CONCORSOPOLI ASL DI LATINA: ACCOLTE TUTTE LE PARTI CIVILI

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Claudio Moscardelli
Claudio Moscardelli

Concorsopoli alla Asl di Latina: terza udienza del processo per corruzione che vede sul banco degli imputati l’ex Segretario provinciale del Partito Democratico ed ex Senatore Claudio Moscardelli

Oggi 23 dicembre, davanti al Collegio del Tribunale di Latina presieduto dal Giudice Aldo Morgigni, ha avuto luogo la terza udienza del processo con giudizio immediato sullo scandalo dei concorsi truccati presso la Asl di Latina.

Le indagini, come noto, sono state portate avanti dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza di Latina. Due indagini separate, poi unite in un unico procedimento, che hanno messo sotto la lente altrettanti concorsi: quello da 23 posti come collaboratore amministrativo professionale cat. D indetto in forma aggregata tra Asl di Roma 3, Asl Latina (ente capofila), Asl Viterbo e Asl Frosinone e quello da 70 posti di assistente amministrativo-categoria C, indetto in forma aggregata tra Asl di Frosinone, Latina (ente capofila), Viterbo e Roma 3, ricorsero al Tribunale amministrativo.

In particolare, all’ex senatore dei Dem Moscardelli, nonché ex membro della Commissione parlamentare Antimafia, vengono contestate le ingerenze per far sì che due candidati al concorso da 23 posti – l’ex Presidente del Consiglio Comunale di Minturno Giuseppe Tomao e il figlio dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale di Gaeta (Pina Rosato), Matteo Di Domenico – fossero agevolati nel superamento delle prove d’esame, con tanto di domande concordate con uno degli altri tre imputati: Claudio Rainone all’epoca Presidente della Commissione d’esame ed ex Direttore amministrativo facente funzione dell’Asl di Latina (oltreché a direttore Uoc Reclutamento, funzione da cui il manager della sanità è stato sospeso).

Segretario di quel concorso d’esame, e anche dell’altro da 70 posti insieme a Rainone (ne era Presidente della Commissione di valutazione), è il terzo imputato del processo: Mario Graziano Esposito, sospeso dall’Asl anche lui, in seguito alle indagini, dalla carica di funzionario dell’unità operativa complessa Reclutamento.

Sono entrambi accusati, Rainone ed Esposito (oggi entrambi presenti in Aula), di falsità ideologica in atti pubblici rivelazione di segreti di ufficio, entrambi nella forma aggravata. Moscardelli, invece, deve rispondere di rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione.

Nelle scorse udienze, si era concretizzata la richiesta di costituzione di parte civile da parte di Asl di Latina e Viterbo; Comune di Latina; Associazione antimafia “Antonino Caponnetto”; e ancora Regione Lazio, Asl di FrosinoneConfconsumatori Lazio Aps e, infine, Chiara Gatta una delle partecipanti al concorso da 70 posti finito nell’indagine della Guardia di Finanza. A quest’ultima si era aggiunta e ha formalizzato in data odierna la richiesta di costituzione di parte civile un’altra partecipante al medesimo concorso: Sofia Lo Stocco difesa dall’avvocato Giulio Mastrobattista.

Dapprima il collegio difensivo ha esplicitato le eccezioni e le questioni preliminari sulle parti civili. Per l’avvocato Luca Giudetti, che difende Esposito, nulla quaestio per la costituzione di parte civile di Asl e Regione Lazio, ma non ammissibili, al contrario, secondo il punto di vista dell’imputato, le richieste della Caponnetto, di Confconsumatori, Comune Latina e delle due partecipanti al concorso. Per queste cinque possibili parti civili, la difesa di Esposito non ravvisa il diritto soggettivo leso, in sostanza una carenza di legittimità.

Analoghe considerazioni per Confconsumatori e l’Associazione Caponnetto, delineate peraltro dalla difesa di Esposito come neanche operanti nella provincia di Latina e senza interessi specifici nella vicenda oggetto di procedimento giudiziario. Divergenze anche per la partecipante al concorso Lo Stocco, al che, secondo l’avvocato Giudetti, non vi sarebbe nesso di causalità tra il possibile torto subito e i reati contestati nel processo, laddove, per di più, la donna – come ha spiegato la difesa – non ha superato la prova scritta del Concorso. La revoca del concorso sarebbe, per la difesa, addebitabile a una serie di motivi talmente eterogenei che nulla hanno a che vedere con le rimostranze della partecipante al concorso.

Stesso discorso per l’altra “concorsista, Chiara Gatta, la quale, in realtà, aveva superato le prove, nonostante non fosse mai stata inserita nelle graduatorie. A tali eccezioni, si sono associati anche l’avvocato difensore di Claudio Moscardelli, Renato Archidiacono, e l’avvocato Leone Zeppieri in qualità di difensore di Claudio Rainone che, peraltro, ha avanzato eccezioni anche sull’utilizzo delle intercettazioni e captazioni ambientali di cui il Pm Valerio De Luca, titolare dell’indagine, chiede trascrizione.

Secondo l’avvocato Zeppieri, il fatto che le intercettazioni sono state acquisite in altro procedimento penale – riferendosi all’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e della Squadra Mobile di Latina che indagavano sulla famiglia Di Silvio capeggiata da “Romolo” Di Silvio (si tratta dell’inchiesta denominata Movida) – farebbe sì che siano non utilizzabili nel processo sullo scandalo dei concorsi Asl.

Infatti, Rainone fu intercettato in un altro procedimento (24079/2019), estraneo a questa indagine, per cui la sua voce viene captata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma: si tratta, come accennato, dell’operazione “Movida” che ha portato agli arresti della famiglia dei Di Silvio riconducibile al boss Giuseppe “Romolo” Di Silvio. Lì, la Squadra Mobile di Latina inizia a scoprire il mondo di Rainone intercettando un uomo che lavora al Santa Maria Goretti per un società esterna in appalto che ha rapporti con i Di Silvio: per inciso, uno dei figli di “Romolo” Di Silvio, Ferdinando detto “Prosciutto”, arrestato in quell’operazione chiamata “Movida” per ipotesi di spaccio di droga ed estorsione con l’aggravante mafiosa, fu assunto da tale società di vigilanza armata e non armata per il servizio di portierato presso la sede Asl in Viale Nervi a Latina. Si tratta del raggruppamento temporaneo di imprese formato da Ivu spa (mandataria) e Leader Service (mandante).

Tornando al processo odierno, dopo le eccezioni sollevate dagli avvocati del collegio difensivo, è intervenuto il pm De Luca che ha puntualizzato sulle divergenze mostrate riguardo a Confconsumatori e Caponnetto, sostenendo che si tratta di associazioni sì non riconosciute, d’altra parte come i partiti politici, ma in sostanza autoaffermate. Interesse diretto, invece, si può evidenziare, secondo il Pm, da parte delle due concorsiste.

Sulle intercettazioni, il Pubblico Ministero ha ribadito che, da norma, le stesse possono essere utilizzate in altri procedimenti diversi da quelli che sono stati disposti.

Anche le richiedenti parti civili hanno obiettato sulle eccezioni del collegio difensivo, in particolare il Comune di Latina, rappresentato dall’avvocato Cinzia Mentullo, ha specificato di essere a capo della conferenza socio sanitaria permanente e di avere responsabilità su ciò che accade nell’ambito territoriale dell’Asl di competenza, così come in questo caso.

Dopo un riserva durata circa un’ora, il Collegio del Tribunale presieduto da Morgigni ha accolto tutte le parti civili, la cui richiesta è stata giudicata di merito. Analogo responso sulle intercettazioni accolte perché fanno parte del procedimento in atto.

La prossima udienza, fissata per l’11 febbraio alle ore 9,30, vedrà l’inizio del dibattimento con le prime audizioni dei testimoni chiamati dalla Procura di Latina tra cui l’Assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato e l’ex direttore Asl Giorgio Casati e l’attuale Silvia Cavalli.

Tutti e tre gli imputati si trovano agli arresti domiciliari.

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