punto di ormeggio sulle sponde latinensi di Rio Martino (una richiesta inoltrata dal Consorzio ad aprile 2019).

Il ricorso presentato dal Consorzio verteva anche su due note inviate dal Comune di Latina (costituito in giudizio dinanzi al Tar) alla fine del mese di agosto 2020 in cui si rappresentava un’ulteriore istanza di una nuova Associazione temporanea d’impresa (l’associazione temporanea d’impresa Rizzardi srl e Cometa srl) e che la conferenza dei Servizi (conclusa ad aprile 2020) non offriva un titolo preferenziale al Consorzio.

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Successivamente, prima del 2 dicembre, quando il Tar avrebbe dovuto pronunciarsi nel merito del ricorso, il Consorzio ha presentato motivi aggiunti mettendo in discussione la selezione pubblica – “Concessione Demaniale Specchio Acqueo Porto Canale di Rio Martino” – indetta dal Comune di Latina a cui si sono presentati, per quanto riportato da un articolo de Il Messaggero, quattro contendenti per la sponda latinense di Rio Martino: il Consorzio Nautico di Borgo Grappa, l’Ati Rizzardi-Cometa, un Consorzio di società del settore nautico tra Latina e Sabaudia costituito come “Porto di Latina” e un’ultima pretendente rimasta ignota.

Una selezione che aveva come termine di presentazione dei progetti lo scorso 3 dicembre. E qui sta il punto. Infatti, con i motivi aggiunti presentati dal Consorzio, da oggi la selezione pubblica potrebbe essere a rischio nel caso in cui fossero accolti dal Tar di Latina.

Sul silenzio inadempimento contestato dal Consorzio Nautico nei confronti del Comune, ad ogni modo, il Tar ha deciso che, intervenendo la determina del Servizio ambiente comunale che ha messo a bando la gestione in concessione della sponda pontina di Rio Martino, il Consorzio stesso ha perso interesse all’impugnazione. In sostanza. il Comune ha agito correttamente, anche sulla spinta di un ricorso ventilato e poi effettivamente presentato dal Consorzio con il quale i rapporti sono tesi da mesi.

Tuttavia, il Tar ha rimesso sul ruolo la decisione sugli altri motivi aggiunti, il che vuol dire che la giustizia amministrativa dovrà pronunciarsi ulteriormente.

Una sentenza non definitiva quindi, che fa rimanere in piedi il ricorso nella parte in cui si impugna il bando del Comune di Latina. Secondo il Consorzio Nautico, infatti, il bando che assegna la gestione della sponda latinense di Rio Martino, così come strutturato, non prevede una utile partecipazione, senza offrire il costo della concessine e senza chiarire il motivo per cui l’eventuale vincitore della selezione pubblica debba restare in attesa della nuova conferenza dei servizi indetta dal Comune di Latina.

Contestata, inoltre, la clausola di salvaguardia per cui se dovessero partire i lavori del terzo e ultimo stralcio previsti per Rio Martino, previsto dall’Accordo di Programma tra Enti in data 2009, il gestore dovrebbe di fatto lasciare la concessione della sponda.

Come noto, da quel 2009 hanno visto la luce solo i primi due stralci dell’opera complessiva, con gli investimenti, sul totale dei 19 milioni di euro, di circa sette milioni tra primo stralcio (1,3 milioni di euro) e secondo stralcio (5,2 milioni di euro, escluse le spese di progettazione). Lavori, per di più, molto criticati anche di recente.

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