Concorsopoli, il Tribunale di Latina ha revocato la misura interdittiva dal lavoro per l’ex Direttore amministrativo dell’Asl
Claudio Rainone, ex direttore amministrativo Asl facente funzione e Presidente delle due commissioni che hanno giudicato i partecipanti ai due concorsi finti al centro del processo sulla scandalo denominato “concorsopoli”, potrà tornare al lavoro. O meglio, al dipendente dell’azienda sanitaria locale, per decisione del collegio del tribunale di Latina, presieduto dal giudice Laura Morselli, è stata revocata, su istanza del suo legale, la misura dell’interdizione dal lavoro che scattò quando, a maggio 2021, fu posto ai domiciliari insieme all’altro dipendente dell’Asl, Mario Esposito, anche lui imputato, insieme a Rainone e all’ex senatore “Dem”, Claudio Moscardelli, nel relativo processo.
Un processo sui concorsi della Asl, che è nato, come noto, da due indagini separate, poi unite in un unico procedimento giudiziario, che hanno messo sotto la lente altrettanti concorsi: quello da 23 posti come collaboratore amministrativo professionale cat. D indetto in forma aggregata tra Asl di Roma 3, Asl Latina (ente capofila), Asl Viterbo e Asl Frosinone e quello da 70 posti di assistente amministrativo-categoria C, indetto in forma aggregata tra Asl di Frosinone, Latina (ente capofila), Viterbo e Roma 3.
All’ex senatore dei Dem Moscardelli, nonché ex membro della Commissione parlamentare Antimafia, vengono contestate le ingerenze per far sì che due candidati al concorso da 23 posti – l’ex Presidente del Consiglio Comunale di Minturno Giuseppe Tomao e il figlio dell’esponente politica di Gaeta (Pina Rosato), Matteo Di Domenico – fossero agevolati nel superamento delle prove d’esame, con tanto di domande concordate con uno degli altri tre imputati: Claudio Rainone all’epoca Presidente della Commissione d’esame ed ex Direttore amministrativo facente funzione dell’Asl di Latina (oltreché a direttore Uoc Reclutamento, funzione da cui il manager della sanità è stato sospeso). Rainone e il funzionario dell’Asl Mario Graziano Esposito devono rispondere di falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti di ufficio. Moscardelli, invece, è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione.
Il processo riprenderà il prossimo 23 marzo.
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