CHI GESTIRÀ I RIFIUTI NELLA PROVINCIA DI LATINA? IL COMITATO DEI SINDACI È GIÀ UN PASTICCIO

Domenico Guidi, sindaco di Bassiano
Domenico "Memmo" Guidi, ex sindaco di Bassiano

Piano rifiuti nella provincia di Latina: appena pubblicato il protocollo d’intesa del Comitato ristretto dei sindaci propedeutico al Consorzio tra Comuni che dovrebbe gestire il ciclo in provincia, e già ci sono dubbi e cortocircuiti. Giovedì scorso al Comitato ristretto dei sindaci mancavano, oltreché al Presidente della Provincia, il sindaco di Latina e quello di Formia. Inoltre, ci sono già due Comuni, Bassiano e Sperlonga, che si dissociano dalla costituzione di un Consorzio collettivo e il sindaco di Bassiano, Domenico Guidi, con una nota, dichiara in sostanza, alla Bartali, che “l’è tutto da rifare

Che fosse difficile lo si poteva comprendere, ma che il Consorzio dei Comuni, che dovrebbe gestire il ciclo dei rifiuti nella provincia, senza l’ausilio e/o interesse dei privati, iniziasse in maniera così pasticciata neanche il più critico prevenuto l’avrebbe scommesso.

Per prima cosa la composizione del Comitato ristretto dei Sindaci che doveva stilare il protocollo è cambiato nel giro di una settimana. All’inizio tale Comitato sarebbe stato composto dal Presidente della Provincia di Latina Medici, Comune di Latina, Comune di Aprilia, Comune di Formia, Comune di Fondi, Comune di Lenola, Comune di Maenza e Comune di Norma.

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Giovedì scorso, invece, nel comunicato ufficiale della Provincia di Latina, dal Comitato Ristretto che ha licenziato il Protocollo che dovrà essere firmato dai 33 sindaci della provincia, buono per la prossima costituzione del Consorzio “manager pubblico del ciclo dei rifiuti”, scompaiono magicamente Latina, Formia e Fondi, aggiungendosi altrettanto magicamente Terracina con l’assessore all’Ambiente Emanuela Zappone.

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Per la verità non c’era neanche il Presidente provinciale Carlo Medici, quantomeno sostituito dal suo vice Vincenzo Carnevale il quale rappresentava (o poteva rappresentare) anche il Comune di Fondi in quanto consigliere comunale di maggioranza. Ma di Latina e Formia neanche l’ombra. Erano stati avvertiti? A quanto risulta a Latina Tu, Latina si è trovata spiazzata il che la dice lunga su come si stia gestendo la questione, dal momento che è stato il Sindaco Coletta a proporre e a vedersi approvare la proposta del Comitato Ristretto. Ma non sottilizziamo, si dirà, facciamo finta di aver capito che il Comitato ristretto è interscambiabile: c’è una tale armonia tra sindaci e politici della provincia che, parafrasando il 5 Stelle delle origini, uno vale uno.

Eppure, anche questa tesi che ci sforziamo di credere essere vera, viene immediatamente denegata dalla lunga nota del Sindaco di Bassiano Domenico Guidi, vecchia volpe lepina che, avendo memoria di un trentennio (e più) politico-amministrativo, pone alcuni dubbi sul Consorzio e giudica persino non valida ab origine una Conferenza dei Sindaci, figurarsi un Comitato ristretto, che decida su un protocollo. In più, tale protocollo sarebbe persino carta straccia perché non discusso all’interno dei 33 consigli comunali della provincia, roba che i bizantinismi della Costituzione europea che hanno portato al disastro strutturale della Ue sono bazzecole.

Come non bastasse, nella nota che pubblichiamo integralmente di seguito, Guidi rigetta anche la decisione di rivolgersi ai Consorzi industriali della provincia, quello “Roma-Latina” presieduto dal Cosimo Peduto, e quello del Sud pontino, capeggiato dal politico di lunghissimo corso Salvatore Forte da Formia.

A contraltare, Guidi propone un sito su cui piazzare uno dei siti dei rifiuti futuri, forse proprio la discarica di servizio, che entro giugno dovrebbe essere deciso, poiché la Regione non può più aspettare in ragione della famosa sentenza del Tar di gennaio scorso che ha statuito che l’Ente guidato da Zingaretti deve individuare i siti entro luglio.
Il sindaco di Bassiano, Memmo per gli amici, propone la ex “Mira Lanza”, l’ex stabilimento di Pontinia, sulla Via Appia, in località “Mesa”, inaugurato nel 1966, in pieno boom economico, sfruttando le elargizioni della Cassa del Mezzogiorno.

Un sito dismesso sì, che secondo Guidi non presenterebbe necessità di bonifica. Ma a non pensarla così c’è Giorgio Libralato, ambientalista esperto della provincia pontina, che ricorda al sindaco di Bassiano che “nella valutazione di impatto ambientale del progetto del mega centro commerciale (ndr: un bestione di cui si è parlato per anni, ricorsi amministrativi annessi, il cui progetto è definitivamente sepolto) approvata con parecchie prescrizioni si informa che sono stati effettuati scavi campione dove sono stati rinvenuti detriti derivanti da demolizione, tubazioni, asfalto. Dai fabbricati si dichiara che devono essere allontanati residui di ossidi di ferro, carbonati calcio, sali di alluminio, calce in polvere, reflui con tensioattivi, amianto friabile“.

Sindaci civici in posa
Sindaci “civici” della provincia pontina in posa: da sinistra Terra, Gervasi, Coletta e Guidi

Stante – per parafrasare il poeta – dati, causa, pretesto e le attuali conclusioni, siamo sicuri che la gestione dei rifiuti nella provincia pontina sarà decisa dai rappresentanti eletti dal popolo? O, forse, non saranno ancora direttori di settore e/o tecnici, così che un bel (si fa per dire, considerata la dannata pandemia) giorno dell’estate 2020 ci risveglieremo con una mappa su cui leggeremo discarica e due siti di compost (uno pare certo a Cisterna) stabiliti da Roma? Lo vedremo, ma sempre per parafrasare lo stesso poeta, forse sarebbe il caso di dire che: “Compagni il gioco si fa peso e tetro…

LA NOTA DEL SINDACO DI BASSIANO DOMENICO GUIDIPropongo alcune riflessioni sulla proposta di Protocollo di Intesa avente ad oggetto “la realizzazione di una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti”, elaborato da un ristrettissimo Tavolo Tecnico, che il Presidente della Provincia sta  sottoponendo alla approvazione dei Sindaci per la costituzione di un Consorzio Pubblico per la Gestione dei Rifiuti.

Tale Protocollo è stato elaborato sulla base di alcune considerazioni, non condivise da tutti, e su atti formali della Provincia e della Regione, non interpretati a mio avviso correttamente su alcuni punti.

La Provincia di Latina con atto n°8 del 18 aprile 2018 ha approvato lo Schema proposta aggiornamento del piano ciclo integrato rifiuti urbani provinciale.

Con le precedenti delibere di G.P. n° 73 del 05.06.2008, D.G.P n° 157 del 03.10.2008 e D.G.P n° 158 del 03.10.2008, quest’ultima ratificata con D.C.P. n° 62 del 31.10.2008, si perfezionavano gli atti per l’indizione di gara pubblica, poi sospesa per intervenuti ricorsi al Tar Lazio, per selezionare il soggetto attuatore del ciclo integrato dei rifiuti della Provincia in esecuzione delle indicazioni di cui alla sopra richiamata delibera consigliare n. 4 del 01.02.2008. Procedura annullata soprattutto in relazione alle modifiche normative al D. lgs 152/2006 con il D. Lgs. n. 4 del 2008 e D. Lgs 128/2010.

La Regione Lazio con Deliberazione Giunta Regionale – n. 592 del 02/08/2019 ha approvato l’Adozione della proposta di “Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio”, comprensivo del Rapporto Ambientale ai fini della procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

I criteri formulati e i fattori considerati possiedono il carattere di indicazione a livello territoriale regionale; sono assunti come riferimento quegli elementi derivanti dalla normativa vigente (nazionale e regionale) e dagli atti di pianificazione di competenza regionale.

Mancando il piando di sviluppo strategico, spetta alla Regione Lazio l’individuazione, come le individua nella cartografie, delle aree idonee nella provincia interessata

Il nostro compito è costituire l’Ato dei Rifiuti e i sub Ato dandogli natura giuridica perché la conferenza dei sindaci non ha nessun valore giuridico. Dopo l’individuazione definitiva va costituito il Consorzio di gestione che è l’ultimo tassello della procedura.

Con questa iniziativa del Protocollo si sta ribaltando la procedura e violando le norme. I sindaci stanno firmando un protocollo senza che lo stesso sia stato approvato dai rispettivi consigli comunali e senza che gli stessi Consigli abbiano dato mandato di firmarlo (Acqualatina docet, spero!), e decidere quali servizi conferire (raccolta, spazzamento, conferimento, gestione personale, bollettazione, tariffazione, e, che fine fanno le società in essere pubbliche esistenti nei Comuni? Costi di gestione e garanzie che le tariffe rimangono invariate e sono a vantaggio dei cittadini).

I Sindaci si stano impegnando con questa sottoscrizione a bonificare le aree e i siti dismessi e le ex discariche (Montello? Goodyear?). Con quale autorità e con quali risorse. E quale piano per le bonifiche di eternit?

Ricordo che analoga iniziativa era stata realizzata anche nel 1998 ma miseramente conclusasi con la liquidazione del Consorzio che si era costituito ma non fu mai operativa. I Comuni stanno ancora pagando

Anzi dalla liquidazione fatta dall’allora Segretario Generale della Provincia di Latina, nominato Commissario Liquidatore che nel 2010 persentò la liquidazione portando tutta la documentazione presso il Comune capofila (Latina), nelle cui casse depositò le somme attive rimaste dalla liquidazione per farle restituire ai Comuni, ad oggi nessuna somma è stata restituita ai singoli comuni

Sarebbe utile anche vedere che fine hanno fatto queste somme.

Ritengo utile che le linee guida, ove maturare le scelte per il territorio provinciale, siano sviluppate mediante un percorso condiviso devono essere riconducibili alla  CONFERENZA  DEI SINDACI e non possono essere occasione di incontro  di un Tavolo permanente sul tema della Gestione del Ciclo dei Rifiuti istituito dalla Provincia di Latina.

La Conferenza dei Sindaci (che va costituita formalmente e la costituzione degli Ato formalizzata seconda la Proceduta disciplinata dalla Regione Lazio) deve essere legittimata alla individuazione di uno o più centri di gestione dei rifiuti sulla scorta delle indicazioni contenute nel Piano provinciale, a partire dal trattamento della frazione umida e del secco residuo che possano poi completarsi con la programmazione e localizzazione di una isola ecologica provinciale per il trattamento della frazione differenziata

La individuazione del sito deve essere esterna al perimetro di competenza del Consorzio Industriale, in quanto già compromesso dalla promiscuità civile-industriale, urbanisticamente sovraccarico ed al limite della compatibilità di tenuta, attesa, peraltro, la particolarità  dell’attività  produttiva in forza della gestione del ciclo dei rifiuti.

Pertanto, la individuazione di siti idonei deve essere indirizzata verso a) siti di cave dismesse, vera ferita e bruttura di questo territorio, che vede annoverare siti di grande importante naturalistica come Ninfa, b) ovvero su sito dismesso, senza necessità di bonifica e di infrastrutture di supporto, quale per esempio la ex “Mira Lanza”

Lo smaltimento degli scarti degli impianti è di competenza regionale e che, pertanto, ipotizzare di realizzare un invaso per intercettare gli scarti non è vantaggioso né tantomeno consentito. Anche in relazione alle chiare indicazioni regionali di dare precedenza ai siti dismessi.

I C.D.A. del nascente Consorzio Pubblico dovrà svolgere il suo compito, nel triennio di avvio, a titolo gratuito e dovranno garantire l’applicazione di una tariffa inferiore alle attuali, pena l’addebito personale.

Prima di tutto, quindi, la costituzione dell’Autorità d’Ambito previsto dalla Legge 22/97 art. 14 e Legge Regionale n. 27/1998. Si tratta di un organo amministrativo pubblico con ambito territoriale, provinciale, al quale tutti i comuni della Provincia devono conferire i loro poteri relativi alla gestione dei rifiuti.

Contemporaneamente alla costituzione dell’A.d’A dovranno essere approvati: lo Statuto, i rappresentanti nell’Assemblea, il Consiglio di Amministrazione, il Presidente ed il Collegio dei Revisori dei Conti.

Occorre assolutamente operare un cambio di visione, una nuova alfabetizzazione della consapevolezza culturale, lavorativa e ambientale. In questo tempo dove la Salute è prima di ogni cosa e prendere coscienza che con l’esperienza di questo periodo Covid 19 non sarà più come prima. Cambiano anche le usanze i costumi e i modi di fare rifiuto da parte delle comunità.

La scelta del modello di governance amministrativo-istituzionale pubblico che dovrà presiedere a detta iniziativa, deve essere valutata e approfondita con trasparenza in sessione preordinata della Conferenza dei sindaci e dei Consigli comunali, nonché la partecipazione ad assemblee costitutive dei cittadini, dei giovani e delle donne vere protagoniste del prossimo futuro e del presente.

La procedura deve assolutamente seguire le norme nazionale e regionali. Da questo non si può assolutamente prescindere.

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