DIRTY GLASS: IL PROCESSO IN MANO ALLA DECISIONE DELLA CASSAZIONE

Luciano Iannotta
Luciano Iannotta

Processo Dirty Glass: ennesimo rinvio del procedimento che vede sul banco degli imputati l’imprenditore di Sonnino Luciano Iannotta

Oggi, all’ennesima udienza interlocutoria, il Collegio del Tribunale di Latina, composto dai Giudici Morselli (Presidente), Coculo e Sergio, era già indirizzato a rinviare l’udienza, in ragione di una comunicazione arrivata dalla cancelleria agli avvocati del collegio difensivo.

Infatti, fino (forse) al prossimo 24 novembre il processo nei confronti di Iannotta e dei co-imputati non potrà iniziare. A sbloccare un procedimento, che a oltre due anni dall’ordinanza di custodia cautelare non ha celebrato neanche un’udienza di dibattimento (e sì che è probabilmente uno dei più importanti processi, se non il più importante per peso degli imputati e episodi inquietanti emersi nell’indagine, che si sta celebrando nel capoluogo pontino), dovrebbe essere la Cassazione. Gli ermellin, in quella data, dovrebbero pronunciarsi sull’istanza di remissione a Latina presentata dall’avvocato difensore di Iannotta, Mario Antinucci. Una remissione del Tribunale di Latina presentata, come noto, per le condizioni anche mediatiche che si sarebbero create attorno alla figura di Iannotta.

Oggi, prima che il Collegio del Tribunale rinviasse al prossimo 26 gennaio, l’avvocato Antinucci ha chiesto conto sull’istanza di dissequestro di documenti e faldoni che ha presentato per Iannotta nell’udienza del 14 ottobre.

Secondo l’avvocato Antinucci, che ha stigmatizzato in Aula anche il ritardo di 3 ore con cui è iniziata l’udienza, non vi sarebbe stato alcun pronunciamento da parte del Tribunale che attendeva parere della Procura. Nel corso dell’udienza è venuto fuori che il Tribunale ha avuto visione del parere della Procura in questa settimana. Un parere, successivamente letto in aula dal Pm Lugia Spienlli, per cui quei 13 scatoloni sequestrati dalla Squadra Mobile di Latina a settembre 2020, e che Iannotta reclama, non sono spariti come sostenuto dal legale, ma non competono alla decisione del Tribunale poiché non fanno parte del procedimento “Dirty Glass”. Al che l’avvocato Antinucci ha comunque rinnovato l’istanza di dissequestro.

Come detto più volte, i tempi del processo “Dirty Glass” si sono allungati a dismisura, tra il primo incardinarsi del processo che fu a Roma, poi spostato a Piazza Buozzi, e i vari legittimi impedimenti di alcuni degli avvocati del collegio difensivo che si sono susseguiti nel tempo. Sul banco degli imputati Luciano Iannotta, Luigi De Gregoris, Antonio e Gennaro Festa, Alessandro Sessa, Michele Carfora Lettieri, Pio Taiani ee Natan Altomare. Parte civili: l’associazione Caponnetto e un’impresa; nella scorsa udienza, peraltro, si era anche appreso che una delle parti offese ha rinunciato a costituirsi parte civile.

I reati contestati a vario titolo sono molteplici: in materia fiscale e tributaria, violazioni della legge fallimentare, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazioni di segreto d’ufficio, favoreggiamento reale,  turbativa d’asta, sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco.

Nella scorsa udienza, peraltro, si era anche appreso che una delle parti offese ha rinunciato a costituirsi parte civile.

Una molteplicità di episodi e ipotesi criminali – riscontrate dalle investigazioni iniziate nel 2018, anche con il supporto delle dichiarazioni dei due collaboratori di giustizia ex affiliati ai Clan Travali e Di Silvio, Renato Pugliese e Agostino Riccardo – tanto è che oltre a questo processo, c’è un secondo filone che, a fine gennaio 2021, ha visto recapitare agli stessi indagati ed altri l’avviso di conclusione delle indagini.

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