DIRTY GLASS: IL PROCESSO ANCORA IN BILICO, ENNESIMO INTOPPO IN CASSAZIONE

Corte di Cassazione, Roma
Corte di Cassazione, Roma

Processo Dirty Glass: slitta la decisione della Cassazione sulla remissione del processo che vede sul banco degli imputati l’imprenditore di Sonnino Luciano Iannotta

Nella scorsa udienza dell’11 novembre, il Collegio del Tribunale di Latina, composto dai Giudici Morselli (Presidente), Coculo e Sergio, era già indirizzato a rinviare l’udienza, in ragione di una comunicazione arrivata dalla cancelleria agli avvocati del collegio difensivo.

Infatti, l’udienza non poteva celebrarsi in quanto ieri, 24 novembre, la Cassazione avrebbe dovuto pronunciarsi sul ricorso presentato da Luciano Iannotta, difeso dall’avvocato Mario Antinucci, per la remissione del processo. La rimessione del processo è un istituto del diritto processuale penale per il quale gravi situazioni esterne al processo ne possono giustificare lo spostamento di sede. La difesa di Iannotta chiede una remissione del Tribunale di Latina presentata, come noto, per le condizioni anche mediatiche che si sarebbero create attorno alla figura dell’imprenditore.

I tempi del processo “Dirty Glass”, uno dei più importanti che si stanno celebrando al momento a Latina, si sono allungati a dismisura, tra il primo incardinarsi del processo che fu a Roma, poi spostato a Piazza Buozzi, e i vari legittimi impedimenti di alcuni degli avvocati del collegio difensivo che si sono susseguiti nel tempo. Sul banco degli imputati Luciano Iannotta, Luigi De Gregoris, Antonio e Gennaro Festa, Alessandro Sessa, Michele Carfora Lettieri, Pio Taiani e Natan Altomare. Parte civili: l’associazione Caponnetto e un’impresa; in una delle scorse udienze, peraltro, si era anche appreso che una delle parti offese ha rinunciato a costituirsi parte civile.

I reati contestati a vario titolo sono molteplici: in materia fiscale e tributaria, violazioni della legge fallimentare, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazioni di segreto d’ufficio, favoreggiamento reale,  turbativa d’asta, sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco.

Tuttavia, per sapere se il processo cambierà di nuovo sede, si dovrebbe aspettare (il condizionale è d’obbligo) al prossimo mese. La seconda sezione della Corte di Cassazione, infatti, ha rinviato l’udienza di ieri, 24 novembre, poiché vi è stato un difetto di notifica a uno degli imputati, Pio Taiani, che non ha ricevuto l’avviso. Una svista che però rischia di trasformare la decisione dei giudici della Corte Suprema in una corsa contro il tempo.

Il processo a Latina è stato rinviato, infatti, al 26 gennaio 2023, proprio per aspettare le decisioni della Cassazione. Ce la faranno per dicembre a sciogliere il nodo di questo ennesimo intoppo a un processo che proprio non vuole sapere di entrare in dibattimento? Nessuno, al momento, sarebbe in grado di scommettere.

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