CONFISCA IANNOTTA, CORTE D’APPELLO ACCOGLIE ISTANZA DELLA DIFESA PER RINNOVARE L’ISTRUTTORIA

Luciano Iannotta
Luciano Iannotta

Confisca da 50 milioni a carico dell’imprenditore di Sonnino, sul ricorso in Corte d’Appello la difesa parla di “svolta”. Il Collegio della Corte d’appello di Roma ha accolto l’istanza della difesa Iannotta di rinnovazione dell’istruttoria in appello e punta dritto al giusto processo di prevenzione nel grado di appello.

La Corte d’appello di Roma all’udienza pubblica del 22 febbraio ha accolto con ordinanza l’istanza dell’avvocato Mario Antinucci, difensore di Luciano Iannotta, che con articolati e puntuali motivi d’appello ha convinto i Giudici di secondo grado della oggettiva impossibilità di procedere alla discussione nel giudizio senza incaricare un Perito esperto tecnico-contabile per l’accertamento del termine monetario di sproporzione dell’imprenditore di Sonnino, attraverso la ricostruzione dell’esatta dimensione patrimoniale dell’intero compendio dei beni attinti dal sequestro anticipato (prima) e dal decreto di confisca (poi). Iannotta, coinvolto negli anni in più indagini e processi, è alla sbarra nel processo più importante, quello scaturito dall’operazione di Squadra Mobile di Latina e Direzione Distrettuale Antimafia di Roma denominato “Dirty Glass”. Alla base del processo contestati i reati in materia fiscale e tributaria, violazioni della legge fallimentare, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazioni di segreto d’ufficio, favoreggiamento reale,  turbativa d’asta, sequestro di persona (saltato per via della Legge Cartabia) e detenzione e porto d’armi da fuoco. E, soprattutto, rapporti controversi con personaggi legati a camorra, clan rom, uomini di Stato e servizi segreti.

Ad ogni modo, per quanto riguarda il ricorso contro la confisca del suo patrimonio, il Collegio della Sezione IV della Corte d’Appello per le misure di prevenzione, composto dai Giudici Flavio Monteleone (Presisdente), Giovanni Neri e Aldo Morgigni (Giudice relatore), non ha aperto la discussione ed ha consentito l’interlocuzione con le parti esclusivamente sull’istanza della difesa di Iannotta, alla quale tutte le parti si sono puntualmente associate.

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“Lo stesso Giudice relatore Aldo Morgigni – spiega una nota dell’avvocato Antinucci – nella sua relazione introduttiva ha diffusamente illustrato le plurime fondate istanze di accertamento tecnico peritale avanzate a più riprese dalla difesa di Iannotta nel giudizio di primo grado, tutte sorprendentemente disattese dal Tribunale di prevenzione di Roma senza alcuna motivazione ovvero con motivazione apparente.

Al punto da giungere ad una irragionevole sottovalutazione sia della puntuale consulenza tecnica dei dott. Rosario di Legami e dott. Giovanni Denaro di Palermo depositata dalla difesa di Iannotta, sia dalla Nota della Guardia di Finanza di Terracina del 22.06.2022  (anch’essa depositata dalla difesa nel giudizio di primo grado) relativa la periodo di accertamenti patrimoniali a carico del noto imprenditore di Sonnino compreso tra il 2009 ed il 2020, conclusi con la certificazione di un vasto patrimonio del Gruppo Iannotta di solida origine e costituzione perfettamente legale.

Ciò in netto ed insanabile contrasto con il giudizio storico di pericolosità sociale di Luciano Iannotta dedotto dal P.M. e dalla Questura di Latina (prima) e dal Tribunale (poi), a carico del quale – ha spiegato il Giudice dott. Morgigni –  risulta agli atti della Corte d’appello una sola condanna per un fatto trascurabile (frode commerciale per aver venduto un panino con il prosciutto di montagna il luogo del Parma), peraltro risalente agli anni 90″.

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“Nondimeno – prosegue. la nota – sono state del tutto inspiegabilmente ignorati dal Tribunale di prevenzione di Roma gli “scritti del proposto”, documenti probatori ad ogni effetto di legge, pazientemente elaborati da Luciano Iannotta in 18 volumi, stampati e rilegati in oltre 20.000 pagine complessive, che descrivono e ripercorrono la storia dell’Impresa Iannotta dal secolo XIX, contenenti migliaia di documenti reddituali, bancari e finanziari del Gruppo Iannotta che, ove adeguatamente consultati dai Giudici del Tribunale di prevenzione di primo grado,  avrebbero certamente condotto ad un diverso epilogo dello stesso giudizio”.

Oltre alla difesa di Luciano Iannotta, alla quale si sono tutti unanimemente associati,  erano presenti l’avvocato Cristina De Angelis per Filippo Iannotta; l’avvocato Lorenzo Litterio per Setina Costruzioni Srl; l’avv. Francesco Vasaturo per Timewarp; l’avv. Stefano Perotti per Lorenzo Feudo e la Oscar Immobiliare ed infine l’avv. Fabrizio Mercuri per Giorgio Destro.

Il Collegio ha rinviato all’udienza del 14 marzo 2024 alle ore 12.00 per conferire l’incarico al Perito della Corte d’appello, nominare i consulenti tecnici delle difese e formalizzare i quesiti tecnici da rivolgere al Perito.

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