DESIRÉE MARIOTTINI. AL PROCESSO UN ALTRO TESTIMONE PICCHIATO

DESIREE-MARIOTTINI

Nell’udienza del processo sull’omicidio di Desirée, ieri si è presentato un altro testimone della Procura di Roma in pessime condizioni e vittima di un pestaggio

A riportare la notizia è il Corriere della Sera edizione Roma.
Nell’aula del Tribunale capitolino, dove si svolge il processo per l’omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina morta dopo essere stata drogata e stuprata il 18 ottobre del 2018, ieri si è allungata la lista di fatti quantomeno inquietanti attorno ai testimoni dell’accusa. Non è stato il primo ad aver subito ritorsioni o, comunque, ad essere stato picchiato, Gianluca Rizzitelli, un giovane senza fissa dimora chiamato ieri dalla pubblica accusa contro gli imputati.
Rizzitelli è stato accompagnato coattivamente perché aveva disertato le udienze precedenti. Ed è proprio alla domanda del pm Maria Monteleone sul motivo delle assenze che è venuta fuori la verità: Rizzitelli ha detto di essere stato picchiato davanti a casa della madre nel quartiere romano di Portonaccio, riportando tre costole rotte. Il giovane ha detto di non sapere chi è stato a picchiarlo e perché lo abbia fatto.

Ad ogni modo, Rizzitelli ha detto di non sapere nulla della morte di Desirée pur essendo chiamato a confermare la versione di un altro testimone, Mirko Di Leo. Ma il giovane senza fissa dimora non è l’unico problema in chiave testimoni della Procura di Roma: ieri si è venuto a sapere che Narcisa, una testimone chiave, è ricoverata in condizioni disperate. La speranza è che la ragazza possa raccontare i momenti vissuti da Desirée prima di essere condotta nel container dove è stata stuprata e lasciata morire.
I casi di Rizzitelli e Narcisa proseguono la lunga scia di testimoni trovati in condizioni pessime: lo scorso ottobre si è svolto un incidente probatorio per raccogliere la versione di alcuni giovani che erano stati anche loro picchiati. Pestati anche Maiga e Kais Boujema, aggredito da quattro ignoti nel parcheggio di piazzale Tiburtino la notte della morte di Desirée.

Solo un testimone, Asumadu, detto Koffy, è stato malmenato da un imputato, Yusif Salia, prima della fuga in Puglia. Nella maggior parte degli altri casi è escluso che gli imputati Mamadou Gara, Brian Minteh e Chima Alinno, oltre allo stesso Yusif Salia – accusati di cessione di stupefacenti, violenza sessuale e omicidio volontario – abbiano avuto un ruolo nei pestaggi essendo in carcere dalla fine di ottobre del 2018. Rimane il mistero.

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