In programma, oggi, dalle 18,30, presso il Teatro Punto Zero di Itri, una conferenza dibattito, organizzata dall’onorevole Raffaele Trano (M5S) e dal consigliere comunale Osvaldo Agresti (M5S), dal titolo piuttosto emblematico in relazione alla situazione che si vive in quella parte di territorio pontino con l’emergenza di Calabretto: Le Discariche Funzionamento e Gestione. Saranno ospiti, oltre ai succitati, anche l’ingegnere Antonio Romano che si soffermerà sul funzionamento chimico-fisico e Giorgio Libralato, esperto in temi ambientali e sempre attento alle criticità del territorio dalla ex Kyklos di Aprilia alla quarta discarica d’Italia a Borgo Montello.
Dell’inferno di Calabretto, ormai si sa tutto. Attivisti, politici, giornalisti si stanno occupando da settimane di un problema che, come raccontato anche da Latina Tu, si presenta grave sia per l’ambiente che per la salute dei cittadini: ci sono stati anche casi di persone finite all’ospedale per giramenti di testa e bruciori.
Una discarica, o sarebbe meglio dire più di una discarica (una è sotto sequestro, ma l’area inquinata si estende molto di più), che si caratterizza per fumarole tipo geyser che fuoriescono dai terreni, miasmi maleodoranti, amianto sbriciolato e materiali di ogni tipo.
Sono stati presentati esposti alla magistratura da parte dell’associazione Caponnetto e dell’onorevole Raffaele Trano. Tante le denunce pubbliche del Comitato di Calabretto, del consigliere itrano Osvaldo Agresti, del gruppo Itriincontatto, dell’opposizione in comune di Fratelli d’Italia, Elena Palazzo. Fino a qui, il risultato è un fascicolo aperto dal sostituto Procuratore Beatrice Siravo della Procura di Cassino, con la collaborazione di Carabinieri Forestali e Polizia Locale, ma di bonifiche e ripristino dei luoghi poco e niente, se si eccettua un goffo interramento mostrato dalle telecamere di Gaetachannel.it.
Per non farsi mancare niente, tra primi carotaggi effettuati e rassicurazioni su ciò che è stato trovato (solo qualche scarto di inerti derivante dall’attività edilizia e rivestimenti bituminosi a detta del sindaco itrano), ci sono state e persino ribadite da Fargiorgio le accuse di procurato allarme nei confronti di coloro che hanno denunciato una situazione che ha attirato anche le televisioni nazionali. In barba anche alla nota dell’Asl di Latina che ha imposta la bonifica di Calabretto.
Non sfugge, inoltre, una mancanza di linea da parte dell’amministrazione di Itri capace persino di scrivere ordinanze contingibili e urgenti in grado di disporre sì la bonifica omettendo, però, i nomi dei proprietari cui si rivolge l’atto pubblico. Uno dei proprietari, insieme alla sua famiglia, è il direttore tecnico regionale e politico navigato di Itri, Vincenzo Ialongo, già finito al centro di una nota indagine giudiziaria, ovvero quella sullo scandalo rifiuti sull’isola di Ponza e difeso dal medesimo sindaco di Itri, l’avvocato Antonio Fargiorgio.
Al di là delle responsabilità che mai devono essere taciute, la parola d’ordine per Calabretto e le altre discariche in giro per la provincia dovrebbe essere bonifica senza e senza ma. Tuttavia, come dimostrano tante esperienze del passato in provincia – su tutte la discarica più grande, come quella di Borgo Montello -, tra il dire di bonificare e la bonifica ci passa un mare di scarsa trasparenza ancorché di mala amministrazione, collusioni, affari opachi e vere e proprie consorterie (dai Casalesi, tirati in ballo anche nell’esposto dell’associazione Caponnetto in riferimento a Calabretto, in giù).