LAVORATRICI PARK HOTEL, SIT-IN A PIAZZA DEL POPOLO. LEPORI: NON MI DIMETTO

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Sit-in di protesta organizzato dal sindacato Uiltucs per le cameriere del Park Hotel: oggi anche il consiglio comunale per discutere della posizione dell’Assessore alle Attività Produttive Simona Lepori

La manifestazione si sta svolgendo di fronte al Piazza del Popolo dalla mattina. “Stiamo denunciando da mesi lavoro “sporco” – dichiara Uiltucs – perché irregolare frodando e ledendo i diritti delle lavoratrici, che per svariati anni hanno lavorato percependo euro 3,50 l’ora alle dipendenze del PARK HOTEL di Latina gestito dall’Amministratore Unico oggi Assessore alle Attività Produttive Simona Lepori”. L’Assessore Lepori, nel consiglio comunale concomitante, ha intanto ribadito di rimanere al suo posto e ha parlato di strumentalizzazioni della vicenda (“fango sulla mia famiglia”), oltreché ad aver sostenuto di non aver ricevuto nessuna contro-proposta da parte di lavoratrici e Sindacato al tavolo presso l’Ispettorato del Lavoro. La Lega, invece, annuncia un’interrogazione parlamentare.

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“Oggi scioperiamo poiché vogliamo risposte concrete dagli Enti preposti. Ancora oggi il Direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Latina non evade le nostre Istanze di intervento ed accertamento più volte sollecitate. A distanza di tre mesi dagli esposti, attendiamo ancora riscontri dal Direttore dell’Ispettorato del Lavoro di Latina”.

“Vogliamo il rispetto e la dignità per il lavoro prestato: a fronte della rivendicazione di legittimi diritti, l’Assessore Lepori nonché titolare dell’azienda si è limitata a formulare proposte economiche a dir poco offensive e lesive dei diritti delle nostre iscritte. Il Direttore dell’Ispettorato nella sua qualità ha il diritto dovere di accertare ciò che avveniva in quella Struttura/Ricettiva, laddove il lavoro buono per noi non è mai esistito, a differenza di ciò che sostiene l’Assessore Lepori nello Spot tanto pubblicizzato, i nostri slogan ancora oggi sono gli stessi (Buste/Paga a 0 per 30/40 euro al giorno), questo è lo spot reale e sincero del Park Hotel”.

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“Ancora oggi – concludono i manifestanti – ci sono le lavoratrici del Park Hotel, senza salario, sfruttate e senza lavoro, la quale assessore avrebbe dovuto rispondere ed il primo cittadino documentarsi. Crediamo e siamo convinti che un datore di lavoro in questo caso, assessore attività produttive non può evadere i contributi previdenziali ed assistenziali e pagare le lavoratrici in nero con una busta paga da anni a zero”.

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Infine la nota di Latina Bene Comune che difende l’operato dell’Assessore Lepori: “Superare il confine della decenza, quando si tratta di opportunità politica, non dovrebbe essere così complicato. La richiesta di convocazione del consiglio comunale sulla presunta posizione dell’azienda di famiglia dell’assessora Simona Lepori dimostra che una parte del vecchio sistema che ha ridotto in ginocchio questa città, non esita a riuscire in imprese negative del genere, pur di gettare fango sul nuovo corso iniziato nel 2016. Il consiglio comunale può giudicare l’assessora Lepori come vuole e quando vuole, ma solo relativamente alle sue funzioni amministrative e politiche. Non crediamo abbia alcuna voce in capitolo rispetto a presunte irregolarità di pertinenza giuslavoristica che riguardano il Park Hotel. Dispiace, ancora una volta, vedere che il vecchio sistema di governo non riesce a tirar fuori una proposta e affida le sue fortune ad una macchina del fango. Latina Bene Comune prende le distanze in maniera ferma e netta. Attacchi e polemiche strumentali, su questo ed altri temi che poco c’entrano con l’attività amministrativa dell’Ente, al posto di proposte per la collettività su cui confrontarci anche aspramente. Una perdita di tempo, pagata dai cittadini, nel momento peggiore della nostra storia dal dopoguerra ad oggi e di cui davvero non si sentiva la necessità. Tutto ciò per attaccare una persona. Simona Lepori è una imprenditrice stimata in città, che gode della fiducia dei suoi colleghi e da sempre estranea ai giochi di potere che la politica può tendere. Ha scelto di mettersi a disposizione della città, accettando la proposta del Sindaco di impiegare la sua competenza e la sua esperienza come pubblica amministratrice. Lo ha fatto in un momento terribile per il nostro territorio come per il resto del Paese. Questa vicenda rappresenta quanto di peggio ci si possa aspettare da una certa politica: il “caso Lepori” è un esempio di come lo spirito di servizio per la comunità e la competenza possano rappresentare un pericolo. Il caso Lepori è un esempio, perché tutti comprendano che avvicinarsi alla politica può rappresentare un pericolo. La volontà ultima è allontanare dalla cosa pubblica altre donne e uomini che con le stesse caratteristiche non vogliono veder messa in pericolo la reputazione guadagnata in una vita, con sacrifici e lavoro. Trasformare un fatto personale in fatto politico non è ammissibile: LBC ribadisce il pieno appoggio all’assessora Lepori e a ciò che rappresenta come amministratrice al servizio della nostra città“.

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