IMPIANTO COMPOST A SEZZE, LEGAMBIENTE: “I CONTI NON TORNANO”

La zona dove dovrebbe sorgere l'impianto compost a Sezze - immagine pubblicata sul suo profilo Facebook dall'ex Sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza Sergio Di Raimo
La zona dove dovrebbe sorgere l'impianto compost a Sezze - immagine pubblicata sul suo profilo Facebook dall'ex Sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza Sergio Di Raimo

Impianto di compostaggio a Sezze Scalo, l’intervento del Direttivo del Circolo di Legambiente locale: “I conti non tornano”. Continua a far discutere il progetto deliberato dalla Giunta Lucidi che prevede un impianto compost in Via del Pesce, zona Archi di San Lidano

“Premesso che la Legambiente è favorevole agli impianti di compostaggio come trattamento della frazione organica dei rifiuti, sulla proposta di realizzare un impianto a Sezze Scalo, il circolo locale, esprime la propria contrarietà in quanto, il progetto, non si basa sulla reale esigenza del territorio setino.

Sono i numeri e le caratteristiche delle utenze (in gran parte in campagna e comunque dotate di spazi utili ad ospitare le compostiere) che portano a considerare non credibile l’esigenza di un impianto di compostaggio a differenza di altri provvedimenti più urgenti necessari all’efficientamento del servizio di raccolta differenziata del paese.

Nel merito i numeri ci dicono che il 77% delle utenze ad uso residenziale, sono costituite da abitazioni ad uno/due piani e che il 68% delle stesse utenze residenziali sono costituite da uno/due interni civici. Escludendo le utenze con più di due interni (circa 2100) e le circa 1100 utenze a carattere non residenziale, si può ragionevolmente affermare che la gran parte degli abitanti di Sezze potrebbe gestire la frazione organica direttamente in proprio attraverso l’uso di compostiere domestiche, sgravando la SPL di tutti i costi diretti ed indiretti prodotti dal prelievo ed il trasporto presso l’impianto di compostaggio come: personale, carburante, usura mezzi, gestione dell’impianto. Quindi il cittadino, non verrebbe liberato del costo della TARI così come avverrebbe trattenendo la frazione umida presso il proprio giardino/terreno.

Va inoltre considerato che in due comuni confinanti, Pontinia e Latina Scalo, sono previsti impianti di trattamento della frazione organica per la produzione di biometano che contribuisce all’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, cosa che non fa l’impianto di compostaggio fine a se stesso.

Inoltre un impianto di compostaggio si giustifica solo in presenza di un bacino di popolazione che la stessa città di Latina, che ha 5 volte gli abitanti di Sezze, non ne giustificherebbe l’esistenza.

Nel merito del Progetto presentato per ottenere i fondi del PNRR, va ricordato, al Sindaco e agli Assessori di competenza, che la disponibilità e l’indicazione esatta del sito sono requisiti essenziali ai fini del punteggio e che, pertanto, l’indicazione postuma di altri siti, oltre che necessita della conferma delle caratteristiche soggettive ed oggettive, ne mette a serio rischio l’esito positivo dell’intero Progetto.

In sostanza, al di là delle altre considerazioni emerse nel dibattito cittadino sull’argomento, di questo impianto non se ne vede la necessità e l’economicità e che per la soluzione del problema rifiuti a Sezze si è cominciato dalla coda e non dalla testa rappresentata da un serio progetto di raccolta porta a porta spinto che avrebbe benefici economici per il comune, per i cittadini e per l’ambiente“.

Così, in una nota, Legambiente Sezze.

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