Il Consiglio comunale di Fondi ha approvato all’unanimità la delibera che ribadisce il no a una discarica sul territorio
Un triplice no, in realtà, perché i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno blindato la loro contrarietà non solo sul sito di via Pantanello ma anche sulla cava in località San Raffaele e sulla ex discarica inquinata di Quarto Iannotta.
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Completamente sovvertito e respinto l’esito della Conferenza dei sindaci che si è tenuta in Via Costa, nella sede della Provincia di Latina, lo scorso 20 gennaio. Quell’assemblea ha prodotto, per ora, due risultati: il primo molto strumentalizzato e vocale, il secondo invece netto ma sicuramente contraddittorio soprattutto per la politica di potere fondana.
Proteste a Latina per il sito Plasmon con la nascita di comitati e l’indignazione golosa di consenso dell’opposizione che vede le elezioni comunali. Proteste a Fondi dove, però, a differenza del capoluogo, un consiglio comunale si riunisce e dice un netto no. Un po’ come era successo mesi fa a Sezze e Sermoneta, solo che a Fondi il consiglio comunale se ne ricorda a sito individuato, con una maggioranza che ora, di fatto, cade dal pero.
Una conferenza dei sindaci dello scorso mese, infatti, da cui uscirono le due proposte di Latina e Fondi per ospitare le discariche di inerti, a cui aveva partecipato, in rappresentanza di Fondi, il vice-presidente della Provincia di Latina e consigliere comunale Vincenzo Carnevale. Un vice del Presidente Carlo Medici che, oggi, non solo vota no alla strategia messa in piedi dal sindaco di Pontina, ma addirittura nega che qualsiasi ipotesi su Fondi sia mai stata avanzata. Delle due l’una o c’è qualcosa che non torna o con il Presidente Medici non si parlano. Nè tantomeno si leggono le carte dei tecnici e dei Consorzi industriali.
Ad ogni modo, l’ipotesi di un impianto di stoccaggio di rifiuti inerti derivanti dal trattamento meccanico biologico da realizzarsi sul territorio del Comune di Fondi, in località Pantanello, su area di proprietà privata, individuato dallo studio trasmesso dalla Provincia di Latina, è abortita.
Secondo il Consiglio comunale fondano, la contrarietà della suddetta ipotesi è data dall’eventualità che si tratta di un’area considerata dalla stessa Amministrazione Provinciale, nello studio trasmesso, non idonea per la presenza di fattori escludenti e condizionanti (il che non è proprio così). E vale anche per l’area di San Raffaele, e persino di Quarto Iannotta, sito evocato nella Commissione Ambiente del Comune di Latina dal Presidente della Provincia Carlo Medici, che prima deve risolvere il problema della bonifica. Un problema che, moltiplicato per dieci, riguarda la discarica di Borgo Montello la quale, però, sembra destinata a essere il candidato principale ora che l’ipotesi discarica al sud pontino pare tramontata.
C’è di più, nella delibera che sancisce il definitivo fallimento di un anno di riunioni e comitati ristretti in Provincia di Latina, il Comune fondano diffida l’Amministrazione Provinciale a non ritenere assunta alcuna formale deliberazione nella conferenza dei sindaci del 20 gennaio, con riserva di adire le vie legali. Un avvertimento e una chiamata alle carte bollate che dà a tutta la strategia messa in atto dai nostri amministratori provinciali, da gennaio 2020 a dicembre 2020, un che di grottesco.
Prima ci dicono che si riuniscono per la collettività, poi parlano di responsabilità, inondando le redazioni di veline, e infine minacciano di farsi causa. Sarebbe straordinario canovaccio per una commedia degli equivoci solo che qui il gioco non fa ridere: a breve un Commissario ad acta nominato dal Tar Lazio deciderà per il territorio pontino. Si tratta del Direttore del Ministero dell’Ambiente Laura D’Aprile che sceglierà il sito pontino dove piazzare gli scarti di lavorazione da Tmb e del rifiuto indifferenziato. Al netto di due fattori che a questo punto sono dirimenti: da un lato la conclusione, negativa o positiva, della conferenza dei servizi regionale per un nuovo abbancamento di rifiuti sul lotto B della Discarica di Borgo Montello; dall’altro, stando a quanto dichiarato dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Aprilia Monica Laurenzi, la nuova istanza di Rida Ambiente srl, proprietario dell’impianto Tmb apriliano, per “ricusare” il Direttore/Commissario ad acta D’Aprile e ottenere una diversa nomina.
Che sia l’una o l’altra via, gli inerti pontini hanno preso la via del nord tra Aprilia, Latina, Cisterna e Pontinia. In pole position, le ultime tre, per il piacere dei pochi che detengono il potere di questa provincia.