APRILIA: MONTENERO CONDANNATO, INAMMISSIBILE RICORSO IN CASSAZIONE

Corte di Cassazione, Roma
Corte di Cassazione, Roma

Ricorso inammissibile per Dimitri Montenero: condanna definitiva a 5 anni e 10 mesi più una multa da 21.867 euro

Il 32enne di Aprilia, figlio del pregiudicato Nino Montenero, pezzo da novanta del crimine del nord pontino, con contatti sviluppati negli anni con clan di camorra, è stato condannato per l’operazione Las Mulas.

La suddetta inchiesta, portata a termine dalla Squadra Mobile di Latina, che ha sviluppato poi il processo, aveva sgominato un sodalizio dedito al narcotraffico, dalla Colombia per la cocaina, e dal Maghreb per altre sostanze stupefacenti, fino ad Aprilia laddove alcune donne, ingaggiate come corrieri, nascondevano la droga occultandola nelle parti intime.

Complesso l’iter giudiziario di Dimitri Montenero, considerato leader di quel gruppo. Condannato col rito abbreviato dal gup del Tribunale di Latina a otto anni di reclusione (traffico internazionale e detenzione di droga), il giovane apriliano ottenne dalla Corte d’Appello di Roma lo “sconto” a sei anni e dieci mesi, incassando l’assoluzione per tentata estorsione, contestata nell’ambito dell’operazione Las Mulas che la ipotizzava (chi era indietro con i pagamenti sarebbe stato estorto).

Montenero ha fatto ricorso in Cassazione che ha stabilito: “La sentenza impugnata (ndr: quella della Corte d’Appello) ha, infatti, ritenuto di individuare la pena base in misura leggermente superiore al nuovo minimo edittale in ragione della complessiva entità delle condotte dell’imputato, relativa a quantitativi rilevanti di marijuana e a quantitativi non trascurabili di cocaina, apportando, poi, aumenti in continuazione per i reati satelliti inferiori a quelli stabiliti dai precedenti giudici di merito, pervenendo a una pena complessiva inferiore a quella inflitta dalla sentenza annullata“.

In ragione del nuovo quadro normativo, la Cassazione ha ridotto la sanzione di circa 2000 euro (in primo grado fu di 23mila euro) e confermato la pena a 5 anni e 10 mesi stabilita dalla Corte d’Appello il 5 febbraio 2020.

Si chiude così la vicenda giudiziaria del giovane Montenero che negli anni si era costruito una sua posizione anche autonoma da quella del padre: sono stati accertati, peraltro, dagli organi investigativi, i suoi contatti anche con il Clan Travali di Latina, e nello specifico con Angelo detto “Palletta”.

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