ELEZIONI LATINA, M5S PRESENTA ESPOSTO IN PROCURA PER LA SCHEDA BALLERINA

elezioni

Elezioni a Latina, il Movimento Cinque Stelle annuncia un esposto in Procura per chiedere di fare luce sulla scheda ballerina

“L’Italia è uno stato di diritto, a prescindere dalle urla sguaiate di una certa destra nostrana che ha valutato in senso giustizialista il commissariamento di Latina, dove non c’è stato alcun arresto, e in senso garantista quello di Terracina dove, invece, è stata tratta in arresto la sindaca di Fratelli d’Italia Roberta Tintari. Noi del M5S Latina, che restiamo garantisti, ci auguriamo che arrestati e indagati coinvolti nell’inchiesta “Free Beach” possano chiarire le proprie posizioni in merito alle accuse contestate dalla Procura della Repubblica di Latina. Tuttavia ci chiediamo se, al riguardo, il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini abbia depositato alla Ministra degli Interni Lamorgese qualche interrogazione, analogamente a quanto fatto per il commissariamento di Latina.

Riguardo a quanto accaduto nella nostra città, le sentenze non si commentano, come si suol dire; tuttavia si possono impugnare. Perché, fino a prova contraria, nel “bel paese”, a prescindere dal pensiero degli opinionisti, dei tifosi e dei giornalisti con “pedigree” o senza, lo prevede l’ordinamento giuridico.
Ricordiamo infatti che mentre nell’ambito civile e penale i gradi di giudizio sono tre (Primo Grado, Appello e Cassazione), in ambito amministrativo il primo grado è assicurato dal Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.), mentre il secondo e ultimo grado, ovvero l’organo d’appello, è affidato al Consiglio di Stato (C.d.S).

Come noto, l’8 luglio scorso il T.A.R., accogliendo il ricorso r.g. 800/21, ha decretato, per 22 sezioni delle 116 previste su Latina, l’annullamento delle operazioni elettorali svoltesi l’anno scorso. Torneranno dunque al voto in elezioni “suppletive”, già fissate per il prossimo 4 settembre, le sezioni nr. 24, 40, 44, 60, 64, 68, 69, 73, 75, 76, 81, 83, 85, 86, 94, 95, 98, 103, 106, 107, 109, 110, corrispondenti ad alcune zone di Latina come piazza Moro, via Botticelli e scuola “Einaudi”, Latina Scalo e Borghi. Ciò ha comportato l’immediato annullamento del verbale di proclamazione degli eletti del Comune di Latina, aperto il 19 ottobre 2021 e concluso in data 21 ottobre 2021: dunque la decadenza del Sindaco e di tutti i Consiglieri comunali.

La sopraccitata sentenza è stata impugnata dall’ex Sindaco Coletta e dalle compagini politiche che lo hanno supportato al ballottaggio dello scorso anno, ma il Consiglio di Stato, il 28 luglio scorso, l’ha confermata e perciò i cittadini delle predette sezioni dovranno tornare ad esprimere il proprio voto.
Dunque la giustizia amministrativa, in tutti i previsti gradi di giudizio, ha fatto il suo corso e rispettato i diritti sia dei ricorrenti che degli appellanti, stabilendo definitivamente che nei sopraccitati 22 seggi si è rilevata una “diffusa e grave violazione di disposizioni poste a tutela della libertà del diritto di voto”.

Ma con che animo potranno tornare gli elettori al voto in quelle 22 sezioni, tenuto conto che non è dato sapere chi ha posto in essere quelle che il C.d.S. definisce “violazioni delle regole di voto e di scrutinio talmente gravi, manifeste e sistematiche, da far emergere un quadro di generale inquinamento del voto”?
Quindi, non essendo ancora chiaro se la Procura della Repubblica abbia aperto un fascicolo al riguardo e tenuto conto che con la sentenza del C.d.S. si sono conclusi i gradi di giudizio della Giustizia Amministrativa, il M5S Latina, nei prossimi giorni, depositerà un esposto alla Procura della Repubblica contro ignoti, al fine di sollecitare l’avvio di indagini che possano accertare eventuali responsabilità soggettive. Contestualmente, verrà inviata una nota al Prefetto di Latina affinché nelle sezioni “incriminate” venga elevata la soglia di vigilanza e vengano poste in essere tutte le misure necessarie a prevenire l’inosservanza delle regole di voto e di scrutinio.

Quanto sopra, anche alla luce delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, già appartenenti alla criminalità organizzata di Latina, dalle quali emerge che perfino nelle elezioni comunali del 2016 vi sarebbe stato un inquinamento dei risultati elettorali posto in essere tramite il cosiddetto “voto di scambio” (al riguardo, ne sono derivati due processi) proprio “tra la criminalità organizzata locale e certi esponenti del centrodestra”, come ricordato in un articolo redatto da Andrea Stabile e pubblicato l’altro ieri sulla testata informativa “Latina Tu”, che proprio ieri, un soggetto già noto alle cronache giudiziarie e sotto processo per estorsione con l’aggravante mafiosa, ha chiesto di chiudere commentando un post di Salvatore De Monaco, ex Presidente della Provincia di Latina ed esponente storico della destra nostrana.
Del resto a Latina troppi processi, nati da inchieste importanti che hanno coinvolto il Gotha del mondo politico, amministrativo e della libera professione della città, stanno rischiando di finire sul binario morto della prescrizione: è già accaduto per quello sulla “metro leggera” per il quale l’attuale candidato sindaco Vincenzo Zaccheo, per dovere di cronaca, non è stato assolto bensì prescritto dalle accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e falso. Sarebbe una beffa per la giustizia pontina se anche il processo “OLIMPIA”, che portò all’arresto di un altro sindaco di Fratelli d’Italia, ovvero Giovanni Di Giorgi, dovesse subire la stessa sorte.

Purtroppo, quando il senso di giustizia viene meno, non può che aumentare la disaffezione dell’elettorato e, com’è facile intuire, quando si riduce l’affluenza al voto è più facile, per i “soliti ignoti”, cercare di manipolarlo in maniera illecita: sciaguratamente c’è sempre qualche cittadino disposto a svendere, per pochi spiccioli o per una promessa, il proprio diritto/dovere di scelta.
In sintesi, non vorremmo che quel “metodo Terracina” tanto caro alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che, in campagna elettorale per la Tintari auspicava la sua replica anche in ambito nazionale ma, ahinoi, franato sotto i colpi dell’ennesima inchiesta giudiziaria pontina, trovasse terreno fertile proprio nella sfiducia dell’elettorato, ovvero nel prevedibile astensionismo che nel referendum sulla Giustizia, promosso dalla LEGA e appoggiato da tutto il centrodestra, ha raggiunto il suo storico acme.
All’elettore informato e consapevole l’ardua sentenza!”.

Così, in una nota, il Movimento Cinque Stelle di Latina.

Articolo precedente

COVID: UN DECESSO E 443 NUOVI CASI NELLA PROVINCIA DI LATINA

Articolo successivo

COVID, LAZIO: 3295 NUOVI CASI E 3 DECESSI

Ultime da Politica