BACIATA, PALPEGGIATA E RAPINATA A LATINA: RESTA IN CARCERE IL 26ENNE

Interrogato il 26enne senza fissa dimora arrestato dalla Squadra Mobile e indiziato dei reati di violenza sessuale e tentata rapina

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, non ha convalidato l’arresto del 26enne tunisino, ma ha disposto per lui un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo, accusato di violenza sessuale e tentata rapina ai danni di una trentenne di Latina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha spiegato al giudice che la notte del 12 maggio, ossia quando è venuto a contatto con la donna, era alterato dall’alcol e che comunque ha chiesto scusa per ciò che era accaduto.

La Polizia di Latina, nel pomeriggio del 25 maggio, lo aveva rintracciato e sottoposto a fermo d’indiziato di delitto per violenza sessuale e tentata rapina ai danni della 30enne. L’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Latina aveva avuto origine nella notte del 12 maggio scorso, quando una Volante della Polizia era intervenuta in Via dei Volsci, dove era in corso una lite tra una donna ed un uomo.

Dalle prime informazioni apprese sul posto, era stato possibile appurare come il 26enne avesse avvicinato la ragazza sotto il portone di casa, tentando un approccio fisico. Alle resistenze di quest’ultima, il giovane si sarebbe impossessato della sua borsa per poi fuggire. Dopo averlo inseguito per un breve tratto, la ragazza era tornata verso l’ingresso di casa e lo aveva trovato nuovamente lì. In quel momento, sono arrivati i poliziotti delle Volanti, davanti ai quali il ragazzo aveva inscenato – spiegava una nota della Questura – un goffo tentativo di scuse.

La successiva visione delle immagini estrapolate da una telecamera posizionata nell’androne del palazzo dove risiede la trentenne aveva consentito alla Squadra Mobile di raccogliere gravi indizi di responsabilità a carico dell’indagato, permettendo di riscontrare le dichiarazioni della donna in merito ai palpeggiamenti e ai baci subiti, così come alla sottrazione della borsa.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Bontempo, ha avuto comunque il primo riscontro con il carcere comminato dal Gip Molfese al 26enne.

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