Il capogruppo del M5S, Ciolfi, critica l’atteggiamento miope del Comune in materia di urbanistica: “L’amministrazione condivida la propria visione della città, ammesso che ne abbia una”
“L’atteggiamento in materia urbanistica di quest’amministrazione è miope nel momento in cui rinnega la necessità di anteporre ai canonici strumenti urbanistici la ricerca di una visione della città, l’analisi delle esigenze esistenti e il coinvolgimento delle forze attive con cui trovare risposte compiute. Senza pianificazione strategica non è possibile pensare, tantomeno realizzare, quella trasformazione urbana, socio-culturale ed economica di cui Latina ha bisogno”.
Lo sostiene il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, Maria Grazia Ciolfi, evidenziando la mancanza di una visione d’insieme sull’urbanistica fin dall’insediamento della giunta Celentano.
“È necessario partire dall’analisi dei bisogni sociali e materiali, passati ed emergenti – afferma la consigliera del M5S – e dalla localizzazione degli stessi. Concordo con le dichiarazioni dall’assessora all’Urbanistica quando dice che i Print dovranno avere una funzione sociale e, aggiungo, anche ambientale, ma affinché questa funzione si possa attuare è altrettanto essenziale identificare e localizzare le aree che prioritariamente necessitano di interventi per risolvere condizioni di degrado sociale o ambientale. L’identificazione di queste aree non può avvenire di volta in volta sulla base dei progetti presentati dai privati, senza uno studio preliminare dei bisogni della città formalizzato in un elaborato di sintesi”.
Di qui la necessità di dotare Latina di una pianificazione strategica: «Uno strumento imprescindibile – sottolinea Ciolfi – per delineare una visione della città, per dare prospettive di sviluppo socio- economico e, di conseguenza, sviluppare il senso di appartenenza al territorio».
“Non c’è una procedura di legge che definisca l’iter di approvazione di un piano strategico, – spiega – non è uno strumento canonico, eppure diventa necessario per tutte quelle città che hanno bisogno di un’inversione di rotta. L’esempio arriva da città come Milano e Torino che, attraverso un radicale cambiamento partito dall’analisi dei bisogni e dagli obiettivi da raggiungere, sono state trasformate in città della moda, della cultura, della finanza, città vive, cosmopolite ed europee”.
“Il piano strategico – continua Ciolfi – non è un piano per la città, è un piano della città: il Comune è il fulcro, gli attori principali sono i cittadini, gli stakeholder, gli imprenditori, le associazioni, coloro che vogliono partecipare al cambiamento. Il punto è: quale è la visione della città che ha questa amministrazione? In cosa si vuole trasformare Latina, come si intende migliorarla perché torni a scalare le classifiche del benessere, della qualità di vita, dello sviluppo turistico ed economico, discriminanti ad oggi agli ultimi posti?”.
“In attesa che l’amministrazione sciolga questi nodi e prenda posizione condividendo la sua visione della città, come M5S – conclude la consigliera – concordiamo sull’efficacia dello strumento dei Print e sulla necessità di dotarci di un regolamento comunale per la loro attuazione. Purtroppo, però, questo regolamento, come risulta dalla bozza presentata in commissione, manca ancora di un’elaborazione che individui gli ambiti di riferimento”.