Operazione Buffalo: Vincenzo Avagliano, accusato di aver attentato ai Carabinieri di Cisterna, è stato condannato a 3 anni di reclusione
Vincenzo Avagliano, 44 anni, fu arrestato la scorsa primavera nell’ambito dell’operazione denominata Buffalo eseguita dai Carabinieri della Stazione di Latina e del Reparto Territoriale di Aprilia. Furono 8 le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal G.I.P. Giuseppe Cario presso il Tribunale di Latina, su richiesta del pm Valerio De Luca della Procura della Repubblica di Latina.
Il gip Pierpaolo Bortone ha disposto per lui i domiciliari dove l’uomo sconterà la sua pena, accettando il patteggiamento proposta dalla difesa.
L’uomo è accusato, insieme ad altri sette, di aver costituito un sodalizio criminale operante a Cisterna (quartiere di San Valentino soprattutto), dedito allo smercio di sostanze stupefacenti – per lo più cocaina – e a connesse operazioni di recupero crediti a carattere estorsivo.
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In particolare, ad Avagliano, in concorso con un altro degli arrestati, Di Noia, è contestato l’episodio risalente al 19 maggio 2018, quando partirono 4 colpi di arma da fuoco contro l’auto di un maresciallo che secondo loro aveva “rotto troppo i cojoni…e ancora li sta a rompe…va ad acchiappa’ ‘a gente…ha dato fastidio” e che si sarebbe “permesso” pure di sparare un colpo all’indirizzo di Di Noia responsabile di non essersi fermato a un posto di blocco. Il sodalizio, secondo gli inquirenti, non avrebbe escluso di compiere altri gesti intimidatori, anche più gravi, contro i componenti della Stazione dei Carabinieri di Cisterna o addirittura i loro familiari.
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Nell’operazione fu arrestato anche Gianluca Zuncheddu, 39enne, padre della povera Desirée Mariottini, ritenuto dai suoi sodali come un vero e proprio boss nel quartiere di San Valentino.
