CONCORSOPOLI 2, LA PROCURA CHIUDE SECONDO FILONE DELL’INCHIESTA ASL

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Sede Direzione ASL di Latina

Rivelazione di segreto d’ufficio: con questa accusa la Procura ha chiusa l’inchiesta sulla concorsopoli all’Asl di Latina

Sono sette le persone a cui la Procura ha inviato l’avviso di conclusioni indagini in merito all’inchiesta che nel 2021 terremotò la Asl di Latina e parte della politica pontina, sponda Partito Democratico.

Come noto, il processo tuttora in corsa, che rappresenta il filone dell’indagine, ruota attorno ai concorsi della Asl. Tale processo è nato da due indagini separate (una della Squadra Mobilel’altra della Guardia di Finanza di Latina), poi unite in un unico procedimento giudiziario, che hanno messo sotto la lente altrettante procedure: quella da 23 posti come collaboratore amministrativo professionale cat. D indetto in forma aggregata tra Asl di Roma 3, Asl Latina (ente capofila), Asl Viterbo e Asl Frosinone e quella da 70 posti di assistente amministrativo-categoria C, indetto in forma aggregata tra Asl di Frosinone, Latina (ente capofila), Viterbo e Roma 3.

All’ex senatore e segretario provinciale del Partito Democratico, Claudio Moscardelli, nonché ex membro della Commissione parlamentare Antimafia, vengono contestate le ingerenze per far sì che due candidati al concorso da 23 posti – l’ex Presidente del Consiglio Comunale di Minturno Giuseppe Tomao e il figlio dell’esponente politica di Gaeta (Pina Rosato), Matteo Di Domenico – fossero agevolati nel superamento delle prove d’esame, con tanto di domande concordate con uno degli altri tre imputati: Claudio Rainone all’epoca Presidente della Commissione d’esame ed ex Direttore amministrativo facente funzione dell’Asl di Latina (oltreché a direttore Uoc Reclutamento, funzione da cui il manager della sanità è stato sospeso). Rainone e il funzionario dell’Asl Mario Graziano Esposito devono rispondere di falsità ideologica in atti pubblici rivelazione di segreti di ufficio. Moscardelli, invece, è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione. Il processo riprenderà ad ottobre.

Ora, invece, la Procura di Latina ha chiuso le indagini a carico di altre sei persone, vale a dire i candidati che usufruirono degli “aiutini” da parte di Rainone che, secondo le carte dell’inchiesta, suggeriva le domande a candidati, alcuni dei quali indicati dallo stesso Moscardelli. Gli indagati devono rispondere di rivelazione di segreto d’ufficio per quanto riguarda il concorso da 23 posti: uno spaccato ripreso dagli investigatori con tutta una serie di intercettazioni piuttosto eloquente. Per quella prova furono coinvolti, come partecipanti al concorso, l’ex Presidente del Consiglio Comunale di Minturno, Giuseppe Tomao (Partito Democratico), e Matteo Di Domenico, figlio di Pina Rosato, ex Presidente del Consiglio Comunale di Gaeta, in quota PD. Entrambi, Tomao e Rosato, erano uomini della corrente moscardelliana all’interno del PD pontino.

Oltreché a Tomao e Di Domenico, sono indagati anche gli ex partecipanti al concorso Laura Ruggieri, Andrea Cominato, Anna Di Marco e Marianna D’Angiò. Indagato e raggiunto anche lui dall’avviso di conclusione indagine anche l’ex Presidente di Commissione d’esame e Direttore amministrativo facente funzione dell’Asl, Claudio Rainone. A lui la Procura contesta anche il reato di truffa per aver attestato falsamente di aver prestato attività lavorativa nell’azienda sanitaria nei giorni 24 e 26 febbraio 2021.

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