Piano rifiuti regionale: ieri in Commissione sono stati auditi telematicamente anche i Comitati della provincia pontina tra cui il Comitato di Via Monfalcone da sempre in prima linea sul fronte della discarica di Borgo Montello
Non c’era solo i comitati di Aprilia e Pontinia, ieri nell’audizione telematica della X Commissione Permanente “Urbanistica, politiche abitative, rifiuti” della Regione Lazio. In extremis, i consiglieri regionali, chiamati a esaminare il Piano dei Rifiuti regionale approvato dalla Giunta Zingaretti il 5 dicembre scorso, ha partecipato anche il Comitato di Via Monfalcone che, negli anni, si è fatto portavoce, insieme ad altri cittadini di Borgo Montello e di Latina, dell’annosa questione della Discarica di Monte Inferno, quella definita, a dicembre 2017, dalla Commissione Ecomafie “la quarta discarica d’Italia”.
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Ed è proprio di Borgo Montello che, ieri, in audizione si è continuato a parlare, anche alla luce del fatto che, negli scorsi giorni, roventi sono state le polemiche intorno a un comunicato della segreteria provinciale del PD locale che ha proposto una sorta di baratto con la città di Latina affinché gli invasi di Via Monfalcone rimanessero chiusi.
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“Grazie al consigliere regionale del M5S Gaia Pernarella anche il comitato dei cittadini di via Monfalcone (Borgo Montello Latina) davanti la discarica (famiglie Piovesan) ha partecipato all’audizione dei comitati in video conferenza alla regione Lazio, “commissione urbanistica” con la presidenza del Consigliere del M5S Marco Cacciatore” – scrive in una nota Giorgio Libralato, portavoce del Comitato di Via Monfalcone.
“La consigliera regionale Gaia Pernarella ha ricordato le vicissitudini di 50 anni tra malaffare, mafia, inquinamento, sentenze con condanne per inquinamento, processi in corso per inquinamento delle falde, commissioni regionali, di inchiesta parlamentare contro le ecomafie e del parlamento europeo”.
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“Il consigliere regionale Enrico Forte ha ribadito il suo sostegno per la chiusura della discarica, la seconda più grande del Lazio – prosegue la nota – La consigliera Pernarella ha ribadito le diverse incongruenze dei documenti regionali, per Borgo Montello, che non tengono conto della chiusura di Borgo Montello e che non ci siano volumi considerati, in quella discarica, nel piano regionale dei rifiuti. Quindi qualsiasi progetto, su Borgo Montello, non sarebbe conforme allo stesso piano regionale dei rifiuti”.
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Dopo gli interventi dei consiglieri, ha preso la parola Libralato enumerando i motivi per cui non è pensabile che la discarica venga compresa in un’eventuale scelta della Regione Lazio, ancorché la Provincia di Latina e la Commissione dei Sindaci pontini, in via di definizione nelle prossime ore, non riesca a individuare una discarica di servizio, così come predisposto dal Piano dei Rifiuti provinciali approvato nel 2018.
“Il comitato dei cittadini di via Monfalcone ha ricordato che l’ing. Tosini (ndr: Flaminia Tosini a capo della Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti) ha dichiarato nella conferenza dei servizi del 28.10.2019 (leggi articolo di seguito), per esame progetto 38 mila mc Ecoambiente, che, una volta approvato il piano regionale dei rifiuti, sarebbe ripartito esame per oltre un milione di mc su Borgo Montello per le società Indeco ed Ecoambiente“.
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“Nella successiva cds del 5 febbraio 2020 (leggi articolo di seguito) il sindaco del comune di Latina, dottor Damiano Coletta, ha espresso parere contrario al conferimento dei 38 mila mc, per motivi sanitari. Parere contrario anche di provincia di Latina, Asl e Arpa non essendo completata la bonifica”.
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“Nella conferenza dei sindaci dell’11/5/2020 il sindaco di Latina ha dato lettura dell’inquinamento risultante dalle analisi svolte da Arpa Lazio che continua a rilevare sostanze cancerogene nei piezometri sia nel sito Ecoambiente, sia nel sito Indeco”.
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“Non ci sono quindi le condizioni per esaminare ed approvare altri volumi, va sicuramente attivata la bonifica e la chiusura definitiva del sito con la dichiarazione di post mortem e tutti gli adempimenti conseguenti”.
“Tutti gli enti interessati locali e di controllo hanno certificato l’incompatibilità della residenza con il sito della discarica, le varie emissioni ed inquinamento e tutti convengono che i cittadini danneggiati vadano risarciti. Il comitato dei cittadini di via Monfalcone trasmetterà la documentazione relativa, ancora una volta, si aspetta che tutto il consiglio regionale si esprima in senso unanime per attivare le procedure dovute per legge, ribadite dalle varie AIA, impugnate dai cittadini, ritenute da loro illegittime e decadute. Senza contare che il sito di Ecoambiente è stato prima sequestrato e poi confiscato, per poi essere conferito in locazione dall’agenzia per i beni confiscati”.
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“Continuano – ha concluso Libralato – le emissioni moleste che arrivano alle famiglie di via Monfalcone e anche il personale che gestisce il sito è stato chiamato personalmente a verificare sia la direzione del vento, sia il fastidio presente. È necessario procedere quindi con la delocalizzazione dei residenti e conseguente risarcimento danni“.