BORGO PROTETTO DI CORI, I COMITATI DEI CITTADINI DIFFIDANO GLI ENTI A REALIZZARE IL PROGETTO

L'area dove verrà realizzato il complesso edilizio del Borgo Protetto a Cori
L'area dove verrà realizzato il complesso edilizio del Borgo Protetto a Cori

Borgo protetto, i Comitati dei cittadini di Cori e dei cittadini di Giulianello inviano una Diffida affinché venga annullato il progetto del Comune

La diffida dei comitati è stata inviata al Comune di Cori e della Regione Lazio, oltreché alla Provincia di Latina e Acqualatina Spa. Al centro dell’attenzione è finito il progetto, già contestato dall’opposizione de “L’Altra Città”, proposto dalla società “I Borghi d’Italia srl” finalizzato alla realizzazione del “Borgo Protetto – Case, Albergo e Servizi”. I cittadini, sostenuti dal Movimento 5 stelle e dal PCI di Cori, non vogliono la realizzazione di un progetto che già negli scorsi anni aveva ottenuto un parere negativo dagli uffici del Comune di Cori.

Leggi anche:
“BORGO PROTETTO” A CORI: “CITTADELLA FANTASMA, SUBITO TRASPARENZA SUL PROGETTO”

A gennaio scorso, la Direzione Urbanistica della Regione Lazio ha formalizzato l’esclusione dalla valutazione ambientale strategica della variante urbanistica finalizzata alla realizzazione del “Borgo Protetto” in Via Velletri Anzio”, nel Comune di Cori.

A ottobre 2021, il Comune di Cori ha trasmesso all’Area Valutazione Ambientale Strategica della Regione la documentazione per l’avvio della procedura di Verifica di assoggettabilità a VAS. Un’autorizzazione propedeutica a ottenere la variante urbanistica e realizzare il Borgo Protetto. Ne è partito il procedimento amministrativo a cui sono stati invitati tutti gli enti competenti: Regione Lazio, Asl di Latina, Provincia di Latina, Ato4, Acqualatina ecc.

Il Rapporto Preliminare trasmesso dal Comune di Cori ad aprile 2022 ha fornito i dettagli dell’operazione urbanistica. Un progetto che, come detto, si propone di realizzare una struttura innovativa denominata “Borgo Protetto” inserita nel piano di attuazione delle Misure del PNRR.

Nella proposta si prevede la variazione di destinazione urbanistica da Zona E, zona agricola del Piano Regolatore, a Zona F2, zona per servizi privati. L’intervento sarà costituito da una “serie di Case Albergo per Anziani” per circa 23.000 metri cubi, su di un’area ubicata nel Comune di Cori, sulla Via Velletri Anzio alla periferia ovest del centro abitato, estesa per circa 47.668 metri quadri.

Nello specifico, si legge nel rapporto preliminare del Comune, spiega che il complesso è articolato in una pluralità di edifici per un miglior inserimento ambientale per una cubatura complessiva di 32.850,84 metri cubi. Sono previsti 4 Case Albergo per Anziani distribuite in più edifici per una cubatura complessiva di 23.018,94 metri cubi; diverse unità abitative nelle tipologie previste dalla normativa del settore ciascuna della superficie tra i 28 e i 45 metri quadri e ognuna con la sua area verde o terrazzo/giardino di pertinenza; 4 strutture di servizio, una per ciascuna Casa Albergo, per complessivi 1.960 metri cubi contenenti i servizi collettivi e i servizi supplementari.

Leggi anche:
BORGO PROTETTO A CORI, IL SINDACO REPLICA ALL’OPPOSIZIONE: “GRAVI IMPRECISIONI”

E ancora: una struttura per servizi diurni della cubatura di 1.400 metri cubi; una struttura per i servizi generali della cubatura di 6.471 metri cubi comprendente un piccolo cinema/teatro, spazi per attività di servizio alle persone e piccolo commercio di vicinato, la piscina ricreativa e riabilitativa, la palestra.

Come sempre il rapporto del Comune delinea, al momento l’area interessata è attualmente coltivata ad oliveto e in piccole parti marginali incolta. In adiacenza alla stessa area è in corso di realizzazione una lottizzazione prevista dal Piano regolatore. Per quanto riguarda lo stesso Piano Regolatore vigente al Comune di Cori l’area è classificata come Zona Agricola e su una parte di essa, su cui non si interviene, è sottoposta a vincolo cimiteriale.

La finalità del Comune di Cori è scritta nel rapporto: “dotare il territorio comunale, l’area nord pontina, dei limitrofi castelli romani e la capitale di una infrastruttura socio assistenziale coerente con i più avanzati indirizzi di qualità dei servizi e di sostenibilità”. Solo che oltreché alle albergo per anziani, sono previsti, come detto, anche unità abitative più altre realizzazioni che non hanno molto a che vedere con una “infrastruttura socio-assistenziale”.

Per il “Borgo Protetto” saranno parzialmente rimosse le piante di olivo per fare spazio alla realizzazione delle costruzioni “ma le stesse – si legge nel rapporto del Comune di Cori – saranno reimpiantate in altre parti dello stesso lotto mentre intorno ai fabbricati ed ai parcheggi saranno piantumate altre essenze arboree e arbustive tipiche della zona”.

Leggi anche:
BORGO PROTETTO DI CORI, OPPOSIZIONE AL SINDACO: “È LEI A DIRE INESATTEZZE”

Al che, a parte qualche raccomandazione rispetto all’utilizzo di fonti rinnovabili e moderazione nelle costruzioni da realizzarsi pervenute da Regione Lazio e Arpa Lazio, alla fine del procedimento nessun ente ha fatto resistenza a un progetto che ha tutte le sembianze di una abnormità edilizia, tanto per rimanere sul velluto. L’area urbanistica della Regione Lazio, peraltro, ha tenuto a precisare che “per quanto attiene alla vincolistica, viene dato atto che l’area non è sottoposta a vincoli e per quanto riguarda l’uso civico la sua inesistenza per il Foglio Catastale in cui ricade l’intervento è stata già appurata in occasione della realizzazione della RSA adiacente”.

Ad ogni modo, nella struttura di progetto è prevista la presenza di 60 posti letto, e l’occupazione di circa 40 addetti, e la previsione di massima utenza del Borgo Protetto è di 220/250 persone.

Articolo precedente

IL CONCERTO DI BOB SINCLAIR FINITO SOTTO LA LENTE DELLA PROCURA

Articolo successivo

IL CASO SORRENTI A FORMIA DIVENTA POLITICO, VILLA ATTACCA CARDILLO CUPO

Ultime da Cronaca