È ormai da giorni ufficiale l’accordo tra Lega e Forza Italia in ordine al candidato sindaco alle elezioni comunali della prossima primavera a Terracina e Fondi.
Si è creato quindi un asse Durigon – Fazzone, con uno scenario che molto probabilmente vedrà la spaccatura nel centrodestra con Fratelli d’Italia schierata per conto proprio con un altro candidato sindaco.
Si tratta di una vicenda che potrebbe avere anche dei riverberi sulle elezioni comunali di Latina della primavera del 2021 e solo il tempo sarà in grado di darci una risposta.
Ciò che ad oggi risulta chiaro è che il centrodestra locale vive un vero e proprio paradosso.
L’ASSE DURIGON – FAZZONE
Nella nostra provincia sono confluiti nella Lega molti esponenti della defunta Alleanza Nazionale. Non solo, l’attuale parlamentare europeo Matteo Adinolfi, anch’egli proveniente da Alleanza Nazionale, si è prodigato in sperticati elogi nei confronti di Vincenzo Zaccheo.
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Ebbene tutti i suddetti esponenti di Alleanza Nazionale, quando ad aprile del 2010 Fazzone ordinò ai suoi di sfiduciare il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo, insorsero contro il Senatore di Fondi e solidarizzarono pubblicamente con Zaccheo.
Stiamo parlando di una vicenda che ha profondamente segnato la politica latinense; ha creato lacerazioni mai rimarginate che ultimamente sono tornate di attualità per via della recente Sentenza del Tribunale di Roma in ordine all’ormai notissimo filmato di “Striscia la Notizia”.
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Alla luce di tali fatti come possono ora sentirsi gli ex-AN confluiti nella Lega?
Come possono accettare di buon grado questa sorta di asse privilegiato con Fazzone dopo che per anni lo hanno attaccato?
Di fronte a una serie di malumori all’interno del Direttivo della Lega di Fondi, Durigon è stato chiaro. Ecco cosa ha detto in una intervista rilasciata a Latina Editoriale Oggi:
“A Fondi Forza Italia ha ottenuto il 45% dei consensi alle recenti europee, e credo sia un risultato da capitalizzare all’interno del centrodestra”.
Si tratta di una dichiarazione che sembra riguardare più una mera lotta per l’esercizio del potere che avere a che fare con la politica, intesa come attività svolta nell’interesse generale e su programmi condivisi con i propri alleati.
Sull’argomento Fondi ci piacerebbe conoscere il pensiero di Roberto Maroni che, probabilmente, dopo Umberto Bossi è stato il più importante esponente della Lega Nord.
Nel 2009, in qualità di Ministro degli Interni, condivise la richiesta di scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose presentata dal Prefetto di Latina Bruno Frattasi; più volte portò il decreto di scioglimento in Consiglio dei Ministri ottenendo però solo rinvii, fino a che, a pochi mesi dalla scadenza naturale, il sindaco (ovviamente espressione di Fazzone) si dimise evitando così lo scioglimento del Comune per mafia e le procedure che ne sarebbero seguite.
Non sappiamo cosa stesse facendo nel 2009 Durigon, né possiamo sapere se la vicenda gli sia venuta in mente in questa occasione. Siamo però sicuri, visto il personaggio, che comunque non gliene sarebbe fregato niente.
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Del resto, va ricordato che recenti episodi delineano come Durigon faccia politica con una certa disinvoltura.
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FRATELLI D’ITALIA A LATINA, OVVERO UNA SEZIONE DI FORZA ITALIA
I maggiori esponenti di Fralelli d’Italia a Latina, vale a dire Nicola Calndrini, Enrico Tiero e Raimondo Tiero, provengono da Forza Italia, dalla quale sono usciti perché Fazzone non ha concesso loro lo spazio e il sostegno che chiedevano.
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Ad aprile del 2010 quando, come detto, Fazzone ordinò ai suoi di sfiduciare il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo, i tre neo-camerati di cui parliamo erano ancora dei fedelissimi del Senatore di Fondi, al quale ubbidirono incondizionatamente.
Insomma, dopo il paradosso di una Lega che ha al suo interno personaggi politici molto vicini a Zaccheo ma fa accordi con Fazzone, abbiamo un altro paradosso: il partito che nel suo simbolo continua ad avere la fiamma tricolore del MSI (il partito in cui per tantissimi anni ha militato Zaccheo) ha al suo interno quelli che, su ordine di Fazzone, hanno contribuito a far cadere proprio Zaccheo.
A proposito di Fratelli d’Italia, è emerso chiaramente che su Terracina c’è una questione personale tra Zicchieri (Lega) e Procaccini (Fratelli d’Italia), di cui, ovviamente, ognuno attribuisce all’altro la colpa.
Il quadro che esce dall’intervista sembra quello di una lotta tra clan piuttosto che quello di una lotta politica con visioni diverse sul futuro della città.
LATINA 2021
Pensate un po’ quando arriverà il giorno in cui il centrodestra di Latina dovrà discutere sul candidato sindaco per le elezioni della primavera 2021.
Immaginate un tavolo al quale siederanno la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, o meglio, immaginate un tavolo al quale avranno titolo per sedersi le seguenti persone:
Per la Lega: Claudio Durigon, Orando Angelo Tripodi e Massimiliano Carnevale
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Per Fratelli d’Italia: Nicola Calandrini e i fratelli Tiero (Enrico e Raimondo)
Per Forza Italia: conta, come sempre, una sola persona, vale a dire Claudio Fazzone.
Sempre che (al contrario di quanto sta avvenendo per Terracina e Fondi) riusciranno a mettersi d’accordo, vengono i brividi al solo pensiero che siano proprio i suddetti personaggi, i cui partiti raccolgono complessivamente significativi consensi a Latina, ad indicare un candidato sindaco per la nostra città.
Chiunque sarà il prescelto, sarà comunque espressione di una classe dirigente che proprio nella nostra città ha già fatto molti danni, partecipando da protagonista alle amministrazioni Zaccheo/Di Giorgi (project financing metro e cimitero, spacchettamento dell’urbanistica con volumetrie maggiorate, spese insensate come l’inutile acquisto per oltre tre milioni di euro di in fabbricato fatiscente sulla Pontina, e via dicendo).
Chiunque sarà il prescelto, sarà comunque espressione di una classe dirigente che quotidianamente dimostra di considerare la politica come una mera lotta per il potere.
Chiunque sarà il prescelto, sarà comunque espressione di una classe dirigente in cui ognuno pensa solo a rincorrere le proprie ambizioni personali, senza avere alcun tipo di concreta progettualità per la città e nessuna attenzione per l’interesse generale.
Chiunque sarà il prescelto è molto probabile che, date le condizioni politiche di partenza, potrebbe essere il peggior sindaco possibile per Latina.