CASO KARIBU, RIESAME CONFERMA OPACITÀ NELLA GESTIONE DEI FONDI: “SPREGIUDICATI”

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Marie Therese Mukamitsindo
Marie Therese Mukamitsindo

Caso Karibu-Aid, il Tribunale del Riesame di Roma respinge il ricorso di Marie Therese Mukamitsindo e del figlio Michel Rukundo

Il Tribunale del Riesame di Roma ha respinto il secondo ricorso presentato Marie Therese Mukamitsindo e dal figlio Michel Rukundo che chiedevano la revoca dell’interdizione di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, per la durata di 1 anno. La misura, disposta dalla Procura di Latina, che contesta a madre e figlio l’evasione fiscale, ha previsto anche un sequestro da oltre 650mila euro, di cui 639.455,28 euro nei confronti di Muakmitsindo e il rimanente a carico di Rukundo e dell’altra figlia Liliane Murekatete, compagna del deputato del Gruppo Misto, Aboubakar Soumahoro. Le indagini sono state condotte dalla sezione della polizia giudiziaria della Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Latina.

A gennaio scorso, il collegio dei giudici del Riesame di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, aveva respinto i ricorsi presentati dalla fondatrice della coop Karibu, Marie Therese Mukamitsindo, e dal figlio Michel Rukundo, assistiti dagli avvocati Luca Marafioti e Fabio Pignataro.

Michel Rukundo

Mukamitsindo e il figlio Rukindo chiedevano la revoca dell’altra misura disposta dal Giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Molfese, cioè quella in riferimento ai sequestri subiti nell’ambito dell’indagine della Guardia di Finanza.

Ora, il Riesame con un provvedimento piuttosto netto ha respinto il ricorso contro l’interdizione a operare con la pubblica amministrazione, presentato dagli stessi avvocati Marafioti e Pignataro. Nel motivare il rigetto del ricorso, i giudici del Tribunale di Roma hanno evidenziato un quadro non proprio a favore di madre e figlio, stigmatizzando la gestione dei fondi pubblici ottenuti grazie alla cooperativa Karibu e ai suoi satelliti: “un sistema fraudolento” con cui la coop avrebbe sottratto “importi significativi all’imposizione fiscale“.

“La personalità” dei due ricorrenti “oltre a esserre indicativa di una certa spregiudicatezza, si inserisce in un sistema connotato da rilevanti opacità nella gestione degli ingenti fondi assegnati alla cooperativa sociale e agli altri enti coinvolti“. Fondi, peraltro, che secondo il Riesame, sono stati utilizzati per scopi difformi dalla ragione per cui venivano erogati come, ad esempio, un acquisto di beni di lusso la negozio romano del marchio “Ferragamo”, nonché destinati all’estero in circostanze non chiarite.

Come noto, è stata diversa la strategia per la figlia della fondatrice e moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, Liliane Murekatete, difesa dall’avvocato Lorenzo Borrè, che ha rinunciato a presentare ricorso per entrambi le misure restrittive.

Al momento, Mikamitsindo, Rukundo e Murekatete devono rispondere dei reati fiscali che hanno comportato il provvedimento di applicazione delle misure cautelari, confermate dal Riesame. Insieme a loro risultano indagati anche l’altro figlio di Mukamitsindo, Richard Mutangana, oltreché a Ghislaine Ada Ndongo e Christine Ndyanabo Koburangyira, legali rappresentanti delle società satelliti di Karibu.

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