AGENZIA PER LA VITA INDIPENDENTE PRESENTATA AL COMUNE DI LATINA

Nella sala De Pasquale del Comune di Latina si è tenuta la prima conferenza di presentazione dell’Agenzia per la Vita Indipendente di Latina, un nuovo servizio orientato fortemente verso la persona poiché organizzato e gestito da una cooperativa (CpA di Roma) e da associazioni che rappresentano le persone con disabilità e le loro famiglie (Latinautismo, Aipd sez Latina, AP Roma e Lazio). 

L’Agenzia è una nuova interfaccia per le persone con disabilità e per le loro famiglie in grado di sollecitare i cosiddetti bisogni inespressi ed accompagnarli verso una concreta risposta di prestazione e servizi da parte delle istituzioni territoriali.

Hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni che costituiscono l’ATI che ha vinto il bando regionale: Pietro Vittorio Barbieri presidente cooperativa Centro per l’Autonomia, Monia Magliocco presidente di Latinautismo, Daniele Stavolo vicepresidente Associazione Paraplegici di Roma Lazio e Presidente Fish Lazio e Angela Di Maria rappresentante AIPD sezione di Latina.

Patrizia D’Annibale, coordinatrice del progetto che mette assieme professionisti e consulenti alla pari, ha illustrato il funzionamento dell’Agenzia, a partire dai luoghi, degli orari e dai recapiti che sono: Sportello di Latina, Via Cesare Battisti n. 50 – 04100 Latina – telefono: 328568020; Sportello di Sabaudia, Via Cesare del Piano 2D – 04016 Sabaudia – telefono: 3285680203; e-mail: latinavi@centroperlautonomia.it.

L’Assessore alle politiche sociali del Comune di Latina Michele Nasso, presente a pressoché tutto l’evento, ha affermato: “le politiche sociali sono le politiche più importanti di un comune. Esse debbono trovare nuova forma di partecipazione attraverso la costruzione di reti reali. Questo è un primo esempio”.

L’eurodeputato Matteo Adinolfi ha commentato: “la politica deve chiedere scusa alle persone con disabilità e delle loro famiglie. Troppe persone vivono ancora oggi le forme della segregazione e dell’abbandono. Questo nuovo servizio può essere una fortuna per il territorio”

La direttrice del distretto sanitario LT2, Giuseppina Carreca, ha spiegato che: “il distretto sanitario si sta attrezzando per dare risposte alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Lo fa assieme al distretto sociale in maniera costante e coerente, attraverso una programmazione che sta implementando le figure professionali necessari alla presa in carico. L’Agenzia per la Vita Indipendente di Latina rappresenta il completamento del quadro. Riprova ne sia che la sua sede di Latina è ospitata dalla sede del PUA.”

La responsabile dell’Ufficio di piano del Comune di Latina Flora Viola si è soffermata sulla direzione che i servizi stanno assumendo nel territorio del distretto socio-assistenziale LT2: “puntiamo ad innovare ed aumentare i servizi che consentono una indipendenza delle persone con disabilità. Puntiamo anche a costruire con risorse proprie almeno un co-housing o casa-famiglia per ogni comune del distretto al fine di affrontare strutturalmente la fase della vita in cui una persona con disabilità specie con disabilità intellettiva e relazionale è priva del sostegno familiare. Il primo sarà Pontinia.” Flora Viola si è intrattenuta con i presenti per rispondere alle numerose domande che i familiari e le persone con disabilità presenti, hanno sollevato.

Il presidente della cooperativa CpA Pietro Vittorio Barbieri ha sintetizzato così il senso dell’Agenzia della Vita Indipendente di Latina: “la disabilità tuttora è vissuta nel privato della propria famiglia. Dobbiamo contribuire a liberare le persone con disabilità e i familiari dal ricevere e dare assistenza, col risultato di un circuito vizioso che costringe perlopiù le madri e la moglie a lasciare la propria carriera professionale e lavorativa. La piccola utopia che stiamo cercando di realizzare è che tutto ciò passa attraverso un lavoro tra pari, ossia coloro con persone con disabilità e familiari che hanno un vissuto della stessa natura. Si trasformano quindi in operatori, in professionisti, privi però del rischio di subalternità tra chi chiede e chi ha il potere di dare”.

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