Bufera nel Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali Sud Pontino LT5, i sindaci votano la destituzione della Presidente del Consiglio d’Amministrazione Carla Ciano
Nessuno poteva immaginare lo scorso gennaio che l’istituzione del C.O.I.S.E.S., il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali Sud Pontino LT5, potesse avere, appena dopo sei mesi, un risvolto così distruttivo con tanto di polemiche feroci tra sindaci.
L’istituzione del Consorzio era stata salutata con squilli di tromba da tutte le amministrazione. L’ente gestisce i servizi sociali e assistenziali dei 9 Comuni del Distretto Socio sanitario LT5: “un importante traguardo raggiunto a cui hanno aderito Gaeta, Formia, Minturno, Itri, SS. Cosma e Damiano, Castelforte, Spigno Saturnia, Ponza e Ventotene”, recitava una nota congiunta.
“Dopo un ampio e partecipato confronto istituzionale – si leggeva – la gestione associata consortile intercomunale è stata individuata come un valido strumento per affrontare le sfide dei servizi sociali sul territorio del Sud Pontino LT5. Il Consorzio è stato costituito, ai sensi dell’ex articolo 31 del TUEL, per la gestione associata dei servizi sociali nell’ambito dei distretti sociosanitari di cui alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 11 e rappresenta un passo significativo verso una gestione più efficiente e collaborativa dei servizi sociali, promuovendo la sinergia tra i Comuni e migliorando la qualità dell’assistenza fornita ai cittadini.
Inoltre rappresenta la sede principale della programmazione, concertazione e coordinamento degli interventi, dei servizi sociali e delle altre prestazioni integrate, attive a livello locale per l’attuazione dei LEPS e dei programmi previsti nell’ambito della Missione 5, componente 2, riforma 1.2, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ispira la propria azione nel campo dell’organizzazione dei servizi, degli uffici e del personale ai principi di buon andamento, imparzialità, economicità, trasparenza, efficacia ed efficienza dell’attività amministrativa”.
Particolarmente entusiasta il sindaco di Formia, Gianluca Taddeo, il cui Comune non solo aveva espresso la la sede legale del Consorzio, in Via Lavanga 140, ma anche il Presidente dello stesso Consorzio, vale a dire l’avvocato Carla Ciano. “Sono molto orgoglioso – spiegava Taddeo – che a Formia sia stata riconosciuta la carica più di rilievo nel Consorzio, quella della Presidenza, ruolo che l’avvocato Carla Ciano sono certo saprà gestire con sicura professionalità e giusto equilibrio nella sintesi delle diverse istanze sociali e delle molteplici necessità, garantendo e bilanciando con sensibilità gli interessi di tutti i Comuni del Consorzio”.
Sembra, però, passata una eternità e non solo sei mesi, in quanto la Presidente Ciano è stata sfiduciata lo scorso 13 giugno con il voto favorevole di Formia, oltreché a quelli di Castelforte, Gaeta, Minturno e Santi Cosma e Damiano. Astenuti Ventotene, Spigno Saturnia e Itri. Unico voto contrario quello di Ponza.
A pesare sul voto le criticità sollevate dallo stesso Sindaco Gianluca Taddeo che ha descritto in un verbale le “difficoltà relazionali con la Presidente Carla Ciano”. Secondo il primo cittadino, Ciano non è stata in grado di raccordare il coordinamento tra consiglio d’amministrazione e assemblea dei soci, presieduta dal sindaco di Castelforte, Angelo Pompeo. Il primo cittadino formiano ritiene che non sia stata condivisa nessuna linea programmatica e l’assemblea dei soci è stata esclusa dalle attività e dai programmi che il Coises sta portando avanti.
Le criticità, secondo Taddeo, sono anche sull’assetto organizzativo e nel funzionamento del Consorzio. In pratica, la Presidente non avrebbe avviato le azioni per rendere operativo il Coises, tanto che il bilancio dell’ente è dipendente da quello di Gaeta. Il Coises rimane solo sulla carta, a parere del primo cittadino formiano, e ciò impedisce di avviare progetti nuovi, servizi, catturare finanziamenti. Non c’è bilancio e quindi mancherebbe l’atto fondamentale con cui dare il là all’azione del Coises. In pratica, una scatola vuota.
C’è di più. Il Comune di Formia, sede legale del Coises, non sarebbe riuscito a consegnare nemmeno i locali di Via Lavanga, per responsabilità della Presidente che, a parere di Taddeo, avrebbe dovuto firmare la convenzione. Ad ogni modo, è stata la stessa Dirigente a far presente che gli spazi concessi al Consorzio in quel di Via Lavanga non sono sufficienti.
Una situazione esplosiva tanto che nell’assemblea del 13 giugno l’atmosfera era caldissima, al punto che il nuovo socio – ossia il neo eletto sindaco di Itri, Andrea Di Biase – ha notato sin da subito una un clima non salutare.
L’ultimo casus belli sono le nuove linee guida regionali approvate con DGR n.22/206 per la gestione degli utenti e dei relativi pagamenti alle strutture residenziali e semi residenziali che, dal 1 luglio, saranno di esclusiva competenza del Consorzio e non più dei singoli Comuni di residenza.
In pratica, le strutture dove sono inseriti gli utenti ora emetteranno fattura direttamente nei confronti del Coises che dovrà avere cassa sufficiente per il pagamento della quota regionale. Quindi, i 9 Comuni pagano il Coises e questo rendiconta alla Regione Lazio. È in questo contesto che è nato il dibattito molto acceso e che ha visto al centro il problema dell’assenza di un bilancio di Coises.
Al che è stata la Presidente Ciano a far presente che il regolamento di contabilità una volta adottato deve essere pubblicato, tanto che lei stessa aveva inviato una Pec alla Dirigente e all’ufficio di piano chiedendo trasparenza. Il regolamento di contabilità, infatti, deve essere sì approvato ma anche pubblicato, altrimenti è privo di efficacia. Dunque, la mancata pubblicazione degli atti del Consorzio è una violazione della normativa. Al momento, ad essere pubblicati sono solo alcuni verbali sul sito del Comune di Gaeta.
E a mancare in questo Consorzio, che risulta praticamente un ente ancora in fase embrionale, c’è anche il Direttore. Una nomina che la stessa Presidente sostiene essere passata per alcune forzature sul lato della convenzione.
Ad ogni modo, il clima, come ha sottolineato il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, si è acceso sulla scelta del direttore, vale a dire Annamaria De Filippis, Comandante della Polizia Locale di Gaeta.
Lo scontro è individuato dalla Presidente del Cda, Carla Ciano, proprio nella divergenza di vedute tra lei e l’assemblea dei soci in merito alla nomina del direttore che non è mai avvenuta formalmente. Inoltre, non sono mai arrivati i regolamenti, il bilancio, il Dup. In sostanza, non è mai arrivato nulla al Cda.
Critiche che non sono andate giù al sindaco di Formia, Gianluca Taddeo, che ha ricordato all’avvocato Ciano di come l’indicazione del Presidente è stata una scelta politica del Comune di Formia ed è espressione di un partito, Forza Italia.
Alla fine, l’assemblea ha deciso: sfiducia alla Presidente Carla Ciano la quale, solo pochi mesi fa, era stata accolta come la migliore scelta possibile. A pesare il desiderio di far rispettare le regole?