AFFAIRE RIFIUTI, TOSINI DAL GIP: “SOLO AMICIZIA CON LOZZA”. DIVERSE LE STRATEGIE DIFENSIVE

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Flaminia Tosini

Si è svolto oggi l’interrogatorio di garanzia della Direttrice dell’area rifiuti della Regione Lazio Flaminia Tosini che non farà ricorso al Riesame in merito agli arresti domiciliari a cui è stata sottoposta dal Tribunale di Roma insieme all’imprenditore dei rifiuti Valter Lozza

Il 16 marzo, i Carabinieri del Comando Tutela Ambientale hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico della Dirigente Area Rifiuti della Regione Lazio Flaminia Tosini e dell’imprenditore Valter Lozza. Concussionecorruzione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente sono le accuse mosse nei confronti della Dirigente e dell’imprenditore, amministratore delle società Ngr Srl e Mad Srl, entrambe operanti nel settore dello smaltimento rifiuti. Lozza, come noto, ha interessi imprenditoriali anche nel mondo dell’editoria pontina e frusinate, essendo titolare della concessionaria pubblicitaria Iniziative Editoriali per Latina Oggi e Ciociaria Oggi.

Secondo la Procura romana, la relazione tra Tosini e Lozza avrebbe inficiato sulla scelta della ex cava di Monte Carnevale come nuova discarica di Roma. Ad orientare la decisione, l’opzione di utilizzare una procedura semplificata, o “smart” come la definisce la stessa Dirigente Tosini in una delle intercettazioni inserite nell’ordinanza firmata dal Gip del Tribunale di Roma Annalisa Marzano.

In realtà, come noto, il progetto di Malagrotta 2 prevedeva 1.800.000 metri cubi e, secondo gli inquirenti, richiederne appena 75mila avrebbe evitato l’assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale del sito.

Oggi, dopo l’interrogatorio di garanzia dinanzi al Gip Marzano, l’avvocato Marco Valerio Mazzatosta che assiste la Dirigente Tosini ha dichiarato all’agenzia Dire: “Abbiamo risposto alle contestazioni e dato le nostre spiegazioni che possono più o meno convincere gli inquirenti. Sono stati respinti gli addebiti ed è stata data una qualificazione diversa sul rapporto che sostenevano ci fosse tra la mia assistita che ha 52 anni e Valter Lozza che ne ha 75. Ci poteva essere un’amicizia, che non ha negato, e un’intimità ma in senso ampio non certo di natura sessuale. Non c’era una relazione di amore ma tra persone che potevano avere un’affinità. E questo secondo noi non ha assolutamente non ha influenzato le scelte della Tosini”.

Sulla procedura “smart”, il legale spiega che “c’era l’emergenza ed era necessario trovare una discarica e iniziare da qualche parte per evitare l’immondizia in strada. Non ci è stato chiesto se le scelte erano state concordate dai livelli politici. Agli inquirenti interessava il rapporto tra Tosini e Lozza, partendo dal presupposto che lei lo ha favorito“.

Sulla questione dei regali che Lozza ha fatto alla Dirigente Tosini (gioielli e una borsa Cartier), secondo il legale: “Ci sono stati degli scambi di regali da entrambe le parti. Anche lei ha fatto regali a Lozza, ad esempio una tuta da sci perché lui sciava, piuttosto che un cannocchiale perché era un appassionato di astronomia. Insomma, un’amicizia tra due soggetti che potevano anche incontrarsi per lavoro ma che non scandalizza nessuno“.

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Ad ogni modo, Tosini non farà ricorso al Tribunale del Riesame di Roma e non chiederà la revoca degli arresti domiciliari poiché, come ha spiegato l’avvocato, è stata sospesa dal servizio in Regione e si è dimessa da vicesindaco di Vetralla.

Anche i legali di Valter Lozza hanno rilasciato dichiarazioni alla stessa agenzia Dire, annunciando, differentemente dalla strategia difensiva di Tosini, ricorso al Riesame per la revoca degli arresti domiciliari.

Così l’avvocato Vincenzo Galassi che difende Lozza: “Abbiamo presentato una copiosa documentazione al gip, gli atti corruttivi non erano assolutamente tali ma cose personali che non c’entrano nulla con i provvedimenti adottati, sarebbe stato ridicolo. Chiederemo la scarcerazione“.

Secondo i legali dell’imprenditore anche l’acquisizione della New Green Roma, la società che detiene la discarica di Monte Carnevale, dalla famiglia Piacentini non pertiene a nessun illecito: “Non c’è stata nessuna minaccia. I rapporti tra Piacentini e la Mad (ndr: l’altra società di Lozza con cui è stata acquista la Ngr) partono molto prima rispetto all’autorizzazione rilasciata dalla Regione per la discarica di inerti. Un’interlocuzione che non c’entrava niente con l’intervento della Tosini, che peraltro non è quello che si legge nell’ordinanza”.

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