VOTO DI SCAMBIO POLITICO-MAFIOSO: INCEPPATO IL PROCESSO DEL PRETE-FORZAN

Tribunale di Latina
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Voto di scambio politico-mafioso: nuovo rinvio per il processo che vede alla sbarra Emanuele Forzan e Raffaele Del Prete

Sarà letto il prossimo 12 luglio il provvedimento del Presidente del Tribunale di Latina facente funzioni che dovrà stabilire se conservare o meno l’efficacia di tutti gli atti espletati nel corso del dibattimento, dopo che lo scorso anno il II collegio si è dichiarato incompatibile (il Presidente Francesco Coculo aveva messo una sentenza che cozzava con il poter giudicare i due imputati odierni). A nulla è valsa l’udienza del 9 gennaio quando, sulla base del provvedimento dell’uscente Presidente del Tribunale di Latina, Caterina Chiaravalloti, il processo era stato assegnato al III collegio presieduto dal giudice Mario La Rosa.

A dare conto di quanto deciso, era stata la Presidente del II collegio, Francesca Coculo, la quale, nell’udienza del 5 dicembre 2023, ha dichiarato la sua incompatibilità a svolgere il processo. C’era però un nodo oggi, 13 giugno, che non è stato sciolto: il processo può riprendere da dove si era bloccato a dicembre? Si devono ascoltare di nuovo i testimoni, tra cui i collaboratori di giustizia, Agostino Riccardo e Renato Pugliese, oltreché all’esponente politico latinense, Bruno Creo?

Ebbene, oggi, il III collegio, presieduto dal giudice La Rosa, ha dovuto fissare una nuova udienza, il prossimo 12 luglio, nella quale sarà letto il provvedimento del Tribunale che stabilirà se continuare dallo stesso punto in cui si è bloccato tutto o dover ripetere testimonianze sicuramente faticose e già messe a verbale. Dopodiché, si dovrà stabilire un calendario per riprendere un processo in cui si contesta un reato importante e non proprio comune, quello del voto di scambio politico-mafioso.

Peraltro, già a marzo 2022, il precedente collegio del Tribunale composto dal Presidente Gian Luca Soana e dai giudici Fabio Velardi e Enrica Villani si era dichiarato incompatibile con questo procedimento penale. Il motivo stava nel fatto che in tale processo sono compresi, non come imputati, ma come personaggi citati e parti integranti delle prove che si dovrebbero formare in dibattimento, personaggi legati all’altro processo, ossia quello dell’inchiesta madre Alba Pontina, nel quale è stato giudicato il Clan Di Silvio capeggiato da Armando detto “Lallà” e a presiedere quel Collegio era proprio il Giudice Soana.VOTO DI SCAMBIO POLITICO-MAFIOSO:

Un processo disgraziato, se si pensa che oltre al cambio di due collegi, c’è stato già il cambio del Presidente – il giudice Francesco Valentini, trasferito alla Corte d’Appello di Napoli – che doveva sostituire il precedente giudice Gian Luca Soana.

Sul banco degli imputati l’imprenditore dei rifiuti Raffaele Del Prete e l’ex collaboratore della Lega in Regione Lazio, nonché responsabile elettorale per la lista “Noi con Salvini” alle elezioni comunali di Latina nel 2016, Emanuele Forzancollaboratore in Regione del consigliere regionale di Forza Italia, Angelo Tripodi

I due imputati, Forzan e Del Prete, oggi come sempre presenti in Aula, furono arrestati il 13 luglio 2021 nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alla contestazione del voto politico-mafioso riferibile alla campagna elettorale del 2016 a Latina (Comunali). L’imprenditore nel ramo dei rifiuti Raffaele Del Prete è accusato di aver dato soldi ad Agostino Riccardo, ex affiliato al Clan Di Silvio, oggi collaboratore di giustizia, in cambio di voti, attacchinaggio e visualizzazione dei manifesti elettorali in favore di Matteo Adinolfi (della lista “Noi con Salvini”), attualmente europarlamentare della Lega e, nel 2016, in corsa per diventare consigliere comunale. Carica che, alla fine, raggiunse con 449 voti. La posizione di Adinolfi, però, è stata archiviata definitivamente a ottobre 2022 per decisione della sezione Gip/Gup del Tribunale di Roma, su richiesta della stessa Procura/DDA di Roma.

Per l’accusa, Del Prete avrebbe dato a Riccardo circa 45mila euro. A costituire, secondo inquirenti e investigatori, il ruolo di collettore anche Emanuele Forzan. L’inchiesta fu portata a compimento da Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e Squadra Mobile di Latina. Oggi, in aula, a rappresentare l’accusa, c’era il Pubblico Ministero della Procura/DDA di Roma, Luigia Spinelli, mentre il collegio difensivo è composto dagli avvocati Scognamiglio, Parente, Marino e Papaevangeliu.

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