Cori, l’amministrazione comunale risponde al consigliere comunale d’opposizione: “Astuta mistificazione della realtà”
“La nota della minoranza apparsa sui quotidiani in questi giorni rappresenta ad avviso di questa amministrazione un’astuta mistificazione della realtà, tesa a coprire lo stato confusionale in cui versa.
Nell’ultima assise comunale il capogruppo consiliare Evaristo Silvi, con interrogazione orale, intimava alla maggioranza il pagamento degli incentivi per le funzioni tecniche, osservando che il lavoro deve essere tutelato e remunerato adeguatamente. Cosa che l’amministrazione condivide. Ma qualche settimana prima è lo stesso capogruppo Silvi a chiedere per iscritto alla maggioranza di verificare la legittimità degli incentivi per le funzioni tecniche già erogati e la relativa restituzione. Una situazione a dir poco singolare, si scrive una cosa e se ne chiede un’altra: difficile da capire.
Leggi anche:
CORI, SCONTRO IN CONSIGLIO COMUNALE. INSORGE OPPOSIZIONE: “DEMOCRAZIA A RISCHIO”
Sempre nell’ultimo consiglio comunale, la minoranza attacca l’amministrazione dicendo che l’anticipazione comunale è arrivata a 4.000.000 di euro con il relativo pagamento degli interessi. Dati assolutamente non veritieri. In primo luogo perché l’anticipazione massima accordata dal tesoriere ammonta a circa 2.000.000, secondo quanto stabilito dalla legge, e in secondo luogo, quella utilizzata, pari a euro 1.400.000, non ha generato nessun interesse, in quanto l’Ente può beneficiare di un fondo cassa vincolato pari a circa 2.400.000 euro.
Inoltre, sulle opere pubbliche si continua a far confusione: l’amministrazione ha anticipato 1.400.000 euro in conto capitale (su un totale di circa 20.000.000 di opere pubbliche) per rendicontare gli stati finali dei lavori e chiedere i saldi dei finanziamenti agli Enti erogatori dei contributi. Una prassi amministrativa normale, perché la quasi totalità dei finanziamenti pubblici (regionali, statali e PNNR) sono a rendicontazione finale delle spese.
E ancora, in ordine agli incrementi dei prezzi delle materie prime sui lavori pubblici la minoranza accusa l’amministrazione di aver generato un buco di 300.000 euro. Anche qui, si dichiara il falso. L’amministrazione comunale ha ottenuto dal fondo ministeriale per la “revisione prezzi materiali da costruzioni”, con due diversi decreti, l’ammontare di euro 1.108.008,62, pari alla somma richiesta: quindi non c’è nessun ammanco.
Oltre a questo, sulla sagra del prosciutto abbiamo messo a disposizione della minoranza e degli enti sovraordinati la documentazione e la rendicontazione della manifestazione, corredata di tutti gli atti determinativi. Anche qui non si comprende l’accanimento che si sta perpetuando da diversi mesi.
In più, in ordine alle ultime assunzioni ugualmente è stata messa a disposizione tutta la documentazione relativa alle procedure assunzionali adottate, chiarendo in modo definitivo la loro bontà.
In ordine poi all’assenza di democrazia in Comune, anche in questo caso viene un po’ da sorridere. Sono state ricevute, nell’arco di pochissimo tempo, tre o quattro richieste di convocazioni di consigli straordinari. Una è stata accolta, ci si riferisce al consiglio straordinario sullo smottamento che si è verificato presso i lavori del Fosso della Catena. Le altre convocazioni di consigli straordinari non sono state ritenute ammissibili perché prevedevano la trattazione di questioni non di competenza del consiglio comunale o perché prevedevano di esaminare temi abbondantemente trattati nei consigli comunali ordinari svolti nell’ultimo mese.
Infine, si ritiene che dietro gli atteggiamenti provocatori della minoranza si celi un’assenza di contenuti di cui non può certo essere la maggioranza ad accollarsi la responsabilità”.
Così, in una nota, l’amministrazione comunale di Cori.
