Sono state emesse le condanne per le persone coinvolte nell’operazione dei Carabinieri chiamata Masterchef che aveva messo in luce un giro di droga all’interno del carcere di Latina
Da non confondere con le inchieste correlate tra di loro Astice e Petrus, collegate al carcere di Latina sempre sul versante dello spaccio di droga, l’operazione Masterchef, condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e dalla Polizia Penitenziaria di Latina, aveva fatto scattare, a novembre 2019, gli arresti per Michele Petillo e Salvatore Scava, i domiciliari per Stefania Mirosevic, l’obbligo di firma alla polizia penitenziaria per Chiara Barillari, Jamel Dridi e Thomas Di Prospero.
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Ora, il giudice dell’udienza preliminare Pierpaolo Bortone si è pronunciato su cinque degli imputati: tre anni e quattro mesi per Michele Petillo e Salvatore Scava, laddove il pm dell’inchiesta, Claudio De Lazzaro, aveva chiesto una pena più alta: quattro anni e sei mesi.
Stefania Mirosevic, Thomas Di Prospero e Jamel Dridi hanno invece patteggiato e il giudice li ha condannati a pene che vanno da un anno e due mesi a un anno e sei mesi di reclusione. Rinviata invece l’udienza per Chiara Barillari. Queste ultime quattro persone sono tra di loro collegate poiché i primi tre – Mirosevic, Di Prospero e Dridi – sono rispettivamente madre e figli, mentre Barillari era all’epoca dei fatti la fidanzata di un altro figlio di Mirosevic, Moni Dridi sul quale, sebbene non indagato, ha girato l’inchiesta Masterchef, essendo il cosiddetto “spesino” del carcere a cui famigliari e affetti portavano la droga dentro il carcere.
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Per l’operazione Masterchef, da ultimo, erano stati indagati anche i volti noti Roberto Ciarelli e Gianfranco Mastracci per alcuni episodi di violenza avvenuti all’interno del carcere. Quest’ultimo è stato rinviato a giudizio e il processo inizierà il 28 ottobre prossimo.