Latina: armi e droga in casa, erano stati arrestati lo scorso gennaio. Uno dei due ha scelto di patteggiare la pena
Per Vittorio Bonanni, 62 anni di Latina, e Mirko Ranieri, 21 anni di Latina, il pm Giuseppe Bontempo aveva chiesto il giudizio immediato. Entrambi erano stati arrestati dalla Squadra Volante di Latina lo scorso gennaio quando furono trovate nella loro disponibilità armi e droga.
Diverso il destino processuale dei due. Ranieri verrà giudicato con rito immediato e l’udienza è fissata per il 13 luglio prossimo presso il Tribunale di Latina. Bonanni, invece, ha ottenuto il giudizio abbreviato ed è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Cario a cinque anni di reclusione.
A gennaio scorso, nella zona dietro il Tribunale di Latina, tra Via Monti e Via Terenzio, Ranieri era stato notato dai poliziotti entrare e uscire in pochi minuti da una casa popolare Ater assegnata a Vittorio Bonanni. L’azione repentina insospettì gli agenti che decisero di fermare l’auto su cui viaggiava il giovane Ranieri che, peraltro, è un soggetto noto alle Forze dell’Ordine per essere contiguo ai Travali.
All’epoca dell’ultimo arresto di gennaio scorso, Mirko Ranieri, infatti, era in affidamento in prova dopo che si era reso autore dell’omicidio di Nicolas Adrian Giuroiu, avvenuto tra Latina e Cisterna nel 2014. Il rumeno fu ucciso nel marzo 2014 con diversi colpi di pistola (tredici) e sequestrato, prima di essere ucciso, dai fratelli Angelo e Salvatore Travali. Come noto, ad essere condannati per l’omicidio furono anche il fratello di Mirko Ranieri, Manuel, e l’altro rumeno Adrian Ginga. Per quanto riguarda l’omicidio Giuroiu, a distanza di anni, la Squadra Mobile di Latina ha ricostruito la vicenda e la DDA di Roma ha contestato per il fatto specifico ai Travali, nell’ambito dell’operazione Reset (in cui è coinvolto Manuel Ranieri), il metodo mafioso.
Tornando agli arresti per armi e droga di Mirko Ranieri e Vittorio Bonanni, nel pomeriggio dell’8 gennaio scorso gli agenti della Squadra Volante trovarono sotto il sedile di guida del 21enne un panetto di circa un etto di hashish, motivo per il quale scattò immediata la perquisizione dell’abitazione da cui il giovane era stato visto uscire nonché del suo domicilio, uno stabile situato sul litorale pontino.
Nella prima casa – abitata dal sessantaduenne Bonanni, un uomo apparentemente fuori dal giro criminale latinense, praticamente un insospettabile – fu rinvenuta altra droga, mezzo chilo tra hashish e marijuana e una decina di grammi di cocaina nonché tutti gli immancabili accessori utili al peso e al confezionamento dello stupefacente. Tuttavia, oltre alla droga, spuntarono fuori anche numerose armi, ossia un fucile semiautomatico calibro 12 e tre pistole semiautomatiche calibro 7,65 di cui una con matricola abrasa ed un’altra risultata rubata: tutte e tre le pistole avevano i caricatori riforniti.
Nell’abitazione di residenza del giovane criminale pontino sul litorale di Latina, invece, fu trovato altro stupefacente, cocaina, hashish e marijuana, e poco meno di diecimila euro in contanti più materiale utile al confezionamento di stupefacenti.
Le armi trovate furono peraltro soggette a esame balistico col sospetto che fossero state utilizzare per l’omicidio di Fabrizio Moretto, indagato, prima di essere freddato a Sabaudia, per l’uccisione di Erik D’Arienzo, figlio di “Topolino” D’Arienzo e fratellastro di Angelo Travali.
Come riportato da “Latina Oggi”, l’esito dell’esame balistico non avrebbe dato collegamenti diretti.