RICICLAVA SOLDI PER LA CAMORRA PRODUCENDO FILM: CONDANNATO EX MANAGER LATINA CALCIO

Daniele Muscariello
Daniele Muscariello

Riciclaggio e rapporti con la camorra: condannato il produttore cinematografico con un passato nel Latina Calcio

Ad aprile, nell’udienza preliminare presso il Tribunale di Roma, il Pm Francesco Cascini, che ha firmato le indagini insieme al sostituto procuratore Francesco Minisci, aveva chiesto 10 anni di reclusione per Francesco Muscariello, il produttore cinematografico, 47 anni, ex manager del Latina Calcio.

L’accusa aveva chiesto anche 8 anni per gli altri imputati, Luigi, Salvatore e Giovanni Sanges, 6 anni per il poliziotto Michele Olivieri e 6 anni e 6 mesi per il collaboratore di Muscariello, Gennaro Gaglione.

I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di riciclaggio in concorso con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa.

Oggi, 13 settembre, il Tribunale di Roma ha inflitto a Muscariello una condanna a 9 anni di reclusione per aver lavato i soldi della camorra grazie alla produzione di film. Condannati a otto anni i fratelli Sanges, a 6 anni l’ex poliziotto, Michele Oliveri, e a 6 anni e 4 mesi Gennaro Gaglione.

Il procedimento penale prende origine da una indagine di Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e Carabinieri del Comando Provinciale di Roma che, il 17 marzo 2022, diedero esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Roma nei confronti di nove persone. Contestualmente iI Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma della Guardia di Finanza aveva eseguito un sequestro preventivo per un valore complessivo di oltre un milione e 500mila euro.

L’attività di indagine costituiva l’approfondimento di un filone collegato al procedimento che aveva portato, il 18 gennaio 2022, all’esecuzione di misure cautelari relative a soggetti gravemente indiziati di aver costituito due sodalizi armati dediti al narcotraffico facenti capo rispettivamente agli albanesi Elvis Demce e Ermal Arapaj, uno degli otto personaggi finiti in carcere con l’operazione della DDA di Roma denominata “Alba Bianca”, portata avanti e terminata dai Carabinieri di Aprilia e Cori nel febbraio 2021.

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Le indagini fecero emergere rapporti con il produttore cinematografico Daniele Muscariello finalizzati alla realizzazione del sequestro di persona di un imprenditore di Velletri che aveva accumulato un rilevante debito nei confronti del clan camorristico D’Amico-Mazzarella, operante nel quartiere di San Giovanni a Teduccio di Napoli e facente capo a Salvatore D’Amico detto “‘O Pirata.

Ex calciatore e ex fidanzato con una tentatrice di Temptation Island, Muscariello è il produttore della Heneaproduction che tra suoi film realizzati vanta anche “All’alba perderò” selezionato al “Los Angeles film festival” come miglior film italiano 2021. Gli approfondimenti investigativi inerenti il versante imprenditoriale delle indagini hanno ricostruito e documentato le diverse fasi di un sistema di riciclaggio di somme ritenute provento delle attività del clan di camorra D’Amico-Mazzarella. Soldi sporchi per fare i film, questa in sintesi l’accusa della magistratura.

Il produttore cinematografico coinvolto, Daniele Muscariello, fu nominato a febbraio 2017 come Club Manager del Latina Calcio. Così Muscariello, dopo le macerie lasciate dalla gestione dell’ex deputato latinense di Fratelli d’Italia Pasquale Maietta dimessosi a novembre 2016 dopo i fatti emersi con l’inchiesta “Olimpia”, annunciava il suo arrivo nella società calcistica pontina: “Il Latina ha bisogno oggi di un nuovo progetto e di persone in grado di dare nuova linfa”.

Un’esperienza che non durò molto visto che il Latina, dopo un tentativo di acquisto da parte dell’imprenditore di Anzio Angelo Ferullofallì il 9 marzo 2017 per passare poi nelle mani di Benedetto Mancini che chiamò il Latina “Mens Sana Latina”. L’imprenditore non portò a compimento l’acquisto e il Latina, a maggio 2017, mancò l’iscrizione al campionato di Serie C. Il resto è storia che non comprende più né Mancini, né Ferullo né Muscariello. Mancini e Ferullo sono sotto processo, insieme a Pasquale Maietta, Paola Cavicchi e Antonio Aprile.

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