RIFIUTI, LAZIO: ARRESTI DOMICILIARI PER FLAMINIA TOSINI E VALTER LOZZA

Valter-Lozza

I Carabinieri del Comando Tutela Ambientale eseguono un’ordinanza di custodia cautelare: ai domiciliari la Dirigente Area Rifiuti della Regione Lazio Flaminia Tosini e l’imprenditore Valter Lozza

Concussione, corruzione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente sono le accuse mosse nei confronti di Flaminia Tosini, dirigente dell’Area Rifiuti della Regione Lazio (anche vice-Sindaco del Comune di Vetralla, in provincia di Viterbo) e di Valter Lozza, amministratore delle società Ngr Srl e Mad Srl, entrambe operanti nel settore dello smaltimento rifiuti. Lozza, come noto, ha interessi imprenditoriali anche nel mondo dell’editoria pontina e frusinate, essendo titolare della concessionaria pubblicitaria Iniziative Editoriali per Latina Oggi e Ciociaria Oggi. L’imprenditore, tramite la Mad srl, controlla le discariche di Roccasecca, in località Cerreto, provincia Frosinone, e di Fosso Crepacuore a Civitavecchia.

Flaminia Tosini
Flaminia Tosini (foto da civonline)

Tuttavia, dalle prime informazioni che si apprendono, non sarebbe la Mad srl al centro delle attenzioni giudiziarie e investigative. Lozza, secondo gli inquirenti, avrebbe ottenuto indebitamente l’autorizzazione, a favore della sua società Ngr Srl, per la trasformazione della discarica dei rifiuti inerti di Monte Carnevale a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento di Rsu di Roma Capitale: la cosiddetta Malagrotta 2, poiché limitrofa alla discarica di Valle Galeria chiusa da anni.
A rivelare che come socio nella Ngr Srl (New Green Roma srl) c’era Valter Lozza fu Il Fatto Quotidiano nel gennaio 2020. La società proprietaria del terreno risultava, infatti, essere la Ngr in capo all’imprenditore Daniele Piacentini ma come socio occulto figurava proprio Valter Lozza. In seguito lo stesso imprenditore confermò di essere il proprietario della New Green Roma srl.

Come riporta La Repubblica, “l’inchiesta, coordinata dalla Procura di Roma, ha fatto emergere anche un legame sentimentale fra i due indagati sfociato nel diretto coinvolgimento della Tosini, a capo della direzione politica e ambientale del ciclo dei rifiuti della regione, negli interessi dell’imprenditore”. Sarebbe stata così agevolata la società di Lozza che ha ottenuto l’autorizzazione di trasformazione dei rifiuti della discarica di Monte Carnevale, votata anche da una delibera della Giunta Raggi il 31 dicembre 2019.

Dopo aver appreso la notizia, sono arrivate le prime reazioni della politica. “Non posso e non voglio entrare nel dettaglio delle indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico – dichiara Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione rifiuti regionale – ma prendo atto che ancora una volta la Regione Lazio finisce al centro di un’indagine sui rifiuti: le impressioni che avevo avuto, e che ho poi supportato con dettagliate e ripetute interrogazioni e accessi agli atti alla Direzione Rifiuti regionale, forse non erano soltanto tali“.

Più diretto l’intervento del consigliere ex 5Stelle Marco Cacciatore (Europa Verde Regione Lazio), Presidente Commissione X Urbanistica, Politiche abitative, Rifiuti Regione Lazio, che dopo l’articolo de Il Fatto Quotidiano presentò un esposto in Procura a Roma per cui fu aperto un fascicolo d’inchiesta culminato negli arrestati di stamani: “In passato ho fatto ogni tipo di attività compresi gli esposti, per oppormi all’individuazione di Monte Carnevale come discarica di Roma. Mi sono scagliato contro atti sia comunali che regionali che non mi convincevano per niente, a cominciare dalla delibera di giunta Capitolina che, vergognosamente, decise il sito. Non dovrebbero essere le procure a sanare i vuoti lasciati dalle istituzioni negli anni, o a compensare le decisioni folli come quella delibera di individuazione. Spero che ora la Sindaca vada a revocare quella delibera di Giunta e che vengano riviste tutte le procedure. A Monte Carnevale non ci sono i presupposti per realizzare una discarica simile. Anzi, una mostruosita’ del genere non deve vedere la luce in nessun quadrante di Roma“.

La Regione Lazio, invece, con una nota, non stigmatizza alcunché e si schiera con al Dirigente appena sottoposta agli arresti domiciliari: “Abbiamo appreso dagli organi di stampa la notizia della misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti della direttrice regionale Flaminia Tosini, responsabile della Direzione Politiche ambientali e Ciclo dei rifiuti. Come previsto dal regolamento regionale, la dirigente è stata sospesa dal suo incarico in attesa di conoscere gli sviluppi dell’inchiesta avviata dalla Procura di Roma. Esprimiamo fiducia nell’azione della magistratura, auspicando che si faccia rapidamente luce su questa vicenda, e rinnoviamo l’apprezzamento nei confronti della direttrice Tosini, che saprà chiarire la correttezza del suo operato nel rispetto delle proprie funzioni“.

Articolo precedente

DISPERSO SUL MONTE LEANO: RECUPERATO UN UOMO DAI VIGILI DEL FUOCO

Articolo successivo

LATINA, ONE-STOP-SHOP: AL VIA IL CENTRO SERVIZI PER I BISOGNI EMERGENZIALI

Ultime da Cronaca