Entro il 4 agosto la consegna dei pareri per la realizzazione della struttura al San Valentino. È stata indetta dalla ASL per il 4 agosto la conferenza dei servizi per l’acquisizione dei pareri propedeutici nell’ambito dei lavori di realizzazione della Casa della Comunità di Cisterna di Latina.
Il progetto prevede la rifunzionalizzazione e la ristrutturazione di un edificio già esistente in viale Adriatico, nel quartiere San Valentino.
L’intervento si colloca all’interno del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) della Regione Lazio in tema di salute. La Casa della Comunità di Cisterna ha una superficie di circa 800 mq, compresi al piano terra e al primo piano, e dispone di un importo di € 1632.117,92.
Vuole essere uno spazio in cui professionisti ed esperti opereranno sinergicamente per coniugare le esigenze, anche complesse, legate al servizio sanitario e sociosanitario.
La struttura sarà organizzata in 4 micro-aree: Specialistica, che include tutti i servizi di natura sanitaria quali servizi di diagnosi con diagnostica di base, aree prelievi, servizi ambulatoriali e specialistici; Cure primarie, con spazi per medici di medicina generale, pediatria di libera scelta e gli infermieri di famiglia o comunità; Assistenza di prossimità che include locali per assistenza medica h.24, servizi infermieristici, il Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario e amministrativo, nonché uno sportello e uffici sede dei servizi socio-sanitari quali quelli sociali con la presenza di un assistente sociale, di prevenzione, di assistenza domiciliare; Servizi generali e logistici che comprende tutte le funzioni non sanitarie ma che permettono il funzionamento della struttura.
“La conferenza dei servizi convocata dalla ASL – commentano il sindaco di Cisterna Valentino Mantini e il delegato alla salute Francesco Maggiacomo – costituisce un altro importante passo in avanti verso la realizzazione della Casa della Comunità di Cisterna da realizzarsi in tempi brevi grazie ai fondi del PNRR.
Una struttura che consentirà la riorganizzazione dei servizi sanitari in modo tale che i cittadini potranno consultare un medico di base, un infermiere, un professionista sanitario, approfondire aspetti sociali, gestire le malattie croniche attraverso percorsi assistenziali”.