I DEBITI MILIONARI DI ACQUALATINA DOVUTI AI CONSORZI CHE AUMENTANO LA BOLLETTA

La sentenza del Tribunale di Roma che accerta i debiti dovuti da Acqualatina nei confronti dei Consorzi di bonifica

È passata quasi sotto traccia la sentenza del Tribunale di Roma, firmata dal Giudice Corrado Cartoni lo scorso 23 gennaio 2022.

In realtà, nell’ultima dei assemblea dei Sindaco dell’Ato4 che ha avuto luogo lo scorso 25 febbraio, il Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli ne ha fatto cenno nella sua relazione che approfondiva gli aumenti in bolletta dovuti ai costi dell’energia, ai venti di guerra e anche ai debiti del gestore idrico con il Consorzio di Bonifica.

La sentenza del Tribunale di Roma è stata talmente importante da trovare un punto all’ordine del giorno nel primo Ufficio di Presidenza dell’Egato4 che si è riunito ieri 15 marzo, composto dal Presidente della Provincia e Sindaco di Latina, e dai sette primi cittadini di Norma, Bassiano, Cisterna, Fondi, Terracina, Formia e Amaseno.

Si tratta della sentenza n. 1031/2022 pubblicata lo scorso 24 gennaio all’esito del giudizio tra Acqualatina Spa, i Consorzi di Bonifica e Equitalia. Una questione annosa che ha visto, nei primi giorni del febbraio scorso, l’amministratore delegato del gestore idrico scrivere una nota all’ingegner Umberto Berniola della Segreteria Tecnico Operativa con cui ragguagliava sulla sentenza, considerata la portata della stessa.

Ecco perché il Presidente Stefanelli, nell’assemblea dei sindaci di fine febbraio, illustrando i fattori che influenzeranno il tariffario dell’acqua, primo fra tutti l’aumento del costo dell’energia per un ammontare complessivo di circa 9 milioni di euro rispetto al 2019-2020 come conseguenza delle decisioni del Governo. Tuttavia, un ulteriore fattore di aggravio è costituito proprio dalla sentenza del Tribunale che chiude la controversia decennale tra Ato, Acqualatina e Consorzi di Bonifica per circa 12 milioni di euro da spalmare nelle annualità.

Il Tribunale di Roma, infatti, ha riconosciuto le somme dovute da Acqualatina, quantificate secondo quanto previsto nella Convenzione stipulata con i Consorzi, nel rispetto degli atti amministrativi della Regione Lazio (già confermati da Tar e Consiglio di Stato) e secondo le previsioni di cui alla legge regionale 53/1998 e s.m.i., riconosciuta dal Giudice quale “legge speciale”.

La sentenza, confermando l’illegittimità della procedura di riscossione coattiva, subìta da Acqualatina nel 2010, ha disposto anche la restituzione a favore di quest’ultima di circa 650.000 euro oltre agli interessi legali dal gennaio 2012 in poi. Inoltre – come ricorda l’amministratore delegato di Acqualatina Spa alla Segreteria Tecnica Operativa – il Giudice ha accolto l’eccezione del Gestore idrico sulla validità ed efficacia della “clausola compromissoria” prevista nella Convenzione stipulata con i Consorzi, imponendo loro di esperire un arbitrato, prima di ogni futura azione giudiziale di recupero del credito. È in corso di valutazione l’eventuale impugnazione dei capi della sentenza che risultano avversi ad Acqualatina e all’ATO4. Successivamente arrivano, però, le note dolenti per il gestore idrico pubblico-privato.

Il Tribunale ha infatti rigettato le domande di “Acqualatina S.p.a.” di accertamento di una minore entità dei canoni, dichiarando nulli gli accordi transattivi di rateizzazione e di condanna dei consorzi al pagamento dei maggiori importi percepiti e non dovuti e al risarcimento del danno. E poi ha accertato tutta un serie di debiti del gestore idrico stesso: in favore del “Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino” pari a 1.516.007,58 euro oltre aggiornamento al tasso di inflazione programmato; sempre in favore del “Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino”, un altro pagamento pari a ulteriori 5.398.906,31 euro; in favore del “Consorzio di Bonifica del Sud Pontino”, un ulteriore pagamento pari a 2.278.086,71 euro alla data del 23 gennaio 2019.

Inoltre, seppur a importi minori, il Tribunale di Roma ha condannato “Acqualatina S.p.a.” al pagamento in favore del “Consorzio di Bonifica Litorale Nord”, relativamente ai due terzi delle spese processuali, due terzi pari a 35.980 euro; ulteriori 43.176 euro per due terzi delle spese processuali in favore sempre del Consorzio di Bonifica dell’Agro pontino e del Consorzio di Bonifica del Sud Pontino

È per tale ragione che l’amministratore delegato del colosso dell’acqua pubblico-privata Marco Lombardi concludeva la sua nota alla Segretaria Tecnica Operativa, inviata lo scorso 7 febbraio, sostenendo che “valutati gli impatti economico-finanziari della sentenza sulla gestione del servizio idrico integrato, si chiede di condividere le modalità di riconoscimento in tariffa dei maggiori costi“. Una comunicazione che non ha potuto che indurre il Presidente della Provincia di Latina, nella succitata assemblea dei sindaci dello scorso fine febbraio, ad avvertire dei maggiori costi in bolletta causati anche da una sentenza piuttosto destabilizzante per Acqualatina Spa.

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