IL LIBRO DELLA NIPOTE DI PAOLO BORSELLINO PRESENTATO A FORMIA

“Ti porto con me nella casa di Paolo”, a Formia la presentazione del libro scritto dalla nipote di Paolo Borsellino, Roberta Gaetani

Un’Altra Città, il movimento politico di Formia, ospita Roberta Gatani autrice del Libro “Cinquantasette giorni. Ti porto con me nella casa di Paolo”. Roberta Gaetani, nipote del giudice Paolo Borsellino, ha scritto il libro che ripercorre i cinquantasette giorni che separarono gli attentati a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. L’appuntamento è venerdì 7 giugno ore 18 presso la sala Ribaud al Comune di Formia.

“Leggendo il libro, anche a noi – spiegano in una nota – è sembrato essere in quella casa nel quartiere Kalsa di Palermo, nei locali della farmacia dei genitori di Paolo Borsellino. Ne abbiamo viste le ante di legno possente e l’insegna della scritta farmacia dipinta a mano: poco distante, nel campetto di polvere e di pietre dell’oratorio, due ragazzi, Giovanni e Paolo giocano a pallone. Hanno le ginocchia sbucciate, ma sorridono e corrono insieme ad avversari che nel tempo saranno, purtroppo,  nemici e carnefici.  Paolo, che ama i libri ospita nella sua casa, i suoi compagni di classe che fanno difficoltà a seguire i compiti assegnati a scuola: la casa di Paolo è nata già allora perché lo spirito non si dissolvesse nella polvere di tritolo.

E vogliamo rimanere abbracciati dalle mura,  perché scegliere da che parte stare, definirsi nei valori di coerenza, etica e onestà sono di uomini e di donne “perbene”: “bisogna liberarsi dalla catena feroce dell’omertà”.

Ti porto con me nella casa di Paolo è una spiaggia dove due amici si raccontano la vita e le paure, ridono di “malefiure” involontarie e credono che “il vero amore consista nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare”: Palermo,  la sua bellezza infinita e struggente che cerca di vincere “la bruttura” quel cancro connivente con molti, troppi. Nelle stanze della casa di Paolo si respira aria che sa di morale e di cultura per i giovani i più adatti a sentire “la bellezza del fresco profumo di libertà rifiutando il puzzo del compromesso morale e dell’indifferenza”.

La casa di Paolo è un pool di magistrati non molto diverso dalla squadra sul campetto della Kalsa, dove “occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi”, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana.

La casa di Paolo è un rumore assordante di una corsa verso il mare e verso un bacio sulla guancia  che sa di caffè, di un sabato che apre all’estate e di una domenica in piena estate.

La casa di Paolo sono poche parole sussurrate nelle braccia, resti di carne di un amico che non hai tempo di piangere, perché devi fare in fretta, devi lavorare: è  un sospiro di dolore e lacrime dallo stesso sapore del mare”.

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