VASCO DE GAMA: IL SINDACO COLETTA RINVIATO A GIUDIZIO DALLA CORTE DEI CONTI

Parco Vasco de Gama
Parco Vasco de Gama

Vasco de Gama, il Sindaco Damiano Coletta è stato rinviato a giudizio per i ritardi e gli sprechi nei lavori di ripristino. A disporlo la Corte dei Conti del Lazio

Nella giornata di ieri – si legge in una nota del Comune di Latina – è stata resa nota la notifica del rinvio a giudizio da parte della Corte dei Conti per danno erariale sulle questioni della vandalizzazione e del lamentato ritardo nei conseguenti lavori di ripristino della funzionalità delle strutture del Parco Vasco de Gama, notifica indirizzata al Sindaco Damiano Coletta, al Commissario prefettizio Giacomo Barbato, alla Direttice generale Rosa Iovinella e ad altri dirigenti del Comune in carica dal 2016.

Oltre a loro, rinviati a giudizio per danno erariale, gli ex dirigenti del Comune, che hanno occupato il Servizio Ambiente, Lavori Pubblici, Decoro e Patrimonio, Giovanni Della Penna, Lorenzo Le Donne, Paolo Ferraro e Sergio Cappucci, e gli attuali gli attuali responsabili di diversi settori Giuseppe Bondì, Emanuela Pacifico, Francesco Passaretti e Micol Ayuso.

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Il Parco, già nel 2016, anno di insediamento di questa Amministrazione, risultava essere stato vandalizzato. La questione del Vasco de Gama è quindi un vecchio problema per il quale si stanno trovando specifiche soluzioni recuperando il finanziamento europeo e rendendo il Parco ancora più funzionale in virtù dei numerosi interventi già effettuati e tuttora in corso, obiettivi raggiunti nonostante le numerose difficoltà dovute anche alla pandemia. L’Amministrazione – conclude la nota dell’amministrazione – pertanto confida nella positiva soluzione anche di questa questione, fiduciosa negli esiti del processo che affronterà presso la Corte dei Conti dimostrando come sempre l’impegno verso la città.

A dicembre 2019, l’indagine erariale dei magistrati contabili partì da un accertamento del Nucleo di Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Latina: “alla luce delle risultanze investigative – sostengono  – è configurabile un pregiudizio alle pubbliche finanze pari a complessivi 850mila euro“. In soldoni, il Parco Vasca de Gama avrebbe dovuto essere fruibile ai cittadini ma non lo è stato e questo ha comportato un presunto danno erariale.

L’ex commissario Barbato (giugno 2015-giugno 2016) deve risponderne perché ne sarebbe stato responsabile nell’anno in cui il parco non era in funzione; il sindaco Coletta come organo responsabile dell’amministrazione in tutti i ruoli nei quali sovraintende al funzionamento di uffici e servizi; il segretario generale Iovinella per aver omesso di esercitare la sua funzione di garante della legalità e della correttezza amministrativa dell’azione dell’ente locale.

La mancanza di atti per avviare la gestione dell’area, che costituiva un obbligo di legge, è il punto centrale delle tre principali anomalie rilevate
dalla Guardia di Finanza e poi confluite nelle valutazioni della Corte dei Conti. Le altre due sono l’omessa manutenzione del parco che lo ha esposto agli atti vandalici e la mancata realizzazione delle condizioni per conseguire e conservare i finanziamenti. Tardiva appare anche la pratica che ha affidato la gestione del Parco alla coop Il Quadrifoglio, che ad ogni modo ne è ora il gestore.

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La vicenda era diventata spinosa oltreché problematica per il finanziamento perduto (669 mila euro che la Regione Lazio chiedeva indietro al Comune per non aver ottemperato a quanto previsto dal finanziamento) perché, dopo gli interrogatori e le memorie presentate dai primi coinvolti, la Procura contabile ha chiesto l’invito a dedurre anche per buona parte della nomenclatura di Latina Bene Comune: il sindaco di Latina Damiano Coletta, il suo massimo dirigente di fiducia Rosa Iovinella (segretario generale del Comune), l’ex assessore all’Urbanistica Gianfranco Buttarelli, l’assessore ai Lavori Pubblici Emilio Ranieri, compresi altri 9 ex o attuali dirigenti.

L’amministrazione Coletta finì citata anche nella relazione del Procuratore regionale della Corte dei Conti, Andrea Lupi che fece riferimento alle principali indagini per danno erariale del Lazio.

Si segnala, altresì – scrisse il magistrato Lupi – la notifica di inviti a dedurre nei confronti di sindaco pro-tempore, assessori e dirigenti del Comune di Latina per un danno di circa 850.000,00 euro derivante dal mancato utilizzo della struttura denominata “Parco attrezzato Vasco de Gama” realizzato dal Comune di Latina in località Marina di Latina e, specificamente, dall’indebita acquisizione di fondi Piani operativi regionali – Fondo europeo di sviluppo regionale, pari a complessivi 701.174,83 eurosottraendoli all’attuazione delle politiche e dei prefissati obiettivi di rivitalizzazione economica, sociale e ambientale di territori con rilevanti problematiche sociali, occupazionali e di sviluppo, nonché dal mancato utilizzo del parco, dall’impossibilità di fruirne in futuro, visto lo stato di degrado causato dalla mancata gestione, dall’omessa manutenzione e da atti vandalici per un totale di 148.918,92 euro, pari all’importo dei lavori di manutenzione straordinaria degli interventi del Servizio lavori pubblici “Plus Marina di Latina” e al ripristino delle opere oggetto di furto e danneggiamento“.

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Tra i 17 indagati, lo scorso 17 dicembre, la Procura della Corte dei Conti ha chiesto, invece, l’archiviazione, non ravvisando profili di responsabilità per dolo o colpa grave, per Elena Lusena, Giovanni Di Giorgi, Emilio Ranieri, Gianfranco Buttarelli, Daniela Ventriglia, Umberto Cappiello e Annunziata Lanzillotta.

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