Abusi sessuali su una minorenne a scuola: conclusa l’udienza preliminare nei confronti del bidello arrestato a ottobre 2022
Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, ha deciso per il rinvio a giudizio del bidello 64enne, residente a Nettuno, accusato di aver palpeggiato e molestato una studentessa minorenne in una scuola a Latina.
Il 30 novembre scorso, si era svolto l’incidente probatorio della giovane di 16 anni che, tre anni fa, quando ne aveva appena 13, avrebbe subito le attenzioni e le molestie dei bidello di 64 anni, accusato di violenza sessuale aggravata dall’età della vittima. L’episodio di abuso nei confronti della minorenne sarebbe avvenuto peraltro all’interno di una scuola media. A gennaio, il sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Marco Giancristofaro, ha concluso l’inchiesta e l’uomo è comparso in udienza preliminare.
A ottobre, una volta arrestato dai Carabinieri di Latina, l’uomo era rimasto in silenzio davanti al Gip Giuseppe Cario. Il bidello, che nel frattempo è stato sospeso dalla scuola in cui lavora, era stato arrestato nella prima settimana di ottobre 2022 dai Carabinieri di Latina con l’accusa di aver abusato della ragazzina nel 2019. Le manette sono scattate la mattina del 7 ottobre, presso il plesso scolastico della scuola media del capoluogo. I militari dell’Arma di Latina lo hanno prelevato, in pieno orario scolastico, vista la misura urgente degli arresti domiciliari da applicare.
Il 64enne, difeso dagli avvocati Giordano e Restante, è stato arrestato tra gli sguardi basiti di professori e alunni per una denuncia pervenuta circa due anni fa dalla ragazza che all’epoca, come detto, aveva appena 13 anni: secondo gli inquirenti, la ragazza, che ha trovato la forza di denunciare, fu palpeggiata nelle parti intime. Secondo l’accusa, il sessantenne avrebbe avvicinato la ragazzina durante la ricreazione, prima offrendole la colazione, poi seguendola fino in bagno nel tentativo di baciarla.
Nel corso dell’incidente probatorio, davanti al Gip Giuseppe Cario, la ragazza, oggi una adolescente di 16 anni, ha confermato tutto il quadro accusatorio. Ascoltata in modalità protetta per ovvi motivi, la giovane, difesa dall’avvocato Manchisi e assistita da una psicologa, ha ripercorso le varie fasi dell’approccio sessuale dell’uomo: dall’offerta di comprarle una merendina, fino al tentativo di baciarla e ai palpeggiamenti ricevuti suo malgrado.
Il 64enne, al momento, non si trova più agli arresti domiciliari ma, come misura cautelare, ha la prescrizione di non potersi avvicinare alla teenager e alla scuola media. Ora, l’uomo dovrà affrontare il processo che inizierà il prossimo 5 luglio. I genitori della ragazza, invece, si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Manchisi.