AL FIGLIO DI “PORCHETTONE” CIARELLI ASSEGNATA LA CASA POPOLARE: L’INCREDIBILE DECISIONE DEL COMUNE DI LATINA

Un'effige piuttosto eloquente appesa alla casa di Via Plutone sgomberata il 29 ottobre dalle Forze dell'Ordine in ottemperanza della confisca nei confronti di Carmine Ciarelli
Un'effige piuttosto eloquente appesa alla casa di Via Plutone sgomberata dalle Forze dell'Ordine in ottemperanza della confisca nei confronti di Carmine Ciarelli

Latina, al figlio di Carmine Ciarelli detto “Porchettone” il Comune di Latina assegna un alloggio di edilizia residenziale pubblica

Tramite un atto pubblicato lo scorso 27 aprile, il servizio Edilizia Pubblica del Comune di Latina ha assegnato un alloggio popolare a Luigi Ciarelli, 37 anni, figlio del boss del Pantanaccio Carmine Ciarelli, attualmente sotto processo per associazione mafiosa insieme agli altri esponenti del clan nel procedimento derivato dall’operazione “Purosangue”.

Il decreto di assegnazione dell’alloggio popolare è stato firmato dal Dirigente Paolo Cestra. Tutto nasce da un altro provvedimento di assegnazione per una casa ai cosiddetti Palazzoni, in Via Nervi, presso il lotto 46. A Luigi Ciarelli, solo omonimo dello zio, sotto processo nel procedimento “Reset” e considerato il numero tre del clan, oltreché ad essere un narcotrafficante di livello, fu assegnato l’alloggio lo scorso 19 gennaio: un appartamento di 65 metri quadrati.

In seguito, per il terzo figlio di Carmine “Porchettone” – verso il quale non risultano indagini a carico, come invece per gli altri due fratelli Ferdinando detto Macù e Pasquale (entrambi coinvolti nel processo per associazione mafiosa e Macù anche in quello per l’omicidio di Massimiliano Moro con aggravante del 416bis) – fu revocata in autotutela la assegnazione dell’alloggio in Via Nervi a febbraio, pur mantenendo Luigi Ciarelli in graduatoria con meno punti utili a scalare le posizioni e ottenere una casa. Il 37enne aveva infatti dichiarato di aver perso l’abitazione (un requisito che offre punteggio al dichiarante) dove viveva che, in realtà, non era altro che la casa confiscata al clan ubicata in Via Plutone. Una omissione importante in quanto la casa non era stata persa per cause dovute all’indigenza ma per motivi di natura giudiziaria che avevano coinvolto la sua famiglia, pur risultando il 37enne intonso da pene accessorie che comportano l’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione.

Via Plutone Ciarelli
Via Plutone, Latina

Ad aprile 2020, la Cassazione aveva confermato la confisca di quell’immobile in Via Plutone 7. Gli ermellini avevano, infatti, respinto il ricorso del nipote del capostipite Antonio, Luigi Ciarelli, per l’appunto il figlio di Carmine, giudicandolo inammissibile quindi “manifestatamente infondato”. L’immobile è una villetta nel cuore del quartiere Pantanaccio, dove il clan ha impiantato il proprio “allure” criminale. A ottobre 2019, pur essendo un immobile sequestrato, e successivamente confiscato dal Tribunale di Latina a luglio 2017, era stato sgomberato dalla Questura di Latina: rientrava nell’operazione di polizia giudiziaria eseguita ad aprile del 2010 dalla Divisione Polizia Anticrimine, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Latina e con l’ausilio del Servizio Centrale Operativo di Roma, che  aveva consentito il sequestro di tutti i beni mobili e immobili riconducibili alla famiglia Ciarelli e, successivamente, la confisca dell’intero patrimonio per un valore complessivo di 6 milioni di euro circa.

Luigi Ciarelli aveva chiesto alla Cassazione la revoca della confisca dell’immobile di via Plutone in base al presupposto che la villetta fosse intestata e acquistata a lui e da lui. E nonostante anche la Corte di Appello di Roma, nel marzo 2019, avesse confermato la confisca. Proprio su quest’ultima sentenza, Luigi Ciarelli aveva presentato ricorso poiché sarebbe stato lui a comprare nel 2006 la villetta pagandola circa 51mila euro tramite il denaro donatogli dai nonni Giacinta e Consiglio Spada. 

Secondo i giudici di Cassazione che hanno confermato la sentenza della Corte d’Appello capitolina, il libretto al portatore, dove erano stati depositati i soldi che Luigi Ciarelli dice di aver utilizzato, è uno strumento finanziario estinto già nel 1997 (quando Luigi aveva 11 anni), ossia molti anni prima che l’acquisito della casa di Via Plutone si concretizzasse. Ecco perché la provenienza dei soldi non poteva essere provata con la donazione dei nonni Spada e, quindi, non poteva escludersi l’utilizzazione del denaro da parte di Carmine verso cui la confisca era stata indirizzata.

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Tornando alla vicenda dell’assegnazione della casa popolare, al contempo, l’Ater di Latina, che gestisce il patrimonio delle case popolari, comunicava all’Ente di Piazza del Popolo, con una nota recante la data del 5 dicembre la disponibilità di un altro alloggio di 70 mq, ubicato sempre in Via Nervi, ma al lotto 49.

Eliminata la possibilità di ottenere la prima casa popolare, per via dell’arretramento in graduatoria, a Luigi Ciarelli si è spalancata la porta della seconda casa popolare, per di più anche più spaziosa, seppur di di poco. Il 37enne risulta, secondo i calcoli dell’ufficio del Comune di Latina, in posizione utile nei nuclei famigliari di 4 persone. Ecco perché, incredibilmente, pur nell’evidenza di una omissione rilevante, Luigi Ciarelli ha ottenuto una casa popolare al lotto 49 di Via Nervi.

AGGIORNAMENTO – Il Comune di Latina ha avviato le procedure per sospendere in autotutela anche la seconda assegnazione di alloggio popolare al 37enne Luigi Ciarelli.

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