OMICIDIO MORETTO: TRE GLI INDAGATI, MA È ANCORA REBUS SUI 2 EPISODI

Fabrizio Moretto
Fabrizio Moretto

Omicidio Moretto: sarebbero tre, ad ora, gli indagati da parte di Procura e Carabinieri di Latina per l’omicidio del 21 dicembre a Bella Farnia (Sabaudia) in Via della Tartaruga

Tra di loro, Ermanno D’Arienzo, detto Topolino, padre di Erik D’Arienzo morto a settembre in seguito a un pestaggio di fine agosto scorso.

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Per ora, le indagini dei militari si stanno concentrando sull’ipotesi della vendetta per la morte del 28enne Erik: Pipistrello, questo il soprannome di Fabrizio Moretto, avrebbe così pagato con la morte la sua presunta complicità nell’aggressione al giovane D’Arienzo accompagnato per un chiarimento con non precisati soggetti, finito nel peggiore dei modi.

Erik D'Arienzo
Erik D’Arienzo

Alla versione di Moretto – una caduta di Erik mentre viaggiavano insieme sul suo T-Max – non aveva creduto nessuno, a cominciare dalla famiglia D’Arienzo.

Il rebus, tuttavia, rimane ancora di difficile discernimento: primo perché non si conoscono ancora né gli autori del pestaggio mortale ai danni di Erik D’Arienzo, né tantomeno il movente (pare un debito di droga, ma si è ancora nel campo delle ipotesi); secondo perché Moretto, nei primi tempi dopo la morte di Erik, molto loquace sui social (aveva persino dichiarato quante ore era stato tenuto sotto torchio dai magistrati in Procura a Latina), ad un certo punto si era chetato e dopo poco ha trovato la morte. Vendetta? Questa è la pista, ma non può essere esclusa neanche una volontà di chi l’ha ucciso di metterlo a tacere poiché il 50enne aveva parlato con gli organi inquirenti e investigativi proprio per venire a capo della vicenda che aveva portato alla morte Erik.

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Ad ogni modo, gli indagati, per ora, oltreché a “Topolino”, sottoposto quasi subito all’esame stub che serve a verificare tracce di polvere da sparo su mani e braccia, sarebbero altre due persone imparentate col 28enne Erik trovato sul ciglio della Pontina la sera del 30 agosto scorso in condizioni che non gli hanno lasciato scampo. Sequestrati anche paia di scarpe (per capire se hanno calpestato i luoghi del delitto) e tabulati dei cellulari che dovrebbero fare luce sugli ultimi contatti avuti dai parenti del giovane Erik.

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