Sprechi, danni alle casse pubbliche e allerta sui conti pubblici: così, in sintesi, la consueta inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 da parte della Sezione giurisdizionale Lazio della Corte dei conti. Citati i casi di Latina (Parco Vasco de Gama), Terracina (fondo a uso civico), Formia e Sperlonga (musei e biglietti) e Microcredito
La cerimonia si è svolta nella giornata di ieri 26 febbraio alla presenza del Procuratore regionale, Pio Silvestri, e del Presidente della Sezione regionale di controllo per il Lazio, Roberto Benedetti.
Sul sito della Corte dei Conti sono consultabili gli interventi di Silvestri e Benedetti, più le relazioni del Presidente della Sezione giurisdizionale Tommaso Miele.
È nella “Relazione sulla attività della Sezione regionale di controllo per il Lazio Anno 2020” che appare da subito il “dato monstre” così da mettere in evidenza l’eccessiva consistenza del debito pubblico da finanziamento.
Al 31 dicembre 2019, infatti, la Regione Lazio presenta un debito pari a circa 22,57 miliardi di euro, il cui 42% deriva da debiti risalenti nel tempo, anteriori al 31 dicembre 2012 e scaduti a tale data, per i quali, non sussistendo la dovuta copertura finanziaria, la Regione ha dovuto fare ricorso alle “anticipazioni di liquidità” introdotte dal D.L. n. 35/2013, con piani di ammortamento trentennali.
L’eccezionale consistenza del debito pubblico regionale – prosegue la relazione – rende elevata la spesa per interessi passivi. In sostanza, l’Ente lavora sempre a debito, accumulando interessi su di esso sempre più ingenti.
I ritardi, le omissioni e le inefficienze – hanno sottolineato i relatori – vi sono, e sono sotto gli occhi di tutti, ma non può sostenersi che questi problemi si risolvano attenuando le responsabilità di amministratori e dirigenti pubblici, e creando sacche di impunità per chi è chiamato a gestire denaro pubblico. Un allarme neanche troppo velato alla tentazione di consentire una maggiore elasticità al controllo degli atti: se da un lato appare necessaria, considerato l’elefante burocratico a tutti i livelli amministrativi, una maggiore elasticità, dall’altro si corre il rischio di accrescere sempre più opacità, favoritismi e per l’appunto senso di impunità.
Nel Lazio, per l’anno 2020, l’importo danni contestati in citazione ammonta a oltre 46 milioni di euro 46.352.121,05 a fronte degli importi recuperati di poco meno di 17 milioni di euro.
Per quanto riguarda la provincia di Latina, tre sono i casi citati dalla Relazione del Procuratore regionale Pio Silvestri.
PARCO ATTREZZATO VASCO DE GAMA – In realtà non è nuovo il caso. Già l’anno scorso, il caso del Parco finì nella Relazione 2020 e, come noto, a gennaio scorso il Sindaco Coletta, ex dirigenti e attuali responsabili di settori del Comune di Latina, tra cui il Direttore Generale Rosa Iovinella, sono stati rinviati a giudizio dalla stessa Corte dei Conti per danno erariale sulle questioni della vandalizzazione e del lamentato ritardo nei conseguenti lavori di ripristino della funzionalità delle strutture.
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Il Procuratore regionale Silvestri ricorda che gli accertamenti istruttori hanno permesso di accertare lo stato di abbandono dell’opera, realizzata con contributo cofinanziato dall’UE con fondi POR-FESR Lazio 2007- 2013, per la quale, al termine dei lavori, non era stata avviata neppure la procedura per la gestione con conseguente omissione di una sia pure minima attività di manutenzione. A rispondere del danno sono stati chiamati i diversi dirigenti che in base alle rispettive attribuzioni hanno omesso le attività necessarie a manutenere l’opera nonché i vertici dell’amministrazione. Il danno contestato ammonta ad 296.752,62 euro.
E pensare che, proprio ieri, il segretario di Latina Bene Comune Elettra Ortu La Barbera rendeva noto, con un comunicato, che fino al 14 marzo saranno infatti in mostra alcune opere di Sergio Ban presso la ludoteca del Parco Vasco de Gama recentemente ristrutturato e che proprio all’artista sarà intitolata. Ad occuparsi del Parco Vasco de Gama, che si trova a due passi dal lungomare di Latina, è la cooperativa “Il Quadrifoglio” a cui è stata affidata l’area e la struttura in concessione lo scorso settembre.
TERRACINA – Il Procuratore Silvestri ha menzionato un atto di appello proposto avverso la sentenza 407/20 che ha respinto la domanda risarcitoria pari ad 85.022,71 euro derivante dai mancati pagamenti al Comune di Terracina da parte della società titolare della concessione per l’attività estrattiva su un fondo ad uso civico.
MUSEI FORMIA E SPERLONGA – Non manca nella Relazione del Procuratore Silvesti una vicenda nota dal dicembre 2019 quando fu arrestata una dipendente responsabile della gestione degli incassi, derivanti dai biglietti, per i Musei Archeologici Nazionali di Formia e Sperlonga. Silvestri menziona l’atto di citazione con cui è stata contestato dalla Corte dei Conti a un funzionario del Ministero della Cultura l’appropriazione delle somme di denaro derivanti dell’incasso dei biglietti dei Musei di Formia e di Sperlonga. Il danno erariale ammonta ad 86.039,00 euro.
MICROCREDITO – Da ultimo, sempre nella relazione di Silvestri, l’invito a dedurre con cui è stato contestato all’amministratore delegato di Microcredito Italiano s.p.a., agli altri membri del CDA ed a quelli del collegio sindacale, che hanno gestito il Fondo “Futuro 2007–2013 e 2014–2020”, la deviazione delle somme oggetto del finanziamento regionale dalle finalità pubblicistiche cui erano vincolate, realizzata attraverso giroconti interni non sorretti da giustificazione, attraverso bonifici in favore di società sconosciute, in quanto non ammesse a finanziamento, ed attraverso l’assegnazione di contributi per importi superiori al limite massimo erogabile. In punto di identificazione e quantificazione del danno erariale, lo stesso è stato ricondotto alle somme finanziate dalla Regione Lazio distratte dalle finalità cui erano state vincolate per effetto della L. R. 10/2006, ed è risultato pari a complessivi 542.902 euro. Si tratta di un caso che vede correre parallelo l’indagine della Procura di Roma, di cui Latina Tu ha scritto proprio ieri 26 febbraio: coinvolta, tra gli altri, una manager di Cisterna, in qualità di titolare di una società finanziaria in Veneto, e soprattutto, Massimo Severoni, l’uomo tirato in ballo da uno degli indagati del processo per mafia al Clan Di Silvio “Alba Pontina.
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