Elezioni Latina, la Procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione del fascicolo d’inchiesta aperto un anno fa
A luglio 2022, era stato iscritto presso la Procura della Repubblica di Latina un procedimento in relazione alle motivazioni della sentenza del TAR di Latina relativa al primo turno delle elezioni comunali. Furono delegati dal Procuratore capo Giuseppe De Falco accertamenti alla Digos della Questura di Latina per verificare l’eventuale sussistenza di fattispecie di rilievo penale relative alle procedure di voto.
Come noto, dopo la sentenza pubblicata in data 8 luglio dal Tribunale amministrativo, era emerso lo scenario della cosiddetta scheda ballerina. “È evidente – si leggeva nella sentenza – che dietro l’apparente minimo scarto (tranne i casi eclatanti delle sezioni 40, 73, 95 e 103) tra il numero delle schede autenticate come risultante dai verbali delle Sezioni sopra citate, e quello delle schede autenticate adoperate effettivamente dagli elettori e di quelle non utilizzate, effettivamente rinvenute dalla Prefettura, può nascondersi il fenomeno della c.d. scheda ballerina (consistente nel far uscire dal seggio una scheda vidimata e non votata, sulla quale viene poi scritto il nome del candidato e consegnata all’elettore che, entrando nel seggio, ritira la scheda bianca assegnatagli, depositando nell’urna non già quest’ultima ma quella consegnatagli all’esterno del seggio) destinato a incidere sulle correttezza del voto in maniera esponenziale e non determinabile a priori”.
Al contempo, furono presentati anche due esposti presso la Procura della Repubblica: uno recante la firma di un candidato al consiglio comunale per la lista “Latina nel Cuore”, l’altro a firma dell’allora consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Gianluca Bono.
Ora, dopo meno di un anno, è lo stesso Procuratore capo ad aver richiesto l’archiviazione dell’indagine sulle schede ballerine, trovando conferma nel giudice per le indagini preliminari che ha chiuso una storia che di illegale aveva poco e di
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