Calcio, politica e paese. Nella Pontinia degli arresti per spaccio di droga e dei disastri ambientali, la storia delle due società calcistiche della città anima il dibattito cittadino tra accuse di parzialità, ingerenze politiche, inerzia amministrativa e un pizzico di folclore da Strapaese. Alla fine, parrebbe essere finito tutto a tarallucci e vino, ma la parte più seria della storia – permettere a giovani ed atleti di praticare tutti lo sport nazionale – è lontana dalla soluzione.
Non si placano, infatti, le polemiche dalle parti del mondo calcistico di Pontinia con la chiamata in causa di uomini politici e amministrazione comunale. L’ASD Pontinia calcio 1994, colpita dalle parole del tecnico dell’Atletico Pontinia, ha risposto con un duro comunicato pubblicato dalla sua pagina Facebook.
Lo scontro era cominciato quando l’allenatore dell’Atletico, Clemente Palmieri, aveva dato le sue dimissioni dalla guida della squadra in polemica con l’amministrazione del Comune di Carlo Medici, riferendosi in particolar modo al delegato allo Sport del Sindaco, Antonio Pedretti, fedelissimo e braccio destro dell’attuale primo cittadino.
Palmieri aveva lasciato intendere un viluppo tra calcio e Pedretti, ex Presidente e socio fondatore della squadra gemella/rivale, l’ASD Pontinia Calcio 1994, il quale avrebbe agevolato quest’ultima nell’utilizzazione del campo comunale a discapito dell’Atletico Pontinia costretta a ridimensionare le ore di allenamento nella struttura sportiva. In ragione di tale presunto favoritismo, la squadra di Palmieri non ha potuto più usufruire pienamente, a detta del mister, degli spazi della struttura comunale a detrimento degli atleti. “Quando nel calcio entra la politica è la fine” – aveva detto Palmieri, generando così la reazione del Pontinia Calcio che, di rimando, ha risposto seccata dalla sua pagina social. Una frase, quella di Palmieri, che, come vedremo, trasuda paradosso e ipocrisia, o quantomeno amnesia.
“Quando iniziano Insulti ed altro,…”finisce lo sport” – attacca così la società calcistica del Pontina Calcio, facendo chiaramente il verso all’accusa di Palmieri – Siamo e saremo sempre lontani da politiche che non fanno altro che alimentare disaccordi inutili in un paese dove ci si conosce tutti. La società ASD Pontina Calcio 1994 con circa 200 iscritti tra giocatori, dirigenti, tecnici e collaboratori intende mettere al corrente e far chiarezza su alcune dinamiche riguardo la struttura. Nel mese di giugno è stato fatto un incontro nell’aula del Sindaco con la presenza di tutta la società. Prima dell’iscrizione al campionato di Eccellenza, visto l’importante impegno che comporta la categoria , la società ha voluto mettere al corrente il Sindaco delle varie problematiche strutturali esistenti al campo”.
“Premesso che per il problema del campo la società è stata costretta a far fare la preparazione alla prima Squadra nel mese di agosto a Bella Farnia sostenendo tutte le varie spese – prosegue il comunicato – Come tutti gli sportivi sanno, TUTTI i campionati meritano Rispetto ma nello stesso tempo ognuno comporta degli impegni diversi tra loro sia per l’aspetto tecnico-tattico che per quello economico”.
L’ASD Pontinia Calcio spiega, poi, nei particolari, la situazione della struttura e i tempi che, secondo loro, sono stati ridotti per tutti, confermando che la situazione non è delle migliori e avvalorando così il disagio che anche Palmieri esprimeva. Seppur da fronti diversi.
“La società insieme al Tecnico ha chiesto delle garanzie tra le quali quella di potersi allenare quattro volte come tutti coloro che fanno questa categoria.
Purtroppo non è stato possibile così il comune ci ha concesso l’uso della struttura solo tre giorni dalle 16:00 alle 20:00. Nei giorni concessi al Pontinia Calcio la società si allena con le categorie – intendendo dalla scuola calcio in su, per ribadire poi il loro sacrificio compreso l’esborso economico – Ci sono a disposizione solo tre spogliatoi e spesso alcune squadre restano fuori in attesa della doccia della squadra precedente. Per tutta la stagione calcistica 2019/2020 la Società ha raggiunto un accordo per il quarto giorno necessario ( il mercoledì) con un borgo vicino accollandoci l’ulteriore spesa oltre a tutte le altre difficoltà logistiche. Abbiamo anche raggiunto un accordo per l’uso dei campetti il lunedì ed il mercoledì per le squadre più piccole. In ogni caso ciò che era nelle nostre possibilità lo abbiamo fatto. Al comune abbiamo protocollato una regolare richiesta di concessione il 25 giugno e ci è stata rilasciata dopo regolare versamento per l’uso dei tre giorni il 25 agosto scorso”.
Il caso, allora, diventa chiaro. Non è solo Palmieri – chiamato simpaticamente dagli amici “Caciara” – a lamentarsi. La critica all’amministrazione politica che non si è occupata sufficientemente del problema “campo comunale” è condivisa dal Pontina Calcio che, diversamente da ciò che aveva esplicitato “Caciara” Palmieri, auspica che non si imbastiscano guerre tra chi si trova nella stessa situazione, aprendo addirittura a un’unione di fatto e diritto tra le due società: “Purtroppo i limiti strutturali sono reali e sono evidenti. Una struttura non basta più e ad oggi non si tratta dell’uno contro l’altro ma bensì dei giusti problemi dell’uno e dell’altro. In conclusione come società siamo convinti che se la struttura dovesse essere sempre e solo questa, l’unica strada maestra in un prossimo futuro è una fusione tra le realtà che ne dovranno fare uso, rafforzandosi e magari essere anche più competitivi con tutte le varie categorie”.
Nel frattempo, proprio il 18 settembre, quando anche Latina Tu raccontava la vicenda di mister Palmieri, il presidente dell’Atletico Pontinia, Alberto Roscioli, respingeva, tramite un comunicato pubblicato da tuttocalciopontino.com, le dimissioni del tecnico cercando, inoltre, di smussare gli angoli, tendendo la mano al Pontina Calcio e individuando la responsabilità della diatriba solo e unicamente nel comportamento dell’amministrazione salvandone, però, la buona fede con riserva: “Il presidente Alberto Roscioli in qualità di primo portavoce del consiglio direttivo dell’Atletico Pontinia comunica di aver respinto in data odierna le dimissioni da parte del tecnico Clemente Palmieri, precisando che seppur comprendendo in parte le denunciate motivazioni non dimentica le indiscusse qualità morali ma soprattutto tecniche di quest’ultimo confermandolo ora e più che mai al centro del progetto tecnico insieme al suo staff. Inoltre lo stesso presidente Alberto Roscioli ha voluto precisare che nonostante la città di Pontinia gode della presenza di due società ben distinte quest’ultime sono società amiche che purtroppo hanno avuto modo di discutere per degli errori esclusivamente da parte degli Amministrativi, dove lo sport c’entra ben poco. Restiamo come sempre a completa disposizione di tutti per un dialogo costruttivo e che aiuti la nostra comunità a fare calcio nel miglior modo possibile. In merito ai problemi del “campo sportivo” come società abbiamo compreso il contesto in cui ci troviamo, la bontà e la professionalità presunta dell’amministrazione che ci governa e con la speranza che le nostre e poche e ulteriori richieste vengano accolte tramite gli appositi canali ufficiali”.
Insomma, tenore ben diverso dalle parole di Palmieri, rimasto in sella all’Atletico Pontinia, che aveva parlato, in sostanza, di un cortocircuito tra il ruolo di Pedretti sia delegato allo Sport del sindaco Medici che fondatore della squadra rivale del Pontinia Calcio. Eppure, il povero “Caciara” Palmieri, probabilmente ad ora in confusione, non aveva fatto che riprendere ciò che il 5 settembre i suoi due massimi dirigenti, Roscioli e Antelmi, avevano dichiarato sempre a tuttocalciopontino.com: “Adesso basta. La società Atletico Pontinia si è stufata di essere sottomessa da chi ci comanda. Crediamo di avere i stessi diritti di tutti quelli che fanno sport a Pontinia. Si parla di sport che deve aggregare e invece a Pontinia per quanto riguarda il calcio divide. Una divisione netta, dopo quattro anni da parte dell’Amministrazione Comunale ci ha comunicato che il campo per gli allenamenti lo abbiamo il lunedì e il mercoledì. Ma scherziamo?“
Tutto finito? In una storia minima che di certo non cambierà le sorti del mondo, è facile scorgere la tipicità delle questioni in un paese dove ci si conosce tutti. Tutti vogliono mettere bocca sul calcio, laddove per questioni ben più importanti si rischia di rimanere nell’immobilismo – vedasi Sep e i recenti arresti operati dai Carabinieri nell’ambito del narcotraffico. Si sa ma non se ne deve parlare. E allora il calcio, al contrario argomento da esibire e oclocratico (dittatura della massa che esprime le più disparate opinioni), diventa metafora di sotterranei possessi della città che orientano, con un soft power in salsa pontina, il consenso, anche social, del popolo.
A lanciare le accuse di apparentamenti politici del Pontinia Calcio, d’altra parte, era stato Clemente Palmieri il quale, un tempo ottimo giocatore e allenatore benvoluto, è soprannominato pure “Caciara” e, in effetti, un po’ “in caciara”, come si dice dalle parti pontine, l’ha veramente buttata.
Ha accusato il Pontinia Calcio di essere favorito da un politico, rivolgendo la sua critica verso Pedretti, però ha omesso di dire che il suo Atletico Pontinia ha come vicepresidente un altro politico: il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Massimiliano Antelmi (ndr: in realtà ex coordinatore comunale di Fratelli d’Italia), candidato sindaco in pectore per il partito alle future elezioni comunali. Tempi e modi della politica permettendo. Direbbe l’uomo pontino della strada: “Il più pulito c’ha…“.
E sì che Fratelli d’Italia dovrebbe tenersi lontano dagli interessi calcistici, considerati i trascorsi orridi del suo ex uomo di punta Pasquale Maietta.
Niente a che vedere, intendiamoci, con questa storia della Pontinia calcistica che un po’ Peppone e Don Camillo, un po’ di sana competizione e invidia, rivela e conferma come, anche per questioni risibili, il calcio si fa politica.
Non è un caso che l’Atletico Pontinia ha avuto una forte demarcazione a destra (con striscioni e manifesti inequivocabili) dettata dal fatto che il vice presidente Antelmi è, a sua volta, presidente dell’associazione Solco Pontino la quale, accanto a mostre interessanti e benefiche tenute a Piana delle Orme, non fa nulla per nascondere le sue simpatie politiche con prossemica e grafica stile Ventennio.
E allora, avanti con l’ideologia e gli equilibri calcistico-politici che sembrerebbero essere stati quantomeno calmierati dalle ultime dichiarazioni delle due società del palio pontino del pallone. Fatto sta che il problema degli spazi in cui far praticare lo sport rimane intatto e irrisolto, il che rende Pontina molto simile alle tante città che scontano criticità sul lato delle strutture sportive. Latina capoluogo di provincia, in primis.
A pagare sono i giovani che, in fondo, vogliono la cosa più semplice del mondo: giocare e divertirsi.