Arresti Marcuzzi: la Cassazione ha annullato il provvedimento del Riesame che “cancellava” uno dei tre capi d’imputazione
A febbraio, il collegio del Tribunale della Libertà aveva respinto le istanze degli avvocati difensori Mastrobattista e Teson e lasciato agli arresti domiciliari sia l’esponente politico di Fratelli d’Italia, l’ex vice sindaco di Terracina Pierpaolo Marcuzzi, che l’imprenditore nel settore delle giostre, Emiliano Suffer, coinvolti entrambi nell’indagine di Procura di Latina, Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina.
Il Riesame, però, per Marcuzzi e anche per Suffer aveva annullato due capi d’imputazione: per il primo la turbata libertà degli incanti, per il secondo istigazione alla corruzione. Ad ogni modo, per entrambi era stata confermata la detenzione domiciliare poiché erano rimasti in piedi gli altri capi d’imputazione.
Nel frattempo, la scorsa settimana, la Procura di Latina ha notificato l’avviso di conclusione indagine per tutti e due gli imputati più altri dodici indagati, aggiungendo a carico di Marcuzzi anche il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità a fini elettorali.
Ora, però, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura annullando l’ordinanza del Riesame che aveva lasciato in capo “solo” due capi d’imputazione: il falso ideologico in atto pubblico e la tentata truffa aggravata. Dunque, rimandando la pronuncia al Riesame, rientra in gioco anche la turbativa d’asta. Per quanto riguarda Suffer, la Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso della Procura che chiedeva l’annullamento dell’ordinanza del Riesame in merito al capo d’imputazione dell’istigazione alla corruzione.
A breve, ad ogni modo, dovrebbe esserci la richiesta di rinvio a giudizio per Marcuzzi e gli altri indagati da parte della Procura di Latina.